Teatro alla Scala: la Stagione 23/24

Per la Stagione 2023/2024 il Teatro alla Scala presenta un calendario di oltre 250 spettacoli tra Opera, Balletto, Concerti e programmazione per i ragazzi e per le famiglie. I grandi nomi della direzione d’orchestra, della regia, del canto e della danza compongono un panorama ricco di conferme ma anche di proposte inattese, completato da mostre, incontri, visite e approfondimenti per stringere ancora di più il rapporto con il nostro pubblico milanese, nazionale e internazionale. Con percentuali di riempimento ormai al 90%, un vistoso riassestamento delle fasce d’età con la crescita percentuale del pubblico più giovane e con una consolidata presenza sul territorio grazie a iniziative come La Scala in città e la Prima diffusa, la Scala contribuisce a disegnare il panorama culturale di una città in rapida trasformazione e parla agli spettatori di tutto il mondo con la piattaforma streaming LaScalaTv.

Il 2024 vede concludersi i lavori della nuova palazzina di via Verdi, che accoglie nuove sale prova per l’Orchestra e il Ballo, oltre che gli uffici attualmente dislocati in altri edifici, e garantisce ulteriore profondità al palcoscenico. Si completa così il processo di risistemazione complessiva iniziato nel 2001 con il restauro della parte monumentale e la prima integrazione dell’edificio storico. Il nuovo assetto architettonico si integra nel processo di riforma digitale e organizzativa e alla transizione verso la sostenibilità energetica e ambientale nel disegnare, insieme all’offerta artistica, la fisionomia della nuova Scala. Un cammino di sviluppo reso possibile dal contributo dei lavoratori scaligeri, dalla collaborazione delle istituzioni, dal sostegno dei partner e dalla grande partecipazione del nostro pubblico. A tutti va la gratitudine del Teatro.

L’OPERA

 

La Stagione d’Opera 2023/2024 del Teatro alla Scala si compone, in linea con la precedente, di 14 spettacoli, 10 dei quali sono nuove produzioni.  A queste si aggiunge nel corso dell’anno solare 2024 lo spettacolo inaugurale della Stagione 2024/2025.  Includendo quest’ultimo, nel 2024 la Scala allestirà 3 opere di Giuseppe Verdi e 2 di Giacomo Puccini; con un titolo ciascuno sono rappresentati Antonio Cesti, Luigi Cherubini, Gaetano Donizetti, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, Jules Massenet, Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Nino Rota, Richard Strauss, Richard Wagner.

Alle Stagioni d’Opera e Concerti partecipa una schiera di direttori del più alto livello internazionale. Si ascolteranno, accanto al Direttore Musicale Riccardo Chailly, Alain Altinoglu, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Daniel Harding, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Muti, Kirill Petrenko, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann, Lorenzo Viotti, e nel repertorio barocco Giovanni Antonini, William Christie, Marc Minkowski, Philippe Herreweghe. In campo registico il cartellone include nuovi allestimenti di Daniele Abbado, Irina Brook, Robert Carsen, Davide Livermore, Christof Loy, David McVicar, Damiano Michieletto, Chiara Muti, Lluis Pasqual e del giovane Mario Acampa per il progetto Accademia, mentre tra le riprese vanno citati Harry Kupfer, Mario Martone e Giorgio Strehler. Difficile sintetizzare l’elenco dei cantanti, che tra i soprano include Eleonora Buratto, Rosa Feola, Sonya Yoncheva, Anna Netrebko, Lisette Oropesa, Jessica Pratt, Marina Rebeka, Mariangela Sicilia e Krassimira Stoyanova; tra i mezzosoprano Elīna Garanča, Stephanie d’Oustrac e Ekaterina Semenchuk; tra i tenori Roberto Alagna, Stanislas de Barbeyrac, Benjamin Bernheim, Lawrence Brownlee, Charles Castronovo, Yusif Eyvazov, Brian Jagde, Jonas Kaufmann, Dmitry Korchak, Francesco Meli e Fabio Sartori; tra i baritoni Amartuvshin Enkhbat, Ambrogio Maestri, Mattia Olivieri e Luca Salsi; tra i bassi Ain Anger, Michele Pertusi e Michael Volle.

