Che Bravo Vittorio Prato!

I fasti di Antonio Tamburini, basso cantante monstre della prima metà dell’Ottocento, rivivono ne “Il bravo”, CD pubblicato da ILLIRIA e che segna il felicissimo esordio discografico di Vittorio Prato, voce tra le più interessanti tra quelle attualmente in carriera.

La registrazione dal vivo, effettuata durante il Rossini in Wildbad Festival 2017 si concentra sul periodo aureo di Tamburini – dal 1820 al 1842 – proponendo una serie anche di compositori

“minori” ma che comunque pongono in luce le caratteristiche vocali che furono del cantante faentino e che oggi rivivono nel bel timbro mediterraneo e nella tecnica affinata di Prato.

Bellini e Donizetti sono celebrati con una meditatissima “Ah per sempre io ti perdei” dai Puritani –preceduta dal recitativo “Ah dove fuggo io mai” reso in punta di cesello – tutta giocata su intelligenti spunti dinamici, e dalla scanzonata barcarola “Una barchetta in mar solcando va”, dal Gianni di Calais per giungere, al cantabile di Malatesta “Bella siccome un Angelo” ricca di ironia.

L’aspetto più interessante del CD sta comunque nel recupero di numeri musicali tratti da opere che non superarono la fama del momento e non entrarono stabilmente in repertorio; tra le più interessanti la Chiara di Rosembergh di Pietro Generali, con l’aria di Monalban “Nel periglioso istante”, che Prato canta con controllo assoluto dei fiati, e il Falstaff di William Balfe che con l’aria di Ford “Chi mai vedo” costituisce una sorta di analogica pietra di paragone non solo col Falstaff verdiano, ma anche – e forse soprattutto – con Le allegre comari di Windsor di Nicolai.

Splendido il brindisi di Gradenigo “Il fasto e lo splendore” tratto dal Bravo del minorissimo Marco Aurelio Marliani, che però nella sua opera d’esordio trovò il modo di esaltare le caratteristiche salienti di Tamburini e che si attaglia perfettamente a quelle dell’interprete di oggi.

Chiude il disco “Tutto riposa – Ah no vivi” dai Briganti di Saverio Mercadante, compositore che meriterebbe una riscoperta e che appare particolarmente congeniale al canto rigoglioso di Prato.

Valore aggiunto l’orchestra “Virtuosi Brunenses” diretta con appassionata perizia oltre che con begli spunti agogici da José Miguel Péres Sierra, giovante bacchetta da tenere d’occhio, e il Camerata Bach Choir Poznan.

Una menzione meritano le voci di contorno che permettono di non godere delle sole arie ma delle intere scene in cui sono inserite: Francesca Longari, Margherita Tani, Patrick Kabongo Mubenga e Zhiyuan Chen.

Accendere i riflettori su un passato dimenticato talvolta riserva piacevoli sorprese, anche al secondo ascolto e ai successivi.

Alessandro Cammarano

Vittorio Prato
Il Bravo
Belcanto arias for Antonio Tamburini
Baritono Vittorio Prato
Direttore José Miguel Péres Sierra
“Virtuosi Brunenses” 
Camerata Bach Choir Poznan
1 CD Illiria (senza codice)

0 0 voti
Vota l'articolo
Iscriviti
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti