Jakub Józef Orliński, controtenore 2.0

Cantante, sperimentatore, break-dancer, Jakub Józef Orliński incarna plasticamente il nuovo corso intrapreso dall’ultima generazione di controtenori. Questa sera inaugurerà l’ottava edizione del Magnetic Opera Festival all’Isola d’Elba con un concerto intitolato “Giovani Eroi” insieme al mezzosoprano Natalia Kawałek e l’ensemble Il Giardino d’Amore diretto da Stefan Plewniak. Lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda.

  • Com’è cambiata la voce del controtenore negli ultimi anni?

È cambiata moltissimo. La tecnica del controtenore, il “falsetto”, ha avuto un rapido sviluppo soprattutto negli ultimi decenni, per questo si interpreta sempre più spesso non solo il repertorio di musica barocca ma anche la musica contemporanea. Ma non solo. C’è così tanto ancora da esplorare anche nelle arie romantiche e classiche! Per questo nei miei recital con l’amico e collega Michał Biel presentiamo un vero e proprio viaggio nelle potenzialità ad ampio spettro del registro del controtenore, che va dal primo barocco fino alla musica contemporanea, attraversando tutte le epoche. Inoltre, possiamo dire che negli ultimi decenni è anche cambiata la popolarità di questo registro vocale: oggi, grazie ai social media e a nuove piattaforme e strumenti al servizio della musica classica, molte più persone sono venute a conoscenza della voce del controtenore, fattore che ha portato anche a maggiori opportunità di esibirsi non solo per un pubblico strettamente legato al repertorio barocco, ma per un’audience più ampia.

  • Il suo repertorio include dal primo barocco al pop. Cosa ispira le tue scelte musicali?

Ad essere onesti è la vita stessa che mi ispira, così come le persone, le situazioni e i luoghi; dal momento che viaggio molto amo incontrare persone nuove, entrare in contatto con nuove culture e provare cibi mai provati prima. Tutto ha un profondo significato e questo stimola in me nuovi pensieri e diversi punti di vista che sono davvero d’ispirazione per il mio percorso artistico. Infatti, come controtenore non penso solo a interpretare Händel o Vivaldi, ma cerco di tradurre i molti stimoli che mi vengono dal mondo esterno all’interno della mia artisticità, in base alla mia sensibilità. Così mi sono d’ispirazione soprattutto le mie esperienze di viaggio, le conversazioni con gli amici di diversi Paesi e tutte le persone che incontro sulla mia strada.

  • Qual è il suo “sentire” rispetto alla musica contemporanea?

Da parte mia ci sono un sacco di punti a favore della musica contemporanea; tuttavia, ritengo che non sia proprio la più “facile” da interpretare. La maggior parte delle partiture, infatti, presenta pezzi straordinari ma molto difficili, che richiedono molta preparazione, ma che poi, alla fine, interpreti solo da tre a cinque volte al massimo. Sarebbe quindi auspicabile poterle interpretare di più, vista tutta la preparazione che richiedono. Adoro la musica contemporanea, è sfidante, mi porta a un diverso approccio nell’uso della mia voce e a un cambio di mentalità, tuttavia è molto complessa, una vera sfida.

  • Aiuta essere di bell’aspetto?

Ah, bella domanda! Non saprei… È una questione difficile. Credo che alla fine aiuti; se sei “piacevole” piaci alla videocamera e alla macchina fotografica, ma alla fine dovrebbe essere la voce a contare. Vorrei credere che questo possa essere sufficiente, tuttavia al giorno d’oggi non è abbastanza. A un artista sono richieste molte più competenze rispetto a quanto si possa pensare: devi essere un bravo manager di te stesso, così come gestire al meglio le pubbliche relazioni e, oltre a questo, molte altre abilità in vari ambiti con cui nemmeno immaginavo avrei avuto a che fare. Per cui, alla fine, penso che l’aspetto fisico possa essere giusto solo uno dei vari aspetti a supporto della carriera.

  • A proposito di progetti futuri?

Innanzitutto il concerto Giovani Eroi che inaugura stasera il Magnetic Opera Festival 2022 alla Linguella di Portoferraio, all’Isola d’Elba. Sarò sul palco insieme al mezzosoprano Natalia Kawałek e all’ensemble Il Giardino d’Amore di Stefan Plewniak, con cui ho in cantiere diversi nuovi programmi. E poi ho davvero moltissime idee e progetti per il futuro. La maggior parte opere barocche, ma non solo. Registrazioni previste per l’anno prossimo, ad esempio con Il Pomo d’Oro, così come tour con il mio pianista Michał Biel e un progetto mash-up tra barocco e pop. Intendo esplorare nuovi mondi, oltre il barocco.

Alessandro Cammarano

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