L’Inaugurazione, il repertorio italiano, Giuseppe Verdi

 

Il repertorio italiano è al centro della programmazione, a cominciare dal solenne titolo inaugurale, Don Carlo, diretto da Riccardo Chailly nella versione italiana in quattro atti scritta da Verdi per la Scala con la regia di Lluis Pasqual e un cast degno dell’occasione. Don Carlo fu diretto per due inaugurazioni da Claudio Abbado, di cui cade nel 2024 il decennale della scomparsa. Seguono la nuova produzione di Simon Boccanegra diretta da Lorenzo Viotti con la regia di Daniele Abbado, ma anche le riprese di Pagliacci e Cavalleria rusticana nell’ormai storico allestimento di Mario Martone con Giampaolo Bisanti sul podio e di Don Pasquale nella produzione di Davide Livermore ambientata a Cinecittà, diretta da Evelino Pidò.

 

Il Centenario pucciniano

 

Nel 2014 ricorre il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini: il Teatro alla Scala, che con il suo Direttore Musicale sta producendo un ciclo pluriennale delle sue opere, lo celebra con nuove produzioni de La rondine, che mancava dal 1994 e sarà diretta da Riccardo Chailly per la regia di Irina Brook, e di Turandot, diretta da Daniel Harding per la regia di Davide Livermore. Completano il calendario delle celebrazioni nel novembre 2024 un concerto straordinario sempre diretto da Riccardo Chailly con Anna Netrebko e Jonas Kaufmann e una mostra al Museo Teatrale.

 

Il ritorno del Rossini serio

 

Sempre nell’ambito del grande repertorio italiano, la nuova produzione di Guillaume Tell per la prima volta alla Scala nella versione originale francese con Michele Mariotti sul podio e il debutto scaligero di Chiara Muti alla regia segna il ritorno al Piermarini del Rossini serio: un percorso che proseguirà negli anni a venire. Il Tell mancava dalla Scala dall’Inaugurazione della Stagione 1988/89 con Riccardo Muti e Luca Ronconi.

Una tradizione da rinnovare

Anche Médée di Luigi Cherubini giunge per la prima volta sul nostro palcoscenico in versione originale francese, sessantatré anni dopo l’ultima produzione diretta da Thomas Schippers con Maria Callas protagonista. A raccogliere la sfida registica è Damiano Michieletto, con Sonya Yoncheva nei panni della maga. Con questa produzione il Teatro sottolinea la necessità e responsabilità di riportare alle scene capolavori che grandi interpretazioni del passato hanno reso difficili da riproporre ma che sono parte integrante della storia e della tradizione scaligera e devono tornare a parlare al nostro pubblico.

La Scala barocca

 

Il percorso di esplorazione del Barocco italiano avviato dal Sovrintendente Meyer con le felici produzioni de La Calisto di Francesco Cavalli e Li zite ngalera di Leonardo Vinci giunge all’Orontea di Antonio Cesti, dramma per musica del 1656 di cui proprio la (Piccola) Scala aveva avviato la riscoperta con l’edizione diretta da Bruno Bartoletti nel 1961. Il nuovo allestimento di Robert Carsen con la direzione di Giovanni Antonini si inserisce in una ricca programmazione barocca che riporta alla Scala alcuni dei più prestigiosi direttori di questo repertorio: Marc Minkowski propone Alcina di Händel in forma di concerto con i Musiciens du Louvre, Philippe Herreweghe dirige la Matthäus-Passion con il Collegium Vocale Gent e William Christie con Les Arts Florissants porta The Fairy Queen di Purcell con le innovative coreografie di Mourad Merzouki.

Il repertorio internazionale e la nuova produzione del Ring des Nibelungen

 

Al nuovo slancio nell’affrontare nella sua completezza la tradizione italiana fa da contraltare una programmazione ricca di debutti al massimo livello sul repertorio europeo, a conferma di una vocazione internazionale del Teatro alla Scala che risale ad Arturo Toscanini. Si comincia con Die Entführung aus dem Serail di Wolfgang Amadeus Mozart nell’intramontabile regia di Giorgio Strehler con cui debutta sul podio scaligero Thomas Guggeis, uno dei più brillanti direttori dell’ultima generazione. Doppio debutto per il ritorno alla Scala dopo 44 anni di Werther di Massenet: sul podio Alain Altinoglu, il direttore musicale della Monnaie di Bruxelles ospite regolare dei Wiener come dei Berliner Philharmoniker; alla regia Christof Loy, uno dei maestri del teatro europeo. La Scala accoglie poi per la prima volta il Direttore Musicale dei Berliner Philharmoniker, Kirill Petrenko, impegnato in Der Rosenkavalier di Richard Strauss nello storico allestimento di Harry Kupfer con un cast di assoluto riferimento. Infine, con Das Rheingold di Richard Wagner il Teatro alla Scala intraprende dopo dieci anni una nuova produzione, affidata alla regia di David McVicar, di Der Ring des Nibelungen, l’impresa più ambiziosa per un teatro d’opera. Sul podio uno dei massimi interpreti wagneriani di oggi, Christian Thielemann, che torna così con un importante progetto in Italia.

