Argiano: Aspromonte e Begelman a tutto Händel
In estate sono molti i festival musicali che vengono organizzati sul territorio toscano, ma non tutti hanno cartelloni raffinati e di qualità, come ha dimostrato di avere l’Argiano Baroque Music Festival – Baroque meets Brunello, giunto alla sua terza edizione e firmato da un intelligente direttore artistico, Antonio Artese (che ne è anche il fondatore). Il Festival, nel territorio di Montalcino, vede la collaborazione anche della Piccola Accademia di Montisi per il clavicembalo, realtà molto significativaper lo studio della prassi esecutiva con particolare focus sul clavicembalo.
Anziché dalla parte musicale, tuttavia, vogliamo partire dal luogo scenico in cui si svolgono i concerti – quest’anno ben 5, contando anche quello pre-festival del 21 luglio con Jean Rondeau al clavicembalo e Thomas Dunford al liuto -, il Castello di Argiano, nel teritorio di Montalcino, e, precisamente, Villa Bell’Aria, edificio cinquecentesco che domina la tenuta. Varie sono state, nei secoli, le famiglie nobiliari di origine senese succedutesi come proprietarie della tenuta, seguite, nell’Ottocento, dalla conduzione di Ersilia Caetani Lovatelli e, dal 2013, la proprietà fa capo alla famiglia del finanziere brasiliano André Esteves che ha affidato la guida dell’azienda a Bernardino Sani. Quest’ultimo, dal 2015, ne firma anche i vini e alla sua gestione si deve la valorizzazione dei vigneti, la produzione di vini di eccellenza e la creazione di un Wine Relais di lusso dall’ospitalità a cinque stelle. Ai proprietari si deve anche la creazione di un vero e proprio museo privato di dipinti e sculture del Tre, Quattro e Cinquecento e la ristrutturazione delle cantine, che sono un vero museo anche quelle: insomma una realtà meravigliosa.
Nel cortile di questa dimora così speciale, Artese ha avuto l’illuminata idea di organizzare un festival di musica barocca, che consenta di far rivivere le antiche atmosfere delle serate musicali a Villa Bell’Aria.
Per quest’anno ha scelto, come ha detto lui stesso “un programma che presenti un excursus con un focus sugli strumenti: dalla voce femminile, al flauto traversiere, dal clavicembalo, all’ensemble di archi e continuo”. In effetti ogni serata ha un titolo che ne indica il tema: “Barricades” era quello del concerto preview del 21 luglio, “Mi inebriava il dolce canto” quello del 18 agosto che ha visto protagonista l’ensemble L’Archicembalo, “Un’alma innamorata” per il 20 agosto, con il soprano Francesca Aspromonte e l’ensemble Arsenale sonoro, “Toccami l’anima” il recital del clavicembalista Marco Mencoboni del 25 agosto e “Abel 300” il concerto conclusivo, del 27 agosto, affidato all’ensemble La Tabatiére per un programma intorno al 300esimo anniversario della nascita del musicista Carl Friedrich Abel.
Artese spiega che “tutti i progetti presentati evidenziano la passione degli artisti nella ricerca di vere e proprie gemme dello sconfinato repertorio del Barocco” e noi ne abbiamo avuto un esempio molto positivo con il concerto del 20 agosto, “Un’alma innamorata”, selezione di arie di Händel interpretate dal soprano Francesca Aspromonte, insieme al violinista Boris Begelman e all’ensemble L’arsenale sonoro, da lui fondato e diretto: Angelo Calvo violino – Alessandro Palmieri, violoncello – Simone Vallerotonda, liuto – Deniel Perer, cembalo.
Molto brava Francesca Aspromonte, che, nonostante le difficoltà oggettive per la voce che sorgono in un concerto all’aria aperta (diciamo pure al vento, inizialmente anche abbastanza consistente), ha mantenuto ottima la sua vocalità ed è riuscita a restituire le arie con fraseggi, agogica, sfumature timbriche molto varie e sempre appropriate, unite a una interpretazione scenica molto interessante. Le arie scelte sono state Mi palpita il cor – Cantata per soprano, violino e basso continuo HWV 132c, Un’alma innamorata – Cantata per soprano, violino e basso continuo HWV 173 e Tu fedel, tu costante – Cantata per soprano, due violini e basso continuo HWV 171.
Bravi anche i componenti di Arsenale Sonoro, in particolare il clavicembalista Perer e il violoncellista Palmieri, molto accurati nel suono – anche loro alle prese con i problemi che le corde di budello degli strumenti barocchi subiscono in condizioni di secchezza dell’aria, ma abilissimi nel superarle e “conviverci” – eccellenti anche come come basso continuo. Gli strumentisti hanno avuto modo di valorizzarsi anche nella Sonata in sol minore per violino e basso continuo HWV 364a e nella Sonata a tre HWV 391, e l’inserimento del violinista Calvo ha avuto un ottimo effetto, data la brillantezza del suono e l’interessante “vivacità” esecutiva. Il pubblico ha molto gradito la serata, che, in linea con il sottotitolo del festival – Baroque meets Brunello – ha inizio con un aperitivo- degustazione (e qui non posso che dire che i vini sono un sollucchero). Un connubio, quello fra musica e vino, che in questo contesto, in questa villa, è inscindibile: riproporre uno spaccato di storia del territorio come la si viveva nel passato a Villa Bell’aria è anche questo. E allora brindiamo idealmente al festival di Argiano e alle sue future edizioni.
Donatella Righini
(20 agosto 2023)
La locandina
Violino e direzione | Boris Begelman |
Soprano | Francesca Aspromonte |
L’Arsenale sonoro | |
Programma: | |
Georg Friedrich Händel | |
Un’alma innamorata – Cantata per soprano, violino e basso continuo HWV 173 | |
Sonata in sol minore per violino e basso continuo HWV 364a | |
Mi palpita il cor – Cantata per soprano, violino e basso continuo HWV 132c | |
Sonata a tre HWV 391 | |
Tu fedel, tu costante – Cantata per soprano, due violini e basso continuo HWV 171 |
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