L’anno nuovo all’Accademia Filarmonica Romana
50 anni di successi per una delle compagnie più famose e uniche al mondo. I Mummenschanz tornano all’Accademia Filarmonica Romana che li accoglie al Teatro Olimpico, dal 31 gennaio al 5 febbraio, guidati dalla sua fondatrice Floriana Frassetto per festeggiare mezzo secolo di gloriosa carriera artistica. In 50 years, titolo del nuovo spettacolo che da Roma toccherà altre città in una tournée che prosegue fino alla primavera, il pubblico verrà catapultato in un viaggio fantastico e poetico: senza parole, né musica, né scenografia, avvalendosi solo di maschere, di corpi e di uno sfondo nero, creando una nuova dimensione dell’arte di fare teatro. La trasformazione diventa una forma d’arte nella quale il silenzio è un grande protagonista. L’ordinario diventa straordinario, gli oggetti della quotidianità si animano di prospettive inaspettate, infondendo loro nuova vita. Un racconto giocoso, interattivo, scandito da piccoli sketch rivolto a tutti, e dove il divertimento, la dolcezza e soprattutto la fantasia sono i veri protagonisti. Il pubblico potrà godersi gli sketch più celebri e amati, personaggi leggendari come le maschere d’argilla o i volti realizzati con rotoli di carta igienica. Non mancheranno i fragili giganti d’aria, l’uomo tubo e altri oggetti e forme scurrili che prendono vita grazie alla fantasia di cinque attori. 50 Years porterà però in scena anche numeri dalle forme inedite e sorprendenti nonché cocciutissimi personaggi nel tipico stile Mummenschanz, continuando a proporre nuove opere. Con la stessa tenacia e curiosità del primo giorno.
La danza torna protagonista con Notre-Dame de Paris (8-12 febbraio) secondo il coreografo francese Stephen Delattre, che nella sua versione rispetta fedelmente il romanzo di Victor Hugo ambientato nella Parigi del 1482. Sul palco il Balletto di Milano impegnato in una coreografia che interpreta la storia di Esmeralda, Quasimodo e di Frollo, mescolando classico e moderno. Tra i tanti argomenti anche la denuncia del potere della religione sulla società e l’impossibilità di alcuni amori.
LA MUSICA DA CAMERA AL TEATRO ARGENTINA
L’anno nuovo all’Accademia Filarmonica Romana si apre all’insegna di Dmitrij Šostakovič e del progetto dedicato all’integrale dei suoi Quartetti per archi che il Quartetto Prometeo, fra le più rinomate formazioni da camera in Italia, ha avviato con successo da gennaio 2022. L’appuntamento è al Teatro Argentina il 26 gennaio, con il terzo dei sei concerti programmati nell’arco di tre stagioni, che vedrà l’esecuzione dei Quartetti n. 6 op. 101, n. 7 op. 108, n. 8 op. 110, mentre il 20 aprile in programma il quarto concerto con l’esecuzione dei Quartetti n. 9 op. 117 e n. 10 op. 118. Composti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti per archi di Šostakovič attraversano una fetta importante della storia del Novecento che va dalla Seconda Guerra Mondiale ai primi segni di distensione della guerra fredda. La storia e l’esperienza personale di Šostakovič rivivono e si intrecciano in queste composizioni che diventano preziosa testimonianza di un’epoca storica e di un particolare sentire musicale.
Il Teatro Argentina, fino a maggio, sarà il palco prediletto della Filarmonica per la musica da camera e i grandi interpreti. Il 9 febbraio sarà la volta di Christian Poltéra, violoncellista svizzero, classe 1977, fra i più importanti della sua generazione, per la prima volta ospite della Filarmonica. Invitato a suonare con le più rinomate orchestre, appassionato camerista, protagonista di una nutrita e premiata serie di CD, percorre con il suo talento la letteratura per violoncello dal Seicento alla musica d’oggi. Con la pianista Kathryn Stott esegue alcune delle composizioni da camera più note per violoncello e pianoforte di Brahms, Prokof’ev e Chopin.
Il 23 febbraio altro debutto alla Filarmonica con il giovane talento, Giuseppe Gibboni vincitore nel 2021 del 56º Premio Paganini di Genova, quarto italiano nella storia del prestigioso concorso a vincere il premio, l’ultimo ventiquattro anni fa. A 21 anni è una realtà consolidata nel panorama nazionale e internazionale. Con l’altrettanto giovane chitarrista Carlotta Dalia forma un insolito duo che nel programma spazierà dai virtuosistici Capricci di Paganini al tango di Piazzolla, passando per i Caprichos de Goya di Castelnuovo-Tedesco.
Grande amico della Filarmonica e del mondo musicale romano, Mischa Maisky, con il suo prezioso violoncello Montagnana del ‘700, torna “a furor di popolo” anche in questa stagione, il 2 marzo, per eseguire tre (n. 1, 4 e 5) delle sei Suites per violoncello solo di Bach, Musica che non ci si stanca mai di ascoltare, né di eseguire, alla ricerca di quelle tante “sfaccettature” che lo spartito offre.
