Gianmaria Aliverta: «VoceAllOpