Siena: Europa Galante a tutto Vivaldi
A pochi giorni di distanza dall’Inaugurazione della stagione Micat in Vertice numero 100, al Teatro dei Rozzi sono ospiti Fabio Biondi e l’Europa Galante per un programma tutto dedicato a Vivaldi. Come avevamo rilevato in occasione della Senna Festeggiate della scorsa estate, il legame Chigiana-Vivaldi risale al 1939 quando la prima edizione della Settimana Musicale Senese fu proprio dedicata al Prete Rosso e fu l’inizio di una riscoperta del compositore veneziano fino ad allora praticamente caduto nell’oblio.
La serata comincia con una rarità: la Sinfonia da Ercole sul Termodonte. La pagina si presenza tripartita col la terza parte che ripete la prima e segue la scansione maggiore-minore-maggiore. Fin dalle battute d’esordio si apprezza una sonorità estremamente curata e coesa oltre ad una grande varietà di piani sonori.
A seguire ancora un’altra rarità ovvero la Sinfonia avanti “Il coro delle muse” scritta a introduzione della cantata Il Coro delle Muse del compositore napoletano Gennaro D’Alessandro per un concerto veneziano del 1740. La scrittura si fa più articolata e la tripartizione presenta tre movimenti distinti a differenza della pagina precedente.
Dalla forma della sinfonia passiamo a quella del concerto, prima per archi e poi per violino. Il Concerto per archi RV152 è sempre tripartito come le sinfonie, ma la cambia la struttura interna dei movimenti con la cosiddetta forma-ritornello che dona unità formale alla composizione. Fino a questo momento l’Europa Galante vede Fabio Biondi come violino di spalla e concertatore. D’ora in avanti si aggiungerà un violinista come spalla e Biondi svolgerà il ruolo di solista.
La prima parte si conclude con il Concerto per violino e archi RV284 tratto dall’op.4 detta “La Stravaganza”, una raccolta di dodici concerti per violino. Questo concerto, il quarto della raccolta, come anche altri dell’op.4, è polisolistico infatti nel primo movimento il violino di Biondi dialoga con il secondo solista che è il violino di Andrea Rognoni.
Dopo l’intervallo Le Quattro Stagioni: ovvero i brani che tutto il teatro aspettava. I presupposti maturati nell’ascolto della prima parte fanno presagire un’esecuzione che si farà ricordare.
Già dall’inflazionatissimo primo movimento della Primavera la cura dei dettagli, i piani sonori, la chiara e mai scontata direzione del fraseggio mettono il pubblico realmente davanti alle stagioni e non alla soporifera routine che spesso affligge questo quartetto di concerti per violino. Bucolico il dialogo a tre violini tra Biondi, violino primo e secondo in imitazione di tre “Augei” e i tre piani sonori disegnati nel Largo tra violino solista, la perpetua oscillazione dei due violini e le strappate della viola.
L’Estate, prima delle due stagioni climaticamente estreme con l’Inverno, riceve una lettura molto asciutta percepibile soprattutto nell’introduzione lenta del primo movimento e nell’Adagio che toglie al brano un po’ quel languore afoso del caldo estivo. L’Europa Galante e Biondi non si risparmiano e ne sono riprova alcune rischiosissime scelte di arcate del direttore e solista palermitano.
L’Autunno stupisce in particolare per la plasticità e la dinamicità della scena di caccia del terzo movimento.
L’Inverno come l’Estate perde un po’, con il cembalo arpeggiato dell’introduzione al primo movimento, quella raggelante ambientazione a favore forse di un’atmosfera più brumosa e misteriosa. Nel secondo movimento azzeccatissima la scelta di dar preminenza al moto di figurazioni del violoncello che scandisce il discorso del violino solista mettendo in terzo piano i pizzicati dei violini.
Si potrebbe andare avanti ancora molto evidenziando e discutendo le scelte interpretative di questa esecuzione, ma basta questa breve antologia ad evidenziare quanto sia tutto perfettamente pensato dal punto di vista musicale ed interpretativo rendendo l’ascolto delle “Stagioni” qualcosa di nuovo ed irripetibile.
Per dovere di cronaca dopo una dedica alla centesima stagione Chigiana Biondi ed Europa Galante ripropongono il Presto, movimento conclusivo, dell’Estate. Il teatro chiede a gran voce ancora un altro bis ma il concerto purtroppo termina qui.
Luca Di Giulio
(22 novembre 2022)
La locandina
Direttore | Fabio Biondi |
Europa Galante | |
Programma: | |
Antonio Vivaldi | |
Sinfonia da Ercole sul Termodonte RV 710 | |
Sinfonia in sol magg. per archi e basso continuo “Il coro delle Muse” RV 149 | |
Concerto per archi in sol minore per archi e basso continuo RV 152 | |
Le quattro stagioni da Il cimento dell’armonia e dell’invenzione op. 8 per violino, archi e basso continuo | |
Concerto n. 1 in mi magg. “La primavera” RV 269 | |
Concerto n. 2 in sol min. “L’estate” RV 315 | |
Concerto n. 3 in fa magg. “L’autunno” RV 293 | |
Concerto n. 4 in fa min. “L’inverno” RV 297 |
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