Tours: quanto è divertente il concerto “scomposto”
Movimenti singoli, arie da concerto, sinfonie a puntate, ovvero un concerto pubblico negli ultimi tempi dell’Ancien Régime.
Questa la formula scelta dai Concerts d’Automne per inaugurare la quarta edizione, complici Le Concert de la Loge con il loro primo violino e direttore Julien Chauvin, il soprano Karina Gouvin e il fortepianista Justin Taylor.
Più che di programma composito si dovrebbe parlare di programma “scomposto” la cui formula deriva, come si diceva, dalla pratica in uso negli ultimi anni della monarchia francese.
Le Concert de la Loge è la rifondazione moderna – avvenuta nel 2015 – del Concert de la Loge Olympique, che dipendeva dalla Société Olympique – fondata dal conte Rigoley d’Ogny e altri sei nobili tutti appartenenti alla Loge Olympique de la Parfaite Estime e musicisti dilettanti nel 1782 – che la sua attività su questo tipo di serate musicali, capaci di avere durate di parecchie ore e con il pubblico non infrequentemente costretto a tornare per completare l’ascolto di una composizione.
All’epoca la stella di Parigi era Franz Josef Haydn, cui Rigoley d’Ogny commissionò le sei sinfonie “parigine” e successivamente quelle dalla 90 alla 92.
Mozart era passato due volte per Parigi, senza suscitare particolari interessi nel pubblico – evidentemente tutto concentrato su Haydn – e dovette attendere una glorificazione tanto sacrosanta quanto postuma ai primi del secolo successivo.
Chauvin sceglie di celebrarli entrambi in un concerto di puro divertimento, calato in un’atmosfera rilassata, con soprano e pianista chiamati a presentare le pagine che eseguiranno, il tutto con competente ironia e la complicità del pubblico.
In apertura i primi due movimenti della Sinfonia Hob. I : 84 in Mi bem maggiore di Haydn, una delle “parigine” ma di quelle senza il nome che gli editori creavano ad arte per vendere più copie dello spartito; anche per questa si fece un concorso tra il pubblico per trovare un nome senza tuttavia giungere a nessun risultato.
Pagina ricca di spunti ironici sin dal Largo insinuante che sfocia in un Allegro sapidamente coinvolgente; la Loge suona con bella chiarezza d’intenti.
Lasciata a metà la sinfonia è il turno di Mozart e di Karina Gauvin, che qui oltre che grande interprete si dimostra intrattenitrice deliziosa; a lei è affidata l’aria da concerto “Voi avete un cor fedele” K 217, di cui il soprano francese esalta gli aspetti più squisitamente rococò.
A seguire l’aria di Vitellia “Deh se piacer mi vuoi”, dalla Clemenza di Tito, che viene risolta con la doppiezza che ne contraddistingue la natura – seduzione e velata minaccia – con un fraseggio variegato.
È poi la volta di Justin Taylor che esegue sul suo fortepiano – realizzato dall’Atelier Paul McNulty e copia di uno strumento viennese del 1792 di Anton Walter – l’Allegro del Concerto per pianofore n°17 in Sol maggiore K 453 sfruttandone pienamente le sonorità perlacee e optando per una lettura che fonde lo strumento con le voci dell’orchestra, sempre dialogando e mai soverchiando.
Ritorna madame Gauvin che ai malcelati piani di vendetta di Vitellia fa seguire l’aria più bella che sia mai stata scritta per una donna tradita e innamorata: “Dove sono i bei momenti”; qui la Gauvin dà sfoggio di mezzevoci rapinose e di un’attenzione assoluta alla parola.
Nella seconda parte si compiono i giochi portando a conclusione la sinfonia di Hadyn e il concerto di Mozart, il cui Andante sembra provenire da una dimensione altra e che Taylor e Chauvin restituiscono con straniante purezza di suono oltre che con metronomo accorto e dinamiche perfette.
L’aria di Aminta “L’amerò sarò costante” dal Re pastore, che Mozart scrisse per il castrato Tommaso Consoli, trova interprete ideale in Karina Gauvin, capace di variare ogni da capo con garbo leggero.
Chiude il programma l’aria “Ch’io mi scordi di te. Non temer amato bene” K 505, composta da Mozart per la tournée d’addio di Nancy Storace che faceva ritorno in Inghilterra e che lui non avrebbe più rivisto.
Qui Gauvin, Taylor e Chaivin mostrano di saper parlare con una voce sola dando vita ad un’interpretazione di meravigliosa intensità.
Successo pieno e meritatissimo per tutti e bis mozartiano con Karina Gouvin irresistibile Despina in “In uomini, in soldati”.
Alessandro Cammarano
(11 ottobre 2019)
La locandina
Le Concert De La Loge | |
Violino e Direttore | Julien Chauvin |
Soprano | Karina Gauvin |
Pianoforte | Justin Taylor |
Programma: | |
Franz Joseph Haydn | Sinfonia Hob. I : 84 in Mi bem maggiore – Largo, Allegro |
Wolfgang Amadeus Mozart | Voi avete un cor fedele K 217 |
Deh se piacer mi vuoi (La clemenza di Tito) | |
Concerto per pianofore n°17 in Sol maggiore K 453 – Allegro | |
E Susanna non vien, Dove sono i bei momenti (Le nozze di Figaro) | |
Franz Joseph Haydn | Sinfonia Hob. I : 84 in Mi bem maggiore – Minuetto, Finale |
Wolfgang Amadeus Mozart | L’amerò sarò costante (Il re pastore) |
Concerto per pianofore n°17 in Sol maggiore K 453 – Andante, Allegretto | |
Ch’io mi scordi di te, Non temer amato bene K 505 |
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