Trieste: cronache dalla Terza Masterclass di Daniela Barcellona

Non c’è due senza tre, ed ecco che anche quest’anno, in collaborazione con il Comune, il Rotary Club di Trieste, forte del successo arriso alle due precedenti edizioni, ha richiamato Daniela Barcellona e Alessandro Vitiello, coppia inossidabile sulla scena e nella vita, a tenere la terza edizione della masterclass, aperta a tutti gli studenti e ai diplomati/laureati dei Licei, Conservatori e Scuole Musicali paritarie e private. Le lezioni si sono svolte ai piani alti della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, la sala coro e la sala ballo sono invase da giovani provenienti da ogni parte del mondo, – oltre che dall’Italia da Argentina, Cina, Australia, Russia, Giappone, – molti sono alla loro seconda o terza esperienza a Trieste, per nutrirsi del sapere musicale di Daniela e Alessandro e perché la città li ha conquistati.

I migliori studenti saranno invitati a prendere parte al Concerto di domenica dieci settembre che, originariamente previsto nella Sala del Ridotto intitolata a Victor de Sabata, avrà luogo invece nella Sala grande del Teatro Verdi, con l’Orchestra stabile del Verdi diretta dal Maestro Vitiello.

Questa edizione prosegue e consolida la collaborazione fra Rotary Club con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e l’Accademia dei Mestieri dell’Opera (AMO) della Fondazione Teatro Lirico Coccia di Novara: durante le audizioni e le lezioni, compatibilmente con i loro impegni, è prevista la presenza in sala di Corinne Baroni, Sovrintendente del Teatro Coccia, di Giuliano Polo, Sovrintendente del Teatro Verdi, e di Paolo Rodda, Direttore Artistico del Teatro Verdi.

I candidati, sono stati esaminati da remoto da Barcellona e Vitiello e si sono poi sottoposti all’audizione in presenza: «Ascoltare al computer ti aiuta a farti un’idea del candidato, come esaminarne il curriculum, ma per valutarne effettivamente le potenzialità – spiega Daniela Barcellona – è assolutamente necessario sentirlo dal vivo. Di video ne sono arrivati tantissimi, e li abbiamo ascoltati tutti per arrivare ai trenta che si sono presentati qui a Trieste: ora ne stiamo seguendo sedici per arrivare ai dieci partecipanti effettivi che sosterranno il concerto di domenica».

Nel frattempo, al Comune di Trieste, l’inesauribile Barcellona, alla presenza del vicesindaco e assessore alle Attività economiche Serena Tonel, alla Presidente del Rotary Club Gaia Furlan e al direttore artistico dell’iniziativa “Mosaico culturale”, Enzo Semeraro e dei maggiori rappresentanti delle religioni presenti in città, hanno presentato l’iniziativa “Mosaico Culturale – CultoMusica 2023 – MasterClass Canto Lirico Daniela Barcellona”, una sorta di appendice al ciclo di lezioni che impegnano, e non pocco, Alessandro e Daniela in queste piacevoli giornate triestine.

La seconda parte dell’iniziativa, è stato anticipato, si svolgerà nei mesi di ottobre e novembre, con tre serate etniche e quattro incontri e un concerto.

Si visiteranno, in ordine cronologico la Chiesa Evangelica Luterana, la Piccola Fenice, la Chiesa Metodista Valdese, il Tempio di San Spiridione, la Sinagoga, la Basilica di San Silvestro e Nôtre Dame de Sion.

Il concerto finale si svolgerà l’otto dicembre nel corso di una serata etnica islamica alla Sala della Piccola Fenica in via San Francesco.

Anche per questa edizione, le proposte musicali, ancora in fase di definizione, cercheranno di valorizzare e far conoscere le caratteristiche delle etnie e delle religioni presenti a Trieste.

Daniela Barcellona, ci racconta che ha. Naturalmente. ringraziato il Comune di Trieste, Gaia Furlan per il Rotary e il Teatro Verdi, per la disponibilità dimostrata mettendo a disposizione le sale prove per le lezioni della Masterclass e la sala grande per il concerto finale.

«La Masterclass” – mi racconta, all’indomani dell’incontro in Comune – è stata ideata perché Trieste, oltre a essere la mia città, è una polo multiculturale, ricco di storia, un posto ideale dove coltivare i ragazzi che rappresentano il futuro della musica e dell’opera lirica in particolare. La musica” è opinione di Daniela, e noi condividiamo, “unisce i popoli. Le religioni possono convivere e Trieste ne è esempio da sempre, quindi è il posto ideale per poter portare avanti questa iniziativa».

Esauriti i racconti ufficiali, iniziano le chiacchiere fra amici che non si vedono da un po’. Daniela e Alessandro sono sempre felici di tornare a Trieste, anche per motivi di lavoro come in questo caso. «Mi rilasso – spiega lei sorridendo – . Alessandro mi racconta di come vorrebbe far crescere la Masterclass a tutte le professioni legate all’opera lirica, per esempio a quella di Maestro accompagnatore allo spartito, e l’ha dimostrato, mettendosi lui, al pianoforte mentre cantava una ragazza italiana dalla bella voce di mezzosoprano che Daniela, nel frattempo, indirizzava a come meglio fraseggiare l’Arioso di Adalgisa in Norma di Bellini, opera che Barcellona conosce molto bene. L’accompagnatrice pianistica, nel frattempo, segue Alessandro Vitiello che è prodigo di consigli. Insomma, è un momento che chi ascolta deve tenere caro, perché è raro trovare insegnanti tanto generosi e disponibili. Anche gli uditori, in questa Masterclass, del resto, sono parte attiva e non inutili statue di sale.

Poi Barcellona e Vitiello mi raccontano delle soddisfazioni che ricevono dai loro allievi. Un mezzosoprano giapponese che al Verdi era utilizzata in ruoli di contorno, si è messa a loro disposizione e, forte degli insegnamenti ricevuti, si è presentata e ha vinto il Concorso Bellini di Catania. «Ora canta ruoli principali in Giappone, in produzioni importanti. Al Verdi le hanno dato le seconde recite di Il Barbiere di Siviglia, ma non era ancora ben preparata e tutto è finito lì – puntualizza il Maestro Vitiello –, cominciano a lavorare e a guadagnare, a diventare autosufficienti” ribatte Daniela Barcellona. Alcuni di loro, come una ragazza di Gorizia che ha una voce importante di soprano lirico, dopo aver frequentato la prima edizione della Masterclass, studia con loro e sta facendo dei bei progressi. Poi c’è un mezzosoprano che in questi giorni è alla Fenice: fa Flora, non è una grande parte. Ma intanto lavora!».

Insomma alla coppia piace insegnare e crescere insieme ai progressi degli allievi, come dire, guardano al loro futuro Alessandro e Daniela Barcellona Vitiello. Lei, è rientrata raggiante da Pesaro, dove il suo ritorno dopo qualche anno d’assenza è stato salutato con calore da critica e pubblico e si appresta a ritornare a fare la matrigna cattiva di Cendrillon all’Opéra National di Parigi nel lavoro di Massenet, «poi sarò la strega Ulrica del Un Ballo in maschera a Parma e quindi la Principessa di Bouillon al Liceo di Barcellona. Fino a giugno del prossimo anno il calendario è pieno, – spiegano – e per fortuna che è così, ribatto io. Ci rivediamo? Certo, l’otto dicembre cade il mio compleanno, come mancare a una serata multietnica in cui ci siete anche voi alla Piccola Fenice?

Rino Alessi

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