CD: Ricercari e Canzoni, Matteo Cicchitti

Un viaggio lungo e articolato nel mondo ancora in esplorazione della viola da gamba, dalle origini fino al suo tramonto, in pieno Barocco, è quello che propone Matteo Cicchitti, ancora una volta non solo esecutore ma anche e soprattutto ricercatore attento, nel suo ultimo lavoro discografico “Ricercari e Canzoni” pubblicato dall’olandese Challenge Records.

L’attenzione del gambista abruzzese si concentra, in ordine rigorosamente cronologico, essenzialmente sul Ricercari genere in cui il compositore pone il perimetro all’interno del quale si “improvvisa” mantenendosi sempre e comunque all’interno di modelli e schemi perfettamente – ove non rigidamente – codificati; un po’ come avviene per il freestyle in ambito jazzistico, se l’analogia è concessa.

Si inizia dal Tratado del glosas (1553) dello spagnolo Diego Ortiz, in cui Cicchitti pone in risalto con grande acume interpretativo la struttura ritmica sulla quale i singoli pezzi si incardinano.

Posteriore di quasi mezzo secolo The First Part of Ayres, French, Polish and others together… (1605) dell’inglese Tobias Hume è un florilegio di rielaborazioi di arie e danze popolari di varia derivazione europea nel quale l’eclettismo dei soggetti trova sintesi in un’organizzazione contrappuntistica mai banale.

Del 1699 è The complete violist  – in prima registrazione mondiale – di un altro inglese, Benjamin Hely, in cui ancora una volta il riferimento è alla danza, intesa come cornice in cui inserire l’elemento improvvisativo.

Il viaggio termina in Italia con le Regole facilissime per apprendere con facilità e prestezza li canti fermo e figurato (1698) – anche questo in prima registrazione assoluta – del bolognese Angelo Michele Bertallotti nel quale la viola da gamba si congeda operando una sintesi di quanto lo strumento abbia espresso nei decenni precedenti.

Cicchitti scava a fondo negli impaginati, rendendoli all’ascolto con una turgidezza di suono sempre e comunque coniugata ad un rigore capace di non cedere mai alla pedanteria di certa filologia estrema.

Un CD da ascoltare ritrovandovi ogni volta una sfumatura sfuggita ad un ascolto precedente.

Alessandro Cammarano