Martina Franca: senza prologo Arianna perde il filo
Quando un compositore – soprattutto se annoverato tra i grandi – rimette mano ad un suo lavoro è generalmente nel giusto e il risultato della revisione supera quello della prima stesura.
Non fa eccezione Ariadne auf Naxos, che dal parziale insuccesso della prima versione – Stoccarda 1912 – quando fu rappresentata in dittico col Borghese gentiluomo approdò al consenso pieno nella seconda stesura – Vienna 1916 – con il Prologo, nella sua metateatralità, a dare senso pieno agli accadimenti veri e propri dell’atto successivo.
Ad un Festival è connaturato il proporre, o riproporre, scelte non convenzionali riaccendendo l’attenzione sulle alternative possibili a un medesimo testo, e il Festival della Valle d’Itria in questo è da molti anni capofila.
La scelta dell’Arianna 1912 è dettata anche, ma non solo, dalle regole stringenti imposte dall’emergenza Covid-19 che proibiscono vicinanze e assembramenti anche in palcoscenico; in fondo l’opera di Strauss è un racconto di lontananze e di attese e dunque perfetta per il momento.
Resta il fatto che senza Prologo Arianna cede lo scettro a Zerbinetta che diventa protagonista – la sua grande aria è interminabile nella ur-Fassung – spostando il fulcro dell’azione, stravolgendo la drammaturgia dell’opera così come la si conosce e rappresenta dal 1916.
Ulteriore elemento di novità è dato dalla versione ritmica italiana – non indimenticabile – realizzata per l’occasione da Quirino Principe che nelle intenzioni avrebbe dovuto garantire una maggiore cantabilità e facilitare interpreti generalmente avvezzi ad un repertorio lontano da quello tedesco, ma che invece complica le cose perché traduzione e musica troppo spesso procedono su sentieri divergenti.
Walter Pagliaro opta per una non-regia svuotando il testo invece di sostenerlo e concentrandosi quasi esclusivamente sul “buffo” tralasciando il dramma.
Mai come in questo frangente i costumi opulenti, omaggio al Kitsch viennese, e curatissimi di Giuseppe Palella sono apparsi funzionali a supplire alla povertà dell’idea registica divenendo essi stessi teatro; appropriati gli elementi scenici di Gianni Carluccio.
Di tutt’altro tenore il versante musicale, con Fabio Luisi – assecondato con passione dall’Orchestra del Teatro Petruzzelli – a dare vita ad una narrazione densa di sfumature, affabulante negli spunti dinamici, tersa nell’esposizione tematica.
Nel ruolo-titolo Carmela Remigio, artista avvezza alle sfide, brilla per l’intensità di un fraseggio poggiato su una linea di canto cristallina. La sua Arianna è un concentrato di dolore e speranza che cedono progressivamente il passo allo stupore e all’incredulità di una nuova passione.
Sorprendente il Bacco di Piero Pretti, lontano dalla tradizione degli Heldentenor che da sempre detengono il monopolio del personaggio.; il canto di Pretti si dispiega con facilità sulla tessitura impervia che Strauss riserva al dio liberatore mostrandolo sotto una luce nuova e inaspettata.
Jessica Pratt delinea una Zerbinetta ammiccante nel gesto e dalla vocalità perfetta; per lei sembra non esistere limite alle agilità.
Molto bene fa anche Vittorio Prato – cantante in costante crescita – che disegna il suo Arlecchino su una ben meditata ricerca di accenti.
Ottimo il trio delle ninfe consolatrici, ovvero Ana Victoria Pitts – Driade –, Barbara Massaro – Naiade –, e Mariam Battistelli come Eco.
A loro rispondono altrettanto bene i bravi Vassily Solodkyy – Scaramuccia –, Eugenio Di Lieto – Truffaldino – e Manuel Amati nei panni di Brighella.
Un plauso agli attori Marco Bellocchio, Marco Fragnelli e Sara Putignano, rispettivamente Monsieur Jourdain, Dorante e Dorimène.
Successo finale per tutti.
Alessandro Cammarano
(2 agosto 2020)
La locandina
Direttore | Fabio Luisi |
Regia | Walter Pagliaro |
Elementi scenici | Gianni Carluccio |
Costumi | Giuseppe Palella |
Personaggi e interpreti: | |
Arianna | Carmela Remigio |
Bacco | Piero Pretti |
Naiade | Barbara Massaro |
Driade | Ana Victoria Pitts |
Eco | Mariam Battistelli |
Zerbinetta | Jessica Pratt |
Arlecchino | Vittorio Prato |
Scaramuccia | Vassily Solodkyy |
Truffaldino | Eugenio Di Lieto |
Brighella | Manuel Amati |
Monsieur Jourdain | Marco Bellocchio |
Dorante | Marco Fragnelli |
Dorimène | Sara Putignano |
Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari |
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