Teatro Malibran: Les Chevaliers de la Table Ronde
Figlia delle riforme liberali del 1864, prima delle quali gravi limitazioni erano imposte ai teatri parigini minori, “Les chevaliers de la table ronde” rappresenta la prima grande opera buffa in tre atti di Louis Auguste Florimond Ronger detto Hervé. Cantante, musicista, compositore e impresario fu inventore dell’operetta in continua lotta con il suo più noto rivale Jacques Offenbach. In quest’ opera egli sembra semplicemente sfruttare il classico intreccio amoroso come pretesto al buffo. Ma ad una più attenta analisi ci ritroviamo immersi in una vera e propria parabola sociale, in cui si discute il concetto stesso di onore mettendo alla berlina i suoi più illustri rappresentanti.
Come in un moderno Musical, siamo testimoni degli esilaranti effetti del tempo sulle vite dei grandi cavalieri del passato e delle figure mitiche che li accompagnano nelle loro avventure. La scena si apre sulla maga Melusina intenta a svendere i propri filtri segreti per mantenere l’ormai, non molto più aitante Orlando. Amadigi, Ogier, Rinaldo e Lancillotto compagni dell’ozioso cavaliere, vengono a sapere da Merlino II di un grande torneo istituito dal duca Rodomonte. Insieme escogitano di risvegliare lo spirito combattivo di Orlando che si innamora perdutamente del premio di consolazione, ovvero la mano della primogenita del duca: Angelica. A complicare la vicenda scopriamo che della ragazza è perdutamente innamorato anche il suo precettore Medoro e che la moglie del duca ,Totoche; tradisce il marito con il Gran Siniscalco Sacripante. Scambi di persona, pozioni narcotizzanti e più di un matrimonio condurranno la storia all’immancabile lieto fine.
Le scene sono dominate dall’ipnotico intervallarsi di bande verticali nere e bianche. Colori riproposti in maniera preponderante nei geniali e versatili costumi. Grazie anche allo splendido lavoro sul corpo di Iris Florentiny e Yacnoy Abreu Alfonso, la regia Pierre-Andrè Weitz convince in pieno. Le disposizioni nello spazio sono precise e i movimenti mai insensati o lasciati al caso. Sono i personaggi a “colorare” di volta in volta con il loro carattere il palcoscenico dominandolo senza discussioni recitativamente e vocalmente.
La compagnia LES BRIGANDS dimostra coesione e un altissimo livello tecnico-artistico. La compongono Damien Bigourdain, Rodomonte, Ingrid Perruche, la duchessa Totoche, Rémy Mathieu, Orlando, Chantal Santon Jeffery, Melousine, Lara Neumann, Angelica, Antoine Philippot, Sacripante, Arnaud Marzorati, Merlino, Mathias Vidal, Medoro, David Ghilardi, Amadigi di Gaula, Théophile Alexandre, Lancillotto, Jérémie Delvert, Rinaldo, Pierre Lebon, Ogier ed infine Clémentine Bourgoin nei panni della dama d’onore Fleur-de-Neige. A loro va un plauso “collettivo” riconosciuto dal pubblico.
Christophe Grapperon dirige un’orchestra composta da dodici strumentisti creando l’illusione della grande orchestra. Una grande ricerca nei tempi e un’attenzione particolare alle agogiche, permettono allo spettacolo di fluire con la leggerezza che l’operà buffe richiede.
Pubblico gremito, partecipe e divertito firmano molto positivamente questa collaborazione tra Palazzetto Bru Zane e Teatro La Fenice.
In pieno spirito dell’opera, gli attori si sono intrattenuti nel foyer per autografare il disco con gli estratti dall’opera, contagiando ancora una volta il pubblico con la loro esuberante energia.
Matteo Pozzato
Spettacolo del 7 febbraio 2016
La locandina
compagnie LES BRIGANDS
Il duca Rodomonte | Damien Bigourdan |
Sacripante | Antoine Philippot |
Il mago Merlino | Arnaud Marzorati |
Medoro | Mathias Vidal |
La duchessa Totoche | Ingrid Perruche |
Angelica | Lara Neumann |
La maga Melusina | Chantal Santon-Jeffery |
Fleur-de-Neige | Clémentine Bourgoin |
Orlando | Rémy Mathieu |
Amadigi di Gaula | David Ghilardi |
Lancillotto del Lago | Théophile Alexandre |
Rinaldo di Montalbano | Jérémie Delvert |
Ogier il danese | Pierre Lebo |
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