Atteso debutto alla Filarmonica anche per Augustin Hadelich il 23 marzo. Prestigioso talento, classe 1984, impugna il prezioso violino Giuseppe Guarneri del Gesù del 1744, in un programma per violino solo che accosta due Partite di Bach alla musica dell’americano Coleridge-Taylor Perkinson, un mix di contrappunto barocco, blues e musica folk.
La stagione all’Argentina si chiude il 4 maggio con Non udite lo parlare? La parola al violino nell’età del barocco concerto affidato all’eccellenza di Imaginarium Ensemble diretto da Enrico Onofri e dedicato all’affascinante rapporto tra voce umana e virtuosismo strumentale italiano dal primo Seicento sino al tardo Barocco.
I PROGETTI DELLA SALA CASELLA
Spazio ideale per progetti, laboratori e concerti, in un rapporto più diretto e di stimolante confronto fra artisti e pubblico, la Sala Casella accoglie anche nella prima parte del 2023 un nutrito numero di appuntamenti.
Il 28 gennaio e il 22 aprile gli ultimi due appuntamenti di “Fabrica, musica e letteratura”, dedicati quest’anno al tema del cosmo, dalla terra al cielo, dal sole alle stelle, cercando tracce nei testi antichi, nelle tradizioni popolari, fin nelle sonorità jazz. Un viaggio fatto di suoni, poesia e racconti, realizzati in collaborazione con l’Associazione Fabrica di cui saranno protagonisti Nando Citarella (28 gennaio) e Raffaella Misiti (22 aprile).
Con la media partner di Rai Radio3 dal 17 febbraio al via la seconda edizione del “Violoncello svelato”. Quattro incontri il venerdì alle 19.30 introdotti da Andrea Penna dedicati alla riscoperta di una parte di repertorio del violoncello, rimasta nascosta per molto tempo e che merita di essere riscoperta, appunto “svelata”. A eseguirlo quattro giovani violoncellisti (Giacomo Cardelli, Fabio Fausone, Alice Mirabella, Serena Fantini) e pianisti (Matteo Cardelli, Stefano Musso, Rosamaria Macaluso, Itamar Carmeli) per dare loro un segnale forte di quanto importante sia la libera ricerca e l’approfondimento del repertorio.
Prosegue con convinzione ed entusiasmo anche il ciclo “Assoli” giunto alla sua settima edizione e dedicato alla creazione di musica nuova con la partecipazione di giovani strumentisti e giovani compositori. Sei concerti a partire dal 21 aprile, ognuno dedicato alla scrittura contemporanea per singolo strumento. Un’occasione per gli interpreti di lavorare a stretto contatto con i compositori, e di ascoltare nuova musica con sei prime esecuzioni assolute di Riccardo Panfili, Alessandro Meacci, Pasquale Punzo, Roberta Vacca, Francesco Leineri e l’iraniano Rouzbeh Rafie. Gli “assoli” di questa edizione sono di pianoforte (Jacopo Petrucci), fisarmonica (Paride Marmifero), flauto (Margherita Brodski), chitarra (Federico Attanasio), violino (Ginevra Bassetti) e clarinetto (Livia Tancioni).
L’ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
Al pubblico più giovane la Filarmonica riserva una serie di iniziative mirate a un apprendimento della musica più consapevole e allo stesso tempo divertente. A partire dai più piccoli dai 0 ai 3 anni con i concerti della domenica mattina in Sala Casella di Allegro capriccioso e la voce di Nora Iosia con un ensemble strumentale che eseguirà un repertorio vario per i giovanissimi ascoltatori: musica classica, contemporanea, jazz, celtica, barocca, popolare, etnica, rock e pop, e gli incontri Bimbi in musica, sempre per bimbi da 0 a 3 anni accompagnati dai genitori, che
offrono la possibilità di comprendere e acquisire con naturalezza il linguaggio musicale.
Si rinnova la collaborazione con AsLiCo per il progetto OperaDomani dedicato ai ragazzi dai 6 ai 15 anni con percorsi mirati, delineati durante l’arco scolastico, che sfociano nello spettacolo partecipativo a conclusione del progetto, quest’anno dedicato all’opera mozartiana Il flauto magico, fra le più celebri e amate di tutti i tempi. Una proposta che non rinnega nulla del tradizionale Flauto magico, ma propone una risonanza delle attualità odierne e afferma il lato contemporaneo dell’adattamento proposto dal team artistico, che si avvale della regia di Caroline Leboutte, scene e costumi di Aurélie Borremans. Alfredo Salvatore Stillo dirige l’Orchestra 1813 e un cast di giovani voci vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo. Lo spettacolo finale sarà il 16 maggio al Teatro Olimpico.
Infine i concerti e gli incontri nelle scuole, con alcuni giovani musicisti impegnati a far conoscere da vicino, in un rapporto più diretto con i ragazzi, la musica, gli strumenti, le loro potenzialità tecniche e timbriche, pronti a rispondere alle domande e ad esaudire la curiosità degli studenti.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!