Udine: Daniel Harding esalta Brahms
Inglese, enfant prodige della musica classica – appena diciannovenne ha iniziato un percorso sfolgorante sotto l’ala di Simon Rattle e poi di Claudio Abbado – Daniel Harding è oggi considerato uno dei massimi direttori viventi. L’attesa per il suo ritorno a Udine sul podio del Teatro Nuovo per guidare la Chamber Orchestra of Europe era quindi grande, anche perché il maestro, che nel futuro alternerà l’attività musicale con quella di pilota di linea per l’Air France, era stato già ospite del Giovanni da Udine in diverse occasioni. Il pubblico, in particolare, lo ricorda alla guida della Mahler Chamber Orchestra, nel 2010, e della London Symphony, nel 2015.
Nel concerto dello scorso 28 ottobre Harding si è esibito con una delle migliori compagini sinfoniche del nostro continente, la Chamber Orchestra of Europe che si è distinta per le innumerevoli collaborazioni con i più ammirati solisti e direttori del panorama contemporaneo, da Nikolaus Harnoncourt a Sir Antonio Pappano.
Travolgente il programma che prevedeva l’esecuzione di due gemme del repertorio mitteleuropeo: le Danze slave op.72 di Antonín Dvořák, percorse dal cangiante mèlos di ispirazione popolare, e la gioiosa, trascinante Seconda Sinfonia di Johannes Brahms: un programma di sicuro impatto che il pubblico che gremiva la sala ha salutato con grande calore chiedendo invano l’esecuzione di un bis.
Nato a Oxford, Daniel Harding ha iniziato la sua carriera come assistente di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra e di Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker. Dopo aver ricoperto diversi ruoli come direttore in importanti istituzioni internazionali, è attualmente Direttore Musicale della Swedish Radio Symphony Orchestra e della Orchestre de Paris, Principale Direttore Ospite della London Symphony Orchestra e Partner Musicale della New Japan Philharmonic oltre che Direttore Laureato a vita della Mahler Chamber Orchestra.
Il sodalizio con la Chamber Orchestra of Europe (COE), costituita nel 1981 da un gruppo di giovani musicisti provenienti dalla European Union Youth Orchestra (oggi EUYO), circa sessanta membri che sono impegnati in carriere internazionali individuali come solisti o primi strumentisti di orchestre nelle rispettive nazioni, come membri di famosi gruppi di musica da camera, insegnanti o professori di musica, è altrettanto fruttuoso.
E il concerto bipartito di Udine ne ha messo in rilievo il grande affiatamento capace di cavalcare l’onda popolaresca e i ritmi travolgenti delle danze che aprivano il programma, per poi concentrarsi sull’esuberanza, la serena spigliatezza e la giocosità che Brahms esibisce nella sua Sinfonia n. 2.
Il gesto chiaro di Harding sollecita la magnifica orchestra in un’armonia di intenti che è raro riscontrare nell’esecuzione di brani tanto popolari e amati dal pubblico.
Il risultato è di una contagiosa felicità che si trasmette al pubblico, e che il pubblico restituisce con l’entusiasmo con cui accoglie le due immortali pagine di fine Ottocento.
Se da principio, l’identità della Chamber Orchestra of Europe è stata forgiata dalle collaborazioni con eminenti direttori d’orchestra e solisti, allo stato attuale la compagine orchestrale continua a esibirsi con musicisti del calibro di Pierre-Laurent Aimard e Janine Jansen, Leonidas Kavakos e Sir Antonio Pappano, Anna Lucia Richter e Robin Ticciati con all’attivo una discografia di più di duecentocinquanta incisioni che sono valse alla COE numerosi riconoscimenti internazionali, fra cui due ‘Grammy’ e tre Premi ‘Record of the Year’ da parte della rivista Gramophone.
Dopo l’appuntamento di ottobre, il novembre sinfonico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine sarà l’occasione per ascoltare la Russian National Orchestra in un programma classico che vedrà la partecipazione del pianista Mikhail Pletnev sotto la direzione di Kirill Karabits.
Rino Alessi
(28 ottobre 2019)
La locandina
Direttore | Daniel Harding |
Chamber Orchestra of Europe | |
Programma: | |
Antonín Dvořák | Danze slave, II serie op. 72 |
Johannes Brahms | Sinfonia n. 2 op. 73 |
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