Venezia: al Bru Zane profumi d’Oriente e fuochi di Spagna
Il titolo del festival d’autunno 2023 del Palazzetto Bru Zane a Venezia, ancora una volta promotore e propositore di iniziative mai banali ed all’insegna della riscoperta intelligente, è “Mondi riflessi” e si propone di esplorare la produzione musicale francese all’indomani della rivoluzione industriale e dell’avvento delle macchine e dei mezzi a vapore cui si accompagna la possibilità di visitare mondi finora pressoché impossibili da raggiungere.
Accanto al viaggio reale fiorisce una letteratura musicale che si ispira a mondi lontani che dà l’abbrivio ad un esotismo vagheggiato che si riflette nella ricerca trame d’opera ambientate in paesi lontani e all’impiego nella musica strumentale di danze popolari di terre straniere.
Come le illustrazioni delle riviste – basti pensare a Le Japon artistique – anche la musica francese ricerca un esotismo che però non è necessariamente riferito all’Oriente o alle Americhe ma talora, più semplicemente, alla penisola iberica e al sud dell’Italia.
Il concerto inaugurale del festival veneziano – lo scorso 23 settembre – ha proposto, sotto il titolo di “Viaggio onirico” uno sguardo intelligentemente divertito su questo repertorio, alternando arie e duetti conosciuti ad altri meno frequentati, affidandone l’esecuzione ad un formidabile trio, composto dal soprano Jodie Devos, dal mezzosoprano Éleonore Pancrazi e dal pianista François Dumont, capace di rendere pienamente e con la giusta dose d’ironia i profumi dell’India e la Spagna infuocata, passando per i palazzi di Samarcanda.
Ecco dunque un sapido susseguirsi di pezzi tra i quali spiccano sugli altri la “Romanesque de Tefida” la Le Saïs di Marguerite Olagner, il “Duettino di Lalla-Roukh e Mirz” da Lalla-Roukh di Félicien David, il “Récit et Cantilène de Zuleïka” dalla Fiancée d’Abydos di Adrien Barthe.
Oltre a queste Devos e Pancrazi si alternano, maestre di charme, tra Madame Chrysanteme e Carmen ritrovandosi nel “Duo des fleurs” della Lakmé.
Se Devos e Pacrazi esibiscono entrambe linee di canto impeccabili e fraseggio ricco di sfumature, non è lor da meno François Dumont che oltre ad accompagnare con sapida disinvoltura è a sua volta protagonista rendendo all’ascolto due pagine pianistiche paradigmatiche come “Pagodes” dalle debussiane Estampes, ove la rarefazione straniante della scrittura è resa attraverso soluzioni coloristiche affabulanti, e “Alborada del Gracioso” dai Miroirs di Ravel in cui Dumont trova il giusto rapporto tra ritmo e melodia incentrando la narrazione su una percussività insistita ma non soverchia.
Successo pieno e meritato.
Alessandro Cammarano
(23 settembre 2023)
La locandina
Soprano | Jodie Devos |
Mezzosoprano | Éleonore Pancrazi |
Pianoforte | François Dumont |
Programma: | |
Viaggio onirico |
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