 

Il progetto Accademia

 

Ogni anno un titolo della Stagione d’Opera è affidato agli allievi dell’Accademia: l’opera scelta per il 2024 è Il cappello di paglia di Firenze, la deliziosa farsa che Nino Rota trasse da Labiche. A curare la regia Mario Acampa, già protagonista in veste di autore, regista e conduttore dei progetti per i ragazzi del Teatro. Il Cappello, perfetto meccanismo teatrale adatto a sottolineare la freschezza delle giovani voci, manca dalla Scala dal 1998.

 

 

IL BALLETTO

 

La Stagione di Balletto pensata dal Direttore Manuel Legris si compone di 7 titoli che spaziano dai classici ottocenteschi come Coppélia nella nuova veste di Alexei Ratmansky in apertura e La Bayadère secondo Nureyev ai grandi titoli del Novecento, dall’Histoire de Manon di MacMillan alla Dame aux camélias di Neumeier e a lavori di Robbins e Balanchine, fino alla ripresa di Madina di Mauro Bigonzetti e Fabio Vacchi. Sul versante contemporaneo si punta anche sui nomi nuovi di Garrett Smith, Sol León e Paul Lightfoot, Simone Valastro. Un programma intenso e diversificato reso possibile dalla grande crescita della Compagnia negli ultimi anni.

In apertura una creazione, una nuova Coppélia firmata da Alexei Ratmansky, che nascerà alla Scala e conferma quanto sia fondamentale presentare creazioni classiche, e proseguire la collaborazione, già viva da diversi anni, tra Ratmansky e il Teatro alla Scala.

Il successivo programma è un trittico di firme contemporanee. La scelta si è indirizzata su coreografi che hanno già lavorato con compagnie e teatri prestigiosi, ma mai alla Scala, e ora porteranno la loro forza innovativa e originale nel nostro Teatro. Il coreografo americano Garrett Smith appartiene senza dubbio a questa categoria: presenteremo Reveal, un lavoro creato per lo Houston Ballet su musica di Philip Glass e mai presentato fuori dagli USA. Accoglieremo anche il famoso duo di coreografi, Sol León e Paul Lightfoot, con uno dei loro balletti iconici ˗ Skew-Wiff ˗ su musiche di Rossini, in una speciale combinazione fra coreografia contemporanea e musica classica.  Simone Valastro presenterà una creazione, Memento, per un grande numero di ballerini. Per Valastro sarà un ritorno nel Teatro dove ha studiato e si è diplomato prima di realizzare la sua carriera all’Opéra di Parigi; e per la Scala e il suo Corpo di Ballo sarà una nuova produzione che viene affidata a una firma italiana.

Nella nuova Stagione avremo il ritorno di Madina: creazione, musicale e coreografica, di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti, un lavoro completo, teatrale, che ha avuto il suo debutto in un momento difficile e che ora tornerà in scena finalmente nelle condizioni più adeguate, e ritroverà Roberto Bolle in questo ruolo così unico e speciale nel suo repertorio.

Creazioni dunque, classiche e contemporanee, ma per bilanciare questa nuova Stagione il Direttore Manuel Legris ha pensato anche di presentare tre capolavori, di tre grandi e importanti coreografi, che sono già nel nostro repertorio e che ora consentiranno a una nuova generazione di ballerini di misurarsi con ruoli davvero mitici: la ripresa de La bayadère di Rudolf Nureyev, con il nuovo allestimento firmato da Luisa Spinatelli, L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan e La Dame aux camélias, che già ha ottenuto uno straordinario successo nelle precedenti rappresentazioni alla Scala e con la quale si rinnova e prosegue la collaborazione con John Neumeier.

Suggellano la Stagione due Maestri che sono assoluti punti di riferimento per il mondo della danza e del balletto: George Balanchine, con Theme and Variations, che riprendiamo dal repertorio ma con una nuova veste firmata da Luisa Spinatelli – e Jerome Robbins con Dances at a Gathering, un capolavoro di grande delicatezza su musica di Chopin, e The Concert, che sarà divertente anche per il pubblico. Con questi due lavori che presentiamo per la prima volta andiamo a colmare un vuoto e arricchiamo il nostro repertorio con una firma, quella di Jerome Robbins, ancora poco presente.

