Palazzetto BRU ZANE: *In memoriam*

Al termine della Prima Guerra Mondiale non ci fu una singola famiglia, tra quelle degli stati belligeranti, nella quale non ci sia stato almeno un caduto da piangere.

La Francia, come il Regno Unito e l’Italia, pagarono un tributo altissimo in vite umane; lo stesso accadde per le nazioni sconfitte.Per la conclusione del Festival “Romanticismo tra guerra e pace” il Palazzetto Bru Zane ha scelto di offrire un concerto dalla forte carica emotiva, sin dal titolo In memoriam: per riflettere sugli orrori della guerra, sul carico di dolore che essa porta, per meditare affinché ciò non debba più avvenire.

Protagonisti della serata il giovane ma già affermato Quatuor Modigliani, affiancato dall’ottimo Jean-Fréderic Neuburger al pianoforte.Ciò che del Modigliani balza immediatamente all’evidenza dello spettatore è la compostezza durante l’esecuzione, la quale si coniuga quasi per contrasto ad un trasporto fatto di ricchezza di suono, di pienezza nelle arcate, di ricercatezza mai fine a se stessa degli impasti sonori.

Due i pezzi in programma, separati da quasi quaran’tanni l’uno dall’altro, ma entrambi figli di quell’intimismo che caratterizza pressoché la totalità della produzione da camera francese dalla sconfitta di Sedan alla fine della Grande Guerra.Il Quatuor avec piano n°1 op 15 di Gabriel Fauré è, nel suo giocare con piccole dinamiche, ora delicate ora più concitate sin dal primo movimento, una sorta di serena speculazione sulla vita, non priva di slanci inaspettati, come lo Scherzo , risolto con un Allegro vivo pieno di ironia e che si contrappone ad movimento che lo precede ed a quello conclusivo che lo segue con una sorta di mercuriale ironia.

Di tutt’altra intensità il Quintette pour piano et cordes in do minore op 42 , dedicato da Louis Vierne al figlio diciassettene caduto in battaglia nel 1917.

La composizione di Vierne è il tentativo, non risolto, di elaborare il lutto per una morte inaccettabile nella sua innaturalità. Il primo movimento, un Poco lento. Moderato è scosso da forti cromatismi e da dinamiche convulse, singhiozzanti, frustate sonore cariche di dolore; il Larghetto sostenuto che segue è una ninna nanna di indicibile tenerezza, nella quale il pianoforte dialoga con gli archi in un’atmosfera di mutua consolazione. Il conclusivo Maestoso. Allegro molto risoluto riporta, amplificato, la sofferenza straziante del movimento iniziale: non ci può essere consolazione alla morte di un figlio non ancora sbocciato alla vita; neppure Vierne, cattolico fervente, può darsi pace, come potrebbe.

Qui il Modigliani e Neuberger danno il meglio, per coinvolgimento emotivo ed intensità esecutiva.

Pubblico commosso e successo pieno, seguito, come bis, dal terzo movimento del Quintetto in fa minore di César Frank.

Alessandro Cammarano

La locandina

  Quatuor Modigliani
Violini Philippe Bernhard
Loïc Rio
Viola Laurent Marfaing
Violoncello François Kieffer
Pianoforte Jean-Frédéric Neuburger

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