Torino: Il Requiem di Verdi tra fede e dramma

Una grigia domenica di inizio gennaio torinese, con la conclusione delle festività natalizia ormai passate e lo sguardo rivolto alla nuova stagione teatrale e concertistica del 2023: ecco dunque la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi al Teatro Regio di Torino, nella prima domenicale pomeridiana che vede un teatro affollato, riflessivo e pronto ad essere avvolto dalla religiosità che la composizione verdiana sa trasmettere.

Una religiosità non fine a se stessa, ma con senso, con spirito di preghiera, di riflessione, di penitenza e di speranza: il Verdi che nel 1869 già pensava alla Messa da Requiem di Rossini (vedasi il Libera me composto e poi ritirato), dopo un periodo difficoltoso e complesso propone al pubblico la versione che conosciamo oggi, nella composizione che ha visto la luce nel maggio 1874 nella Chiesa di San Marco a Milano, in occasione del primo anniversario della morte del sempre ammirato e grande italiano Alessandro Manzoni.

Il direttore d’orchestra Andrea Battistoni torna nella grande sala del Teatro Regio di Torino esaltando e dando ancora un volta prova delle proprie qualità direttoriali e, soprattutto, della qualità sinfonico-corale dell’Orchestra e del Coro del Regio. Della partitura verdiana vengono esaltati tutti gli aspetti, ponendo particolare attenzioni ai fugati, ai sussurrati e ai piani che si vanno a contrapporre, totalmente, con i momenti di massima pienezza musicale, dove un fiume di suono travolge l’ascoltatore, trascendendolo dall’ascolto terreno e avvicinandolo, per quanto possibile, a quella dimensione voluta da Verdi con la composizione del Requiem. Una dimensione di religiosità, dove dramma, fede e speranza si legano indissolubili.

L’Orchestra respira col direttore, regalando momenti di autentica bellezza e dando nuovamente conferma della propria qualità musicale. Allo stesso modo, il Coro (nutrito e rafforzato da una ricca presenza di aggiunti), istruito in maniera eccelsa da Andrea Secchi, si conferma il protagonista in qualità e preziosità: l’intensità dei colori e l’attenzione agli accenti, oltre che un suono sempre pulito e mai trascinato anche nei momenti più impervi della partitura, sono il motivo del successo corale e degli applausi tributati alla fine dell’esecuzione. Se il Coro è il protagonista del Requiem verdiano, si fanno al contempo apprezzare i quattro solisti chiamati a Torino, con alcuni distinguo.

Primeggiano le voci femminili, dove si vede il soprano Angela Meade imporsi per presenza vocale: la voce è nitida e presente, rispondendo ai dettami della direzione, con un continuo ricamo di piani, pianissimi (ahinoi non sempre controllati e con un lieve vibrato in alcuni punti), senza far mancare i momenti di forza ed elevandosi sempre rispetto alle altre voci. Il mezzosoprano Silvia Beltrami, che piacevolmente ritroviamo al Regio dopo alcuni anni, è impegnata in una parte che la vede coinvolta in molteplici numeri musicali: la voce corre, calda e brunita, sempre posta con eleganza anche in quei passaggi dove gli acuti patiscono le difficoltà della partitura.

Sul versante maschile, il tenore Enea Scala, al debutto della parte verdiana, dopo un lungo percorso belcantista, nonostante l’attenzione posta ai dettami della partitura, mette spesso in evidenza alle orecchie dell’ascoltatore la mancanza di religiosità a favore di una componente più operistica ed interpretativa: è notevole l’impegno nella gestione di una voce importante ma con un timbro non sempre piacevole all’orecchio. Il basso Gianluca Buratto, di cui si ricordano preziose e piacevoli esecuzioni al Regio di Torino, ha la ricchezza di una bella voce ma che si trova nella difficoltà di un repertorio non propriamente congeniale allo strumento. Si fanno apprezzare i gravi e le parti d’insieme, mentre la saltuaria mancanza d’intonazione va ad inficiare una resa non ottimale, soprattutto nel Confutatis.

Due gli appuntamenti per questo Requiem, con le date dell’8 e 9 gennaio, in attesa dell’apertura operistica con Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, tra gennaio e febbraio.

Leonardo Crosetti
(8 gennaio 2022)

La locandina

Direttore Andrea Battistoni
Soprano Angela Meade
Mezzosoprano Silvia Beltrami
Tenore Enea Scala
Basso Gianluca Buratto
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino
Maestro del coro Andrea Secchi
Programma:
Giuseppe Verdi
Messa da Requiem

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