Anche nella nuova Stagione il Gala Fracci, alla sua terza edizione, ci permetterà di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile e di convogliare in questa serata, accanto a pietre miliari del repertorio, sempre più uno sguardo alla creatività contemporanea. Lo stesso spirito anima anche lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, tradizionale appuntamento scaligero dei giovani allievi

Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti che presenteremo, è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione ci permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instaurato con le bacchette di Paul Connelly, Michele Gamba, Kevin Rhodes e Simon Hewett, ma anche di inaugurare una nuova collaborazione con Fayçal Karoui che prima volta salirà sul podio per il balletto scaligero.

I CONCERTI

 

Il progressivo arricchimento delle occasioni d’ascolto della musica sinfonica e cameristica si conferma anche nella nuova Stagione. La Stagione Sinfonica presenta importanti direttori e produzioni di grande impegno con il coinvolgimento del Coro diretto da Alberto Malazzi: in apertura Riccardo Chailly dirige i Quattro pezzi sacri di Verdi, quindi Daniel Harding il Requiem di Mozart e di nuovo Chailly i maestosi Gurre-Lieder di Arnold Schönberg. Il Direttore Musicale è impegnato anche in un programma dedicato alla Seconda Scuola di Vienna, mentre Ingo Metzmacher ricorda Luigi Nono nel centenario della nascita con Como una ola di fuerza y luz (concerto replicato al Teatro Municipale Valli in occasione dei 50 anni della rassegna Musica e Realtà di Reggio Emilia). Lorenzo Viotti accosta Rimskij-Korsakov, Ravel e Rachmaninov e Daniele Gatti, in attesa del ritorno nella Stagione d’opera previsto per il 2025, dirige la Sinfonia n° 9 di Gustav Mahler.

Particolarmente ricco il calendario dei Concerti straordinari, aperto dall’eccezionale trio formato da Janine Jansen, Misha Maisky e Martha Argerich. Daniel Harding torna sul podio per il Concerto di Natale, mentre i Musiciens du Louvre eseguono Alcina di Händel in forma di concerto diretti da Marc Minkovski e Marco Armiliato accompagna Lisette Oropesa e Benjamin Bernheim in un programma francese. Riccardo Chailly celebra due capisaldi del canone musicale d’Occidente: il Requiem verdiano nel centocinquantenario e la Nona di Beethoven del bicentenario delle rispettive prime esecuzioni, ma onora anche il centenario pucciniano con una serata straordinaria con Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. Infine, William Christie e le sue Arts Florissants eseguono in versione semiscenica The Fairy Queen di Henry Purcell.

Di qualità assoluta il programma delle Orchestre Ospiti, aperto dal Royal Concertgebouw diretto da Myung-Whun Chung cui fanno seguito la Chicago Symphony Orchestra con Riccardo Muti, il Collegium Vocale Gent con Philippe Herreweghe e la Philharmonia Orchestra con Esa-Pekka Salonen.

Le stagioni cameristiche includono per i Recital di Canto Juan Diego Flórez, Christian Gerhaher, Elīna Garanča, Rosa Feola, Lisette Oropesa e Roberto Alagna, mentre la serie dei Grandi Pianisti alla Scala presenta Daniil Trifonov, Hélène Grimaud, Beatrice Rana, Maurizio Pollini e Alexandre Kantorow. Prosegue anche, con 11 appuntamenti, il seguitissimo ciclo dei Concerti di musica da camera con i Professori dell’Orchestra scaligera nel Ridotto dei Palchi la domenica mattina.

LA SCALA PER I RAGAZZI

 

Il progetto “Grandi spettacoli per piccoli”, che si apre nel 2024 con Il carnevale degli animali di Saint-Saëns in un concerto straordinario con Katia e Marielle Labèque e la voce recitante di Alessandro Baricco, prosegue con l’impostazione sperimentata con successo in questi anni. Nel repertorio operistico si privilegiano titoli composti appositamente per il pubblico più giovane, come Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten nella regia di Lorenza Cantini. Per il programma dei concerti, l’autore e regista Mario Acampa ha pensato diverse forme di spettacolarizzazione a seconda delle fasce d’età. I più piccoli potranno assistere alla terza stagione della “serie” teatrale Le avventure di Lalla & Skali, mentre per gli adolescenti c’è il ciclo di appuntamenti per Lavoratori e Studenti trasformati in lezioni-concerto condotte dallo stesso Acampa.

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