Echi Settecenteschi nel terzo concerto della rassegna “In Principio”
Nella suggestiva cornice della Chiesa tardo medioevale di Santa Sofia a Padova, il primo Settecento è centro del terzo e ultimo appuntamento della rassegna di musica sacra “In principio”, presentata dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
Una stereofonia evocativa e straniante guidata e rafforzata da Federico Guglielmo, violino solista dotato di un incontrovertibile talento musicale, descrivono il primo pezzo della serata: Concerto in do maggiore per violino, archi in due cori e basso continuo “Per la Santissima Assontione di Maria Vergine” RV 581 di Antonio Vivaldi. Composto con buona probabilità su incarico della Corte di Sassonia per l’orchestra di Dresda, questo concerto esemplifica al meglio le capacità virtuosistiche del violinista. L’ultimo movimento del componimento culmina in un’elaborata cadenza conclusiva risolta con trasporto emotivo dal Guglielmo.
Nel Concerto in fa maggiore per organo e archi n. 13 HWV 295 di Georg Händel l’atmosfera estatica Vivaldiana sfuma in un’ambientazione a tratti bucolica. Suono puro e luminoso accompagna l’ascoltatore tra le vaste brughiere londinesi. L’Allegro al secondo movimento, punteggiato da motivi che ricordano il cinguettare degli uccelli segna il successo di uno dei più famosi concerti per organo del compositore britannico di adozione. Roberto Loreggian con il suo organo riesce a pieno nell’esecuzione.
A seguire il primo breve pezzo cantato della serata “Haec est Regina virginum”, HWV 235 di Händel, eseguito dal mezzosoprano Beatrice Mezzanotte, che risolve con buona prova i difficili cambi di intonazioni previsti dalla partitura.
A conclusione della rassegna “Il pianto di Maria (“Giunta l’ora Fatal”) opera espunta dal catalogo handelliano e all’oggi attribuita al veneziano Giovanni Battista Ferrandini. Beatrice Mezzanotte dimostra un ottimo controllo del vibrato soprattutto nella cavatina “Se d’un Dio…” e centri pieni con acuti ben portati. Qualche perplessità nel finale in cui la tessitura grave dell’aria “Pari all’amor immenso…” fa perdere all’emissione parte della sua ricchezza e volume, pur trasmettendo a pieno il sentimento di intimo struggimento della Vergine.
L’Orchestra di Padova e del Veneto condotta da Federico Guglielmo conferma la propria esperienza e professionalità. Movimenti sicuri e concentrati non lasciano spazio ad errori confezionando un evento di buon livello esecutivo.
Pubblico partecipe e coinvolto omaggiato con un Bis dell’“Haec est Regina virginum”. Conclusione perfetta per un’ottima prima edizione della rassegna sacra firmata da Marco Angius, direttore musicale e artistico della Fondazione OPV, e promossa in collaborazione con la Diocesi di Padova.
Matteo Pozzato
(20 settembre 2017)
La locandina
Violino solista e concertatore | Federico Guglielmo |
Mezzosoprano | Beatrice Mezzanotte |
Organo | Roberto Loreggian |
Orchestra di Padova e del Veneto | |
Programma | |
Antonio Vivaldi | |
Concerto per violino, archi in due cori e b.c. “Per la Santissima Assontione di Maria Vergine” RV 581 | |
Georg Friedrich Händel | |
Concerto in fa maggiore per organo e archi n. 13 HWV 295 | |
Haec est Regina virginum, antifona per mezzosoprano, archi e basso continuo HWV 235 | |
Giovanni Battista Ferrandini | |
Il pianto di Maria (“Giunta l’ora fatal”), per mezzosoprano, archi e basso continuo |
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