Verona: ognuno per sé e Tosca per tutti
Un sentito omaggio musicale a Giovanbattista Cutolo apre l’ultima recita di Tosca di questa 100°stagione dell’Arena Operafestival. I quattro corni dell’Orchestra intonano un tributo, a nome di Fondazione Arena, unendosi al cordoglio della famiglia. Un piccolo momento di raccoglimento per ricordare il giovane cornista napoletano ucciso per futili motivi a soli ventiquattro anni, che ha dedicato la vita alla musica e all’arte.
Non mi soffermerò a commentare il rodato e sempre attuale allestimento di Hugo De Ana già recentemente trattato dalla nostra testata, ma semplicemente sottolineerò la caduta di stile nella sostituzione del colpo di cannone che annuncia la fuga dell’Angelotti da Castel Sant’Angelo con una campionatura audio dalla dubbia qualità.
Francesco Ivan Ciampa dirige con rispetto la partitura pucciniana guidando Orchestra e Coro dell’Arena di Verona lungo quella che si è rivelata nel complesso un’onesta esecuzione in grado di confezionare un buon rapporto tra buca e palcoscenico.
Buono il Cesare Angelotti impersonato dal basso georgiano Giorgi Manoshvili.
Il Sagrestano convincente di Giulio Mastrototaro coinvolge con la sua interpretazione mai sopra le righe a differenza del Cavaradossi di Freddie De Tommaso, che pur dotato di voce centrata e piacevole, esagera a più riprese nell’ostentare la sua facilità in acuto, finendo per segnare una serie di autogol dove la sua estensione perde più facilmente di mordente.
Sadico e dai contorni sfumati e spaventosamente realistici è lo Scarpia di Luca Salsi, che da buona prova delle sue doti non solo canore ma anche di prestanza scenica.
Anche se non esente da ombre, protagonista della serata è la Tosca di Anna Pirozzi. Voce capace e sicura ci regala slanci ricchi di sentimento che culminano nel “vissi d’arte…”. A tratti macchiettistici però i suoi scatti di gelosia nel primo atto, forse però da ricondurre all’estro dell’addetto alla ripresa della messa in scena.
Tra i protagonisti manca la chimica che lega le loro performance. Anche se individualmente pregevoli, la drammaticità risultante ne soffre considerevolmente. Quasi al termine di questa stagione areniana cogliamo quest’ultima riflessione come pretesto per dimostrare come i diversi cast “One-Shot” caratterizzati da nomi altisonanti presenti in cartellone, se privati di tempo per prove d’insieme, possano risultare nel complesso al di sotto delle aspettative promesse sulla carta.
Assieme al più che corretto Dario Giorgelè completano il cast lo Spoletta di Carlo Bosi, lo Sciarrone di Nicolò Ceriani e il non intonatissimo Pastore di Jacopo Lunardi.
Piacevole la prova del coro di voci bianche A.d’A.Mus. diretto da Elisa Zucca.
Serata nel complesso godibile caratterizzata da un pubblico compiaciuto ma poco attento, tanto da lasciarsi scappare qualche risata tra i rantoli di morte di Scarpia.
Applausi per tutti con particolare attenzione per la protagonista femminile.
Matteo Pozzato
01 settembre 2023
La locandina
Direttore | Francesco Ivan Ciampa |
Regia, scene, costumi, luci | Hugo De Ana |
Personaggi e interpreti: | |
Floria Tosca | Anna Pirozzi |
Mario Cavaradossi | Freddie De Tommaso |
Il Barone Scarpia | Luca Salsi |
Cesare Angelotti | Giorgi Manoshvili |
Il Sagrestano | Giulio Mastrototaro |
Spoletta | Carlo Bosi |
Sciarrone | Nicolò Ceriani |
Un Carceriere | Dario Giorgelè |
Un Pastore | Jacopo Lunardi |
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona | |
Maestro del Coro | Roberto Gabbiani |
Coro di voci bianche A.d’A.Mus. | |
Direttore | Elisabetta Zucca |
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