Cast a Diva: The Hidden Life of Maria Callas
Ci sono artisti che portano con sé una fama che va oltre la loro arte. Primadonna anche in bizzarrìe e scenate è stata sicuramente Maria Callas, artista tanto amata e tanto discussa dai pubblici più colti. In molti in passato hanno cercato di fare luce sulle sue doti o sulla sua carriera, andando a raccontare un’artista che ha saputo emozionare pubblici di tutto il mondo ma anche far rabbrividire molti esperti, scrivendone biografie più o meno di parte. L’ultima, a livello temporale, arriva dall’Irlanda del Nord. A scriverla é un’autrice, poco più che trentenne, che conosce molto bene l’arte della ricerca. Una ricerca che ha portato alla luce documenti, lettere, riflessioni molto intime di un’artista che di amici ne aveva davvero pochi. Nel libro “Cast a diva: the hidden life of Maria Callas”, edito da The History Press, Lyndsy Spence narra la storia di Maria, non tanto dal punto di vista della diva, ma da quello della ragazza di origini greche nata in una famiglia problematica. Una madre pronta a ricattarla moralmente per riuscire a farsi mantenere, una sorella altrettanto priva di affidabilità e un padre di famiglia molto abile ad allontanarsi salvo poi tornare, per chiedere qualche aiuto finanziario. Maria Callas viene quindi descritta per quella che è stata, una ragazza non particolarmente bella e per giunta con qualche chilo in più, desiderosa di attenzioni e d’amore. Un amore che non arriva di certo da teenager, mentre cerca di farsi accettare in conservatorio, e nemmeno quando incontra Titta, Giovanni Battista Meneghini, l’uomo che alla fine la sposerà ma più che altro per farle da manager e guadagnare sulla sua voce che per essere l’uomo della sua vita. È lui che la manda in giro in tutti i teatri del mondo, ad esibirsi, spesso da sola, tradendola alla prima occasione. Maria è innamorata, cerca la sua attenzione, che infallibilmente viene a mancare. Si parla di timore di diventare padre, da parte di Titta, nel libro, e di un rapporto divenuto platonico. Di diversa natura è invece il legame con Aristotele Onassis, descritto come un uomo di scarsa eleganza e privo di rispetto nei confronti delle donne con cui instaurava un rapporto intimo, che ha straziato il cuore della Divina. Di pagina in pagina prende forma un’immagine molto chiara di questa donna, così straordinaria e così famosa, che veniva accolta con calore dal pubblico e con freddezza da quegli uomini che avevano la possibilità di amarla per davvero. Una donna che poteva sembrare tutta d’un pezzo ma che è stata pronta ad abortire più di una volta per non dare un dispiacere al multimiliardario che aveva già altri figli e non ne voleva mettere al mondo ancora qualcuno. Ma la Callas non viveva certo nel mondo in cui viviamo noi, e un aborto era una storia che doveva essere insabbiata, fatta passare in sordina di fronte agli obiettivi feroci delle macchine fotografiche sempre pronti ad immortalarla ovunque si trovasse.
Un bel momento del libro è indubbiamente quello in cui viene narrata l’amicizia e la collaborazione con Pier Paolo Pasolini. Uomo di grande intelligenza e non interessato a sedurla, Pasolini ha instaurato con lei una complice amicizia, che le ha permesso di passare dei momenti spensierati, dedicandosi al lavoro.
Una lettura piacevole, appassionante, in cui non mancano le rivalità con le altre grandi della lirica e molto altro, per raccontare una donna così straordinaria che ha davvero conquistato il mondo.
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