Milano: Simone Rubino a laVerdi

Simone Rubino, il virtuoso delle percussioni per eccellenza, torna all’Auditorium di Milano. L’ultima apparizione del percussionista era avvenuta nella Stagione 2019/2020, poco prima della chiusura dei teatri. E proprio nei mesi immediatamente successivi, Riccardo Panfili, durante il lockdown, componeva il suo Concerto per percussioni e orchestra, proprio pensato “su misura” per Simone Rubino. Succede venerdì 11 e domenica 13 febbraio, alle ore 20 e alle ore 16: ascolteremo il Concerto per percussioni e orchestra di Panfili, sotto la bacchetta di Kristjan Järvi, nella doppia veste di direttore e compositore. Sì, perché ad aprire il concerto sarà proprio Aurora, brano orchestrale scritto dal direttore di origini estoni. Completa il programma la maestosa Sinfonia n.5 in Mi minore op. 64 di Čajkovskij.

Quella di Panfili è una composizione completamente connessa con la contemporaneità, dal momento che il suo spunto poietico è proprio il Covid e tutto ciò che esso ha comportato nelle nostre vite, durante e dopo la prima “clausura” del 2020. Afferma il compositore: «Ho scritto tutto il primo movimento durante il primo lockdown, quando improvvisamente parole inconsuete irrompevano selvagge dalle tv e dalle prime pagine dei giornali: terapie intensive, contagi, chiusure, ce la faremo, è solo una banale influenza, non possiamo bloccare la produzione.». La scrittura del secondo movimento è caratterizzata da un lungo lavoro di archivio e che impegna Panfili nella catalogazione di dichiarazioni concernenti la pandemia da parte della gente comune, della stampa, dei politici. Il secondo movimento rilegge il primo ma sovvertendone i rapporti.

E il pensiero di Simone Rubino su questa composizione è chiaro: “Quando l’ho suonato per la prima volta, ho pensato che potrebbe essere uno dei pezzi che, per l’indiscutibile qualità, rimarranno nella storia. Io me lo sento addosso, come per un pianista credo possa essere il Concerto di Čajkovskij”.

A proposito di Čajkovskij, fa parte del programma la Sinfonia n.5 in Mi minore op. 64, nell’ambito della quale viene sviluppato un discorso musicale che vuole raccontare la lotta di Cajkovskij col destino, una contesa impari dove la volontà dell’uomo soccombe miseramente alla forza del fato, disegnando musicalmente un oscillare perpetuo tra una visione del mondo distesa e serena, e un pessimismo cupo e indomabile.  Un’alternanza che ben si percepisce a partire dal primo movimento, l’Andante-Allegro con anima, dalle tinte drammatiche, passando per il più disteso Andante cantabile con alcuna licenza e il lirico Valzer del terzo movimento, fino al ritorno del tema del destino nell’ultimo movimento, l’Andante maestoso-Allegro vivace, una frenetica e appassionante corsa in cui si intrecciano stati d’animo contrastanti. Datata 1888, la Sinfonia n.5 in mi minore non godrà immediatamente di grande popolarità, e sarà il grande Direttore d’orchestra Arthur Nikisch, alla morte di Cajkovskij, a riportarla in auge per mostrarne la raffinata bellezza.

Aurora, il brano che aprirà il concerto, è il pezzo più personale dell’album intitolato Nordic Escapes, pubblicato da Kristjan Järvi nel 2020 insieme alla Baltic Sea Youth Philharmonic Orchestra di cui è fondatore e Direttore Principale. “Posso ambire a descriverlo come un nuovo inizio o una vecchia fiamma, una luce meravigliosa misteriosa e magica che ci trasporta al nord, in un mondo pieno di speranza e stupore.”, come afferma il compositore.

In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 23 luglio 2021, a partire dal 6 agosto 2021 per accedere in Auditorium è necessario presentare la propria Certificazione verde Covid-19 (green pass) associata a un documento di identità.

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