Verona: Violetta è tutto. Lui è solo Alfredo
Per il centesimo Arena Opera Festival torna in cartellone il titolo più replicato nel mondo: La Traviata di Giuseppe Verdi. L’allestimento proposto è quello firmato da Franco Zeffirelli nel 2019 che ebbe il suo debutto areniano a pochi giorni dalla scomparsa del grande regista.
La mastodontica scenografia rispecchia l’ingombrante presenza della protagonista nella vita di Alfredo secondo il buon vecchio padre-padrone Giorgio. La scena ricorda una vecchia casa delle bambole a due livelli ricca di accessori, per lo più inutili, disposti con cura solo per ricreare un’idea di ricercata opulenza.
“Barbie Valèry” si sposta senza un percorso preciso tra i vari ambienti della sua casa come se fosse una bimba annoiata a comandarla. Soprattutto durante le prime battute del terzo atto quando gravemente malata, la vediamo passare senza aiuto alcuno dal letto al primo piano a quello approntato al piano terra.
Overture e ballabili diventano semplici vuoti da riempire e non riescono con convinzione ad amalgamarsi alla vicenda: nel primo caso viene anticipato allo spettatore il pomposo funerale della protagonista; nel secondo le coreografie di Giuseppe Picone ben eseguite dai primi ballerini Liudmila Konovalova e Douglas Zambrano, al suo debutto areniano, e dal Ballo dell’Arena di Verona non centrano l’obiettivo.
Seppur appagante alla vista la regia manca dello spirito zeffirelliano, della sua cura maniacale al dettaglio nelle dinamiche delle masse. La generale confusione lascia spazio a un troppo ordinato andirivieni nella scena della Festa a casa Bervoix in cui i numeri musicali si susseguono senza alcuna interazione con i protagonisti o con l’ambiente circostante.
Al contrario dei rifiniti e coerenti costumi di Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon non aiutano nella coesione dei vari momenti e scelgono, in certi casi, transizioni nette che spezzano l’illusione creata nella messa in scena.
Il Coro, diretto da Roberto Gabbiani, e l’Orchestra dell’Arena di Verona danno anche questa sera buona prova delle loro capacità. Sul podio Andrea Battistoni che opta per una lettura caratterizzata da tempi sostenuti che evidenziano una lettura intimista e introspettiva dell’opera.
Riferimento attuale per il ruolo è il soprano Lisette Oropesa che ci regala una esecuzione ricca di trasporto emotivo che non perde mai di vista né il fraseggio né l’intonazione risultando fluente e cristallina nell’emissione. Ha piena consapevolezza anche della teatralità del movimento che le permette di portare in scena una Violetta credibilissima.
Ad affiancare la protagonista in questa replica altri due esperti dei rispettivi ruoli: il tenore Francesco Meli nei panni di Alfredo Germont che espressivo e ben controllato si concede al pubblico senza eccedere, e il baritono veronese Simone Piazzola che ne interpreta il padre Giorgio in una prova più che sufficiente seppure in salita, caratterizzata da una voce dal bel timbro ma che tende “all’indietro”.
Tra i numerosi comprimari troviamo una più che corretta Annina di Francesca Maionchi, un inossidabile Carlo Bosi nei panni di Gastone e la bella voce bruna del Dottor Grenvil di Gabriele Sagona. Completano il cast all’altezza della serata Nicolò Ceriani – Barone Douphol, Sofia Koberidze – Flora Bervoix, Roberto Accurso – Marchese d’Obigny, Francesco Cuccia – Giuseppe e Stefano Rinaldi Miliani come Domestico/Commissionario.
Applausi per tutto il cast, con ovazioni per Meli e vera e propria standing ovation per la Oropesa, concludono questa riuscita serata.
Matteo Pozzato
27 luglio 2023
La locandina
Regia e scene | Franco Zeffirelli |
Costumi | Maurizio Millenotti |
Luci | Paolo Mazzon |
Coreografia | Giuseppe Picone |
Direttore | Andrea Battistoni |
Personaggi e Interpreti: | |
Violetta Valéry | Lisette Oropesa |
Alfredo Germont | Francesco Meli |
Giorgio Germont | Simone Piazzola |
Flora Bervoix | Sofia Koberidze |
Annina | Francesca Maionchi |
Gastone, Visconte di Letorières | Carlo Bosi |
Il Barone Douphol | Nicolò Ceriani |
Il Dottore Grenvil | Gabriele Sagona |
Il Marchese d’Obigny | Roberto Accurso |
Giuseppe | Francesco Cuccia |
Un Domestico di Flora/ Un Commissionario | Stefano Rinaldi Miliani |
Primi Ballerini | Liudmila Konovalova, Douglas Zambrano |
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona | |
Maestro del Coro | Roberto Gabbiani |
Coordinatore del Ballo | Gaetano Petrosino |
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