Trieste: Notre Dame de Paris, vent’anni e non sentirli

Monumentale. Probabilmente è questo l’aggettivo che si addice all’anniversary tour di Notre Dame de Paris che sta girando l’Italia per celebrare il ventennale dal debutto nel Belpaese.

Si tratta indubbiamente di una produzione nata sotto una buona stella, con le musiche di Riccardo Cocciante e le liriche di Luc Plamondon la cui versione italiana  è stata affidata a Pasquale Panella, ma c’é un ulteriore particolare che appassiona ed emoziona i milioni di fan: il cast originale. Lo sa bene la produzione, che in questi venti anni ha spesso richiamato in scena i fantastici sette che hanno originato lo spettacolo e lo ha fatto anche quest’anno, riuscendo a portare con sé due artisti come Claudia D’Ottavi e Marco Guerzoni che hanno, vent’anni fa, originato rispettivamente Fiordaliso e Clopin ma che non erano mai tornati. Il risultato è l’ennesima raffica di sold out ovunque, con un affetto da parte del pubblico che può quasi sbalordire. Si, perché a quei personaggi che vivono tra le statue e le mura della Cattedrale ormai si vuole bene. Lo spettacolo gode di ottima salute, grazie anche ai tanti giovani ballerini e acrobati che con energia e una prestanza fisica davvero considerevole riescono a stupire.

Tornando allo spettacolo, le date di Trieste, al Rossetti, quindi in uno spazio teatrale e non nei palasport, hanno regalato al pubblico una versione ancora più partecipata dello spettacolo. Resosi conto di essere in uno spazio molto diverso dai soliti, in cui il pubblico è vicinissimo, i cantanti hanno donato maggiore importanza all’interpretazione, recitando, in modo molto credibile, i loro ruoli. L’opera moderna scongiura quindi il rischio di diventare solo uno straordinario esercizio di canto e si fa ancora più avvincente. Il risultato è una pioggia di applausi e qualche lacrima, perché la storia della bella Esmeralda, giustiziata ingiustamente e amata dal povero Quasimodo è irresistibile. Il ritorno di Lola Ponce, come Esmeralda, viene sempre salutato con grandissimo affetto e dopo vent’anni sembra avere trovato l’elisir dell’eterna giovinezza: è sempre più bella e in forma.

Giò Di Tonno è un Quasimodo ineccepibile, perfetto, e in molti momenti straziante. Il Frollo di Vittorio Matteucci è una bella sorpresa, ha modulato lo sfoggio della sua potenza vocale per dare spazio all’interpretazione e funziona ancora di più. Matteo Setti è Gringoire, il poeta, e dimostra ancora una volta una solidità vocale encomiabile, abbinata a una versatilità sempre più spiccata nei movimenti. Graziano Galatone è Febo, con qualche anno in più forse anche più intenso nel suo conflitto interiore. Elegante e glaciale Claudia D’Ottavi come Fiordaliso, con una prova vocale molto interessante. Marco Guerzoni come Clopin è incredibile, la sua voce è sicuramente inconfondibile.

Va detto che anche Leonardo Di Minno, che si alterna con lui in questo tour per Clopin, convince sempre, trovando sempre nuove sfaccettature per un personaggio che ha un carisma connaturato.

Dopo Trieste ci sarà Milano, e questo ventennale giungerà al termine, ma non si può che augurare a questo spettacolo altri cent’anni di repliche.

Sara Del Sal
(14 dicembre 2022)

La locandina

Musica Riccardo Cocciante
Libretto Luc Plamondon
Traduzione italiana Pasquale Panella
Personaggi e interpreti:
Quasimodo Giò Di Tonno
Esmeralda Lola Ponce
Gringoire Matteo Setti
Frollo Vittorio Matteucci
Febo  Graziano Galatone
Fiordaliso Claudia D’Ottavi
Clopin Marco Guerzoni

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