Rovereto: l’Opera da tre soldi “giovane” è una sfida vinta
Puttane e papponi, poliziotti corrotti e accattoni organizzati, ma soprattutto delinquenti omicidi che diventano eroi: tutto questo, e anche di più è l’Opera da tre soldi, attuale dal 1928.
A Brecht l’idea per il suo lavoro, andato in scena nel 1928, era venuta da una ripresa del 1920 dell’Opera dei Mendicanti, feroce satira rivolta – nel 1720 – da John Gay e Joh Christopher Pepusch soprattutto alle dispendiose produzioni haendeliane, ma che nella sua idea di “teatro epico” assurge a stigma di una società che glorifica i delinquenti e nella quale nessuno è comunque onesto. Moderna come non mai, dunque.
Sul testo graffiante di Brecht Kurt Weill compone una musica – posta rapidamente dalla nascente aberrazione tra quella “degenerata” – direttamente ispirata al jazz, scabra, espressionista, a tinte forti oltre che dotata di ironia sferzante.
I ragazzi del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda – meravigliosamente incoscienti e proprio per questo meritevoli di ogni lode – mettono in scena al Festival Settenovecento, coinvolgendo anche altre realtà, le vicende che ruotano intorno al ladro e assassino Macheath con professionalità e intelligenza, dando vita ad uno spettacolo che non sfigurerebbe in nessun teatro “adulto”.
Le registe Elena R. Marino e Silvia Furlan portano, come è giusto, l’azione ai tempi nostri – perché Mecky e Polly, Peachum e signora e Tiger Brown siamo noi – calandola in uno spazio scenico tanto essenziale quanto efficace immaginato da Live Art snc – Teatro Spazio 14, che cura anche i costumi, con il contributo della classe 4G AM Liceo Artistico “A. Vittoria” di Trento – Liceo delle Arti per quanto riguarda proiezioni e videomapping.
L’azione scorre fluida e incalzante, con cambi di scena rapidi a scandirne i ritmi, anche e soprattutto grazie alle prove, tutte convincenti – con punte d’eccellenza – dei cantanti-attori.
Il giovanissimo direttore roveretano Sebastiano De Salvo, alla testa dell’agguerrito Ensemble del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda offre una lettura stringente della musica di Weill, mostrando di saperne cogliere la natura più intima mettendola a servizio dell’azione scenica.
Tra gli interpreti – tutti bravi davvero, si diceva – spiccano il Macheath sexy e seduttore di Emanuele Petracco, bella voce di tenore leggero, il Peachum mellifluo e spietato di Federico Evangelista, così come brillano Icíar Borges Carreras nel doppio ruolo di Polly e di Jenny, Enrico Totola come Tiger Brown e Cantastorie e Ester Cela nei panni della Signora Peachum.
Ottime le prove degli attori, tutti, della Scuola di Teatro Spazio 14 e del Coro del Liceo Musicale “Bonporti” di Trento – Liceo delle Arti.
Successo meritatissimo a sigillo di una serata di teatro in musica da ricordare.
Alessandro Cammarano
(21 giugno 2023)
La locandina
Direttore | Sebastiano De Salvo |
Regia | Elena R. Marino e Silvia Furlan |
Proiezioni e videomapping | 4G AM Liceo Artistico “A. Vittoria” di Trento – Liceo delle Arti |
Scene e costumi | Live Art snc – Teatro Spazio 14 |
Personaggi e interpreti: | |
Polly Peachum / Jenny delle Spelonche | Icíar Borges Carreras |
Signora Peachum | Ester Cela |
Lucy Brown | Iryna Dynnikova |
Jonathan Jeremia Peachum | Federico Evangelista |
Macheath | Emanuele Petracco |
Tiger Brown/Cantastorie | Enrico Totola (baritono) |
Attori della Scuola di Teatro Spazio 14 | |
Ensemble del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda | |
Coro del Liceo Musicale “Bonporti” di Trento – Liceo delle Arti |
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