Trento: Kent Nagano illumina la Creazione

La Creazione è la storia di un successo; quando fu eseguita per la prima volta in forma privata – al clavicembalo sedeva Antonio Salieri – a Vienna il 30 aprile del 1798 al Palais Schwarzenberg fu necessario un corposo intervento di polizia per tentare di controllare la folla che avrebbe voluto entrare per assistere alla serata.

Alla ripresa pubblica dell’anno successivo i biglietti andarono esauriti nel volgere di poche ore e prima della morte del compositore nel 1809 la Creazione fu eseguita per poco meno di quaranta volte.

Da lì in avanti l’impaginato haydeniano non ha conosciuto oblio.

Oratorio sacro ma anche profondamente intriso di ideali illuministi: la Luce e l’Uomo sono gli elementi fondamentali del testo inglese originale tradotto, con qualche licenza, in tedesco dal barone Gottfried von Swieten – libero muratore come lo stesso Haydn – con la prima a porsi come fondamento primo e il secondo visto come parte di un Tutto di cui divenire custode.

Della Creazione Kent Nagano – onore a gloria alla Fondazione Haydn che ne ha fatto per quest’anno e per il prossimo più che un artista in residenza – ha offerto una lettura di incredibile nitore nella quale si evidenzia la leggerezza carica di sostanza su cui si incardina l’estetica del genio di Rohrau.

Con gesto rarefatto ma denso il direttore statunitense tesse una trina impalpabile capace di far vedere oltre, ponendo in evidenza la sostanza prima della composizione arricchendola di intriganti pennellate dinamiche il tutto in un flusso continuo che si sviluppa in un unico arco narrativo.

L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento gli risponde alla grande rendendosi protagonista di una prova impeccabile e con essa la meravilgiosa Audi Jugendchorakademie, complesso tanto giovane quanto padrone di un’omogeneità assoluta tra le varie sezioni unita a capacità interpretative tutt’altro che comuni.

Qualche riserva sulla pur partecipe terna di solisti.

Marie-Sofie Pollak è padrona di una linea di canto di bella pulizia che però tende a sfocarsi negli estremi acuti, così come Julian Prégadien possiede una voce di bel colore e fraseggia assai bene sfaldandosi un po’ dal passaggio in su.

David Steffens ha un’ammaliante cavata nei gravi e svetta in acuto, le note centrali risultano invece spesso poco polpose.

Successo pieno per tutti, con ovazioni, strameritate, per Nagano.

Alessandro Cammarano
(19 novembre 2022)

La locandina

Direttore Kent Nagano
Soprano Marie-Sophie Pollak
Tenore Julian Prégardien
Basso David Steffens
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Audi Jugendchorakademie
Maestro del coro Martin Steidler
Programma:
Joseph Haydn
La Creazione, Hob. Xxi: 2

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