L’acqua è musica e poesia: Mario Brunello e Mariangela Gualtieri in “Acqua rotta”
La nostra vita inizia nel ventre materno, in un ambiente liquido che filtra i suoni del mondo esterno. Acqua e Musica sono all’inizio di Tutto anche nei miti della Creazione in molte culture del mondo: si fondono in un movimento ondulatorio fonte di vita. Acqua e Musica possono assumere molti nomi, significati; possono essere catalogate in diversi generi e tipologie, ma la loro vera essenza è una sola, ed è preziosa.
Da questa fusione di pensieri nasce il sodalizio artistico tra Mariangela Gualtieri e Mario Brunello. Lei è tra le voci poetiche più interessanti e affascinanti della scena contemporanea; una lunga carriera legata anche a Cesare Ronconi con cui nel 1983 fonda la compagnia Teatro Valdoca, tra le esperienze più avanguardistiche e peculiari della scena internazionale. Brunello è uno dei più completi e ricercati artisti della sua generazione, appassionato di filosofia, scienza, teatro e letteratura e sempre alla ricerca di nuove forme di espressione artistica.
L’incontro tra Mariangela Gualtieri e Mario Brunello si trasforma “Acqua rotta”: un concerto in cui violoncello e voce poetica si intrecciano in dialogo raccontando uno degli elementi fondamentali della vita sul nostro pianeta: l’acqua.
La partitura musicale di “Acqua rotta” spetta al violoncello di Mario Brunello che per questo progetto unisce le perfette architetture sonore di Johann Sebastian Bach alla musica contemporanea di Sofia Gubajdulina, Peter Joshua Sculthorpe e del giovane Lamberto Curtoni.
«Da lungo tempo con Mariangela avevamo in mente questa collaborazione tra parola e suono sul tema dell’acqua – racconta Mario Brunello – Abbiamo iniziato le prove con la siccità dello scorso fine inverno e ultimate, come un segnale chiaro della natura, con l’alluvione che Mariangela ha vissuto proprio nella sua terra, a Cesena. L’acqua comanda, l’acqua segna il tempo della vita, che ci sia o che non ci sia va presa sul serio. Come la musica, come la poesia. Per questo abbiamo voluto la presenza in scena anche dell’acqua, gocce che daranno il tempo al nostro dire, al nostro suonare e all’ascolto.»
Il testo di “Acqua Rotta” è composto in gran parte da versi inediti, scritti per questa occasione da Mariangela Gualtieri che abbiamo raggiunto per qualche domanda.
- “Acqua rotta”: un titolo evocativo e distruttivo per un progetto che declina il tema dell’acqua in Musica, Poesia e Arte. Qual è stata l’origine o l’ispirazione che ha portato alla nascita di questa idea?
Ad un certo punto si è cominciato a parlare delle acque radioattive di Fukushima, con la proposta di sversarle nell’oceano. Questo ci è sembrato un tale insulto all’acqua del mondo che ne abbiamo provato un imbarazzato dolore. Da questo e altro, ad esempio dalla consapevolezza che particelle di plastica ormai vengono rilevate anche a grandissime profondità oceaniche, è nato il sentimento che qualcosa abbia cominciato a rompersi dentro la meraviglia dell’acqua, a causa nostra, e di conseguenza il desiderio di comporre un concerto per questa sconosciuta: la scienza infatti non sa ancora dirci quale sia l’origine dell’acqua. E poi ci sono le acque rotte di ogni nascita, a dirci che dentro l’acqua veniamo formati e di quella siamo in gran parte costituiti.
- Acqua e Musica si possono trasformare e fondere l’una nell’altra: l’acqua crea suoni, la musica è fluida e ondulata. Alla Poesia il compito di elevare questa unione?
Mi sembra una buona sintesi questa, e la ringrazio. Pare che i cristalli dell’acqua siano particolarmente sensibili alla musica, che cambino addirittura forma a seconda del suono. Anche la poesia è musica, come già ci insegna Leopardi, e io credo che questo non vada mai dimenticato.
- Insieme a lei e a Mario Brunello sul palco c’è un terzo protagonista, l’installazione di Gianandrea Gazzola: un cristallo di ghiaccio che sciogliendosi lentamente, goccia dopo goccia, scandisce il tempo della serata. L’adagio del tempo che la società di oggi non ha più?
Mario Brunello desiderava che ci fosse con noi anche il suono dell’acqua, nella sua forma più elementare e conosciuta: una goccia che cade. Sarebbe stato semplice registrarla, ma poiché l’acqua è viva – e questo è ciò che vorremmo ricordare – era indispensabile che fosse con noi, presente, e in una forma visibile, regale, elevata, artistica e attiva. La sintesi dell’opera di Gazzola ci sembra contenga tutto questo.
Lo spettacolo debutta venerdì 16 giugno ad Arte Sella (Borgo Valsugana – Trento) con due appuntamenti alle ore 15.00 e alle 17.00. Replicherà sabato 17 giugno ore 16.30 all’auditorium “Lo Squero” della Fondazione Giorgio Cini (un palcoscenico a sfioro sull’acqua nell’Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia) nell’ambito della Stagione concertistica Asolo Musica 2023. Terza tappa domenica 18 giugno all’ Orto Botanico Università di Padova in due turni: ore 18.30 e 21.00.
L’evento è realizzato in collaborazione con Arte Sella, Antiruggine, Orto Botanico Università di Padova, Teatro Valdoca e Asolo Musica, con il contributo di Levico.
Angela Forin
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