Trento: Dimmi, le parole della musica tra scienza e ricerca

Per il quarto anno il Conservatorio “Bonporti” di Trento ha ospitato il convegno dedicato al Dizionario Musicale Multidisciplinare Integrato (DiMMI), un appuntamento in cui esponenti del campo musicale, di quello universitario e della ricerca riflettono su una parola di comune interesse, ciascuno dalla prospettiva della propria disciplina ma con la condivisa disponibilità a cogliere possibili, e forse non banali, punti di contatto. Nato dalla collaborazione tra il conservatorio trentino, l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler, questo appuntamento biennale coinvolge musicisti, compositori, docenti e ricercatori che provengono dalle istituzioni AFAM nazionali ma anche straniere, nonché dal mondo universitario del ramo sociologico, scientifico e umanistico, sondando i significati di parole comuni in territori differenti, in un vero e proprio cantiere di identità e contaminazioni.

Dopo dissonanza, regole e interazione – temi delle passate edizioni – è stata proprio la parola contaminazione l’argomento proposto al DiMMI 2024. Per due giornate, una quarantina di studiosi si sono confrontati nell’Aula Magna del “Bonporti” con interventi, dimostrazioni pratiche e tavole rotonde su un termine assai frequentato nel mondo musicale, partendo dai principi esposti dal compositore e artista intermediale americano Ted Moore, dal compositore Ivan Fedele, dal matematico e pianista Moreno Andreatta (CNRS IRMA/Université de Strasbourg | CNRS IRCAM/Sorbonne Université), dal sociologo Benedetto Gui (Istituto Universitario Sophia di Loppiano) e dal filosofo Federico Vercellone (Università di Torino).

La parola contaminazione non è nuova nel mondo musicale, anzi. Spesso è stata abusata dai filistei per definire ogni pericoloso collegamento della musica dotta con gli altri repertori, ma ora la ritroviamo illuminata di una nuova complessità. Come quella proposta nel concerto Contaminations | conjugations della prima serata, il 29 novembre. Un appuntamento che incrociava diverse traiettorie, portando sul palco dell’Auditorium del conservatorio una banda sinfonica, un ensemble di elettronica, un violoncello e una tromba jazz. La volontà era quella di coniugare l’oggi, inteso come autori (Richard L. Saucedo, Ivan Fedele, Alfred Reed), come strumenti (la liuteria elettronica) e come protagonisti. Facendo omaggio al riconoscimento di Capitale Europea del Volontariato 2024 ottenuto dalla città di Trento, veniva infatti coinvolto nel progetto il Corpo Bandistico di Mattarello, diretto da Gianni Muraro, esponente di quel fervido movimento bandistico trentino che è pura espressione di associazionismo. Una banda di alto livello artistico che ha saputo aprirsi alla sperimentazione in maniera curiosa e duttile.

La serata proponeva un’esperienza di contaminazione a tre livelli. L’operazione iniziava con un lento avvicinamento dei diversi linguaggi musicali. Apriva il concerto l’esecuzione di Sky Dance di Saucedo per banda sinfonica, una ouverture ritmicamente fresca e vivace che bene mostrava le qualità del complesso trentino. A questa seguiva Caned Sky, un “anti-pezzo” – come lo definiva il Prof. Fabio Cifariello Ciardi, membro del comitato scientifico ed organizzativo nonché il curatore del concerto – ossia un brano di elettronica realizzato sul momento dall’Arazzi Laptop Ensemble (la cui postazione era proprio sul palcoscenico accanto al direttore Muraro) con i suoni della banda acquisiti poco prima. Una sorta di nuova versione elettronica del brano di Saucedo, che faceva da guida per la forma all’interno della quale i tre musicisti dell’ensemble creavano le loro elaborazioni. Mostrati i biglietti da visita di questi due complessi, quello bandistico e quello elettronico, si passava al secondo livello di contaminazione attraverso il brano Partita per violoncello solo di Ivan Fedele, nell’interpretazione di Michele Marco Rossi. Durante l’esecuzione (avvenuta fortunatamente con l’utilizzo di una sua stessa incisione, in quanto il violoncellista è stato impossibilitato a partecipare) l’Arazzi Laptop Ensemble ha elaborato una versione estensiva di questa singola voce strumentale, basandosi sull’ispirazione di ciascuno dei tre esecutori e sulla risposta acustica in sala di questo esperimento, autorizzato dallo stesso Fedele e gestito sapientemente nel bilanciamento dalla regia del suono nell’Auditorium del “Bonporti”.

Questo fase di transizione, nell’incontro del linguaggio acustico e di quello elettronico, portava al terzo livello di contaminazione, «l’operazione più ambiziosa, rischiosa e difficile – spiegava Cifariello Ciardi – perché l’elettronica agiva durante l’esecuzione della banda e perché c’era un terzo elemento di contaminazione, ossia la tromba jazz di Giulio Ferraro, che non fa parte del repertorio per banda e che partecipava in maniera relativamente improvvisativa». Il compositore Leonardo Castellani, studente del Conservatorio di Trento, ha curato appositamente un arrangiamento della Fifth Suite di Reed, creando dei momenti dove interveniva la tromba, che leggeva parte della partitura ma ci ornava intorno. In determinate occasioni l’elettronica interveniva sulla tromba, in altre occasioni interveniva sulla banda mentre suonava, in altre ancora creava dei ponti elettroacustici tra un movimento e l’altro, concepito originariamente con una suite ma qui ripensato senza soluzione di continuità. Un’operazione che è riuscita nell’intento di ricreare, con questo brano, un unico universo, anche in un certo senso equilibrato nella sua eterogeneità. La serata chiudeva, in senso ciclico, con la sola banda, che nell’esecuzione del battagliero Marte dai Pianeti di Holst avvisava tutti, se non fosse stato chiaro, che l’invasione è ormai avvenuta.

In attesa degli atti del convegno, per chi fosse interessato è possibile consultare quelli dell’ultima edizione del DiMMI 2022 (qui).

Monique Cìola
(29 novembre 2024)

La locandina

Violoncello Michele Marco Rossi
Tromba Giulio Ferraro
Arazzi Laptop Ensemble Luca Richelli, Giovanni Sparano, Ardan Dal Rì (special guest)
Corpo Bandistico di Mattarello
Direttore Gianni Muraro
Programma:
Richard L. Saucedo
Sky dance, 2010 per banda
Arazzi Laptop Ensemble – Richard L. Saucedo 
Caned Sky, 2024 per campionature di banda e live electronics
Ivan Fedele 
Partita, 2019-2024 per violoncello e live electronics (Premiére)
Alfred Reed
Fifth Suite Jam, 2024
per violoncello, banda, tromba e live electronics
basato sulla Fifth Suite di Alfred Reed
arrangiamento di Leonardo Castellani
Premiére
Gustav Holst
Mars – “The Bringer of War” da “The Planets”, 1914-1916 arrangiamento per banda di Michael Story

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