Confronti sinfonici tra Pärt, Sibelius e Brahms nel concerto inaugurale della stagione dell’Orchestra Haydn
Difficoltà finanziare per la Fondazione che gestisce l’orchestra Haydn: l’ultimo conto consuntivo, relativo all’esercizio 2016 ha segnato un «buco» di 455.000 euro comprensivi di un taglio 130.000 euro di finanziamento in meno rispetto al passato tra mancate elargizioni degli sponsor tradizionali e tagli del Fondo unico per lo spettacolo. Nonostante tutto, l’orchestra Haydn di Bolzano e Trento, sotto la guida artistica di Daniele Spini, ha dato il via alla sua stagione sinfonica 2017- 2018 con un fitto programma costituito dai concerti sulle due sedi capoluogo e alcuni centri di valle, dai progetti educativi per le scuole di ogni ordine e grado e dalla stagione di opera Opera 20.21, anche quest’anno rivolta al contemporaneo e alle esperienze compositive locali.
Per l’inaugurazione della stagione dei concerti 2017 – 2018 avvenuta nelle due sedi Bolzano e Trento rispettivamente il 10 e l’11 ottobre scorso, l’Orchestra Haydn si è affidata alla bacchetta del proprio direttore principale Arvo Volmer, che guida la compagine orchestrale regionale dalla stagione 2014-2015. Per questo concerto inaugurale Volmer, di origine estone con lunga pratica musicale in quelle terre baltiche, ha percorso terreni sicuri a lui più congeniali presentando un programma che nella prima parte si incentrava su la composizione del suo conterraneo Arvo Pärt, Trisagon, per soli archi composta del 1992 e abbinandola alla Sinfonia n. 7 di Jean Sibelius, datata 1924. Nella seconda parte del programma, la Sinfonia n. 1 di Johannes Brahms chiudeva il cerchio sulla scrittura sinfonica tardo romantica. Il motivo di interesse di questo concerto inaugurale era incentrato essenzialmente sulla composizione di Arvo Pärt, una creazione che risente del confronto delle musiche della spiritualità ortodossa: dodici minuti di musica dove le note all’unisono dell’orchestra si alternano nel ritmico salmodiare delle cantilene delle litanie religiose guidate la gesto quasi benedicente dello stesso Volmer. Esecuzione che è stata accolta con attenzione e favore dal pubblico in sala. Il resto del programma è proseguito lungo la linea di un rassicurante repertorio sinfonico, con il quale Volmer ha dimostrato di essere un direttore più fisico che emozionale, costruendo la sua gestione musicale sul dar forza ai suoni dell’orchestra e a far risaltare la struttura compositiva delle due sinfonie ma con la tendenza a impastare i suoni delle sezioni orchestrali con il risultato di una scarsa definizione e precisione nella sottolineatura dei passaggi di tonalità e di stile tra i vari momenti e parti della struttura compositiva.
Il saluto della Presidenza della Fondazione, Chiara Zanoni, al pubblico è stato guidato dal motto “Mai senza Musica” nell’auspicio che la musica raccolga sempre più adesioni di pubblici diversi e articolati. Certo la mancanza di un pubblico giovane si è fatta notare questa volta, nonostante la città di Trento possa contare su un ottimo Conservatorio di Musica e su una fitta rete di associazioni musicale fatta di cori, bande e scuole musicali. Qualcosa evidentemente non ha funzionato. Si spera che ai prossimi eventi i posti vuoti sia colmati da queste presente giovanili che facciano proprio l’auspicio della presidenza e della direzione artistica “Mai senza musica”.
Federica Fanizza
(Trento 11 ottobre 2017)
La locandina
Direttore | Arvo Volmer |
Programma | |
ARVO PÄRT | |
Trisagion | |
JEAN SIBELIUS | |
Sinfonia n. 7 in do maggiore, op. 105 | |
JOHANNES BRAHMS | |
Sinfonia n. 1 in do minore, op. 68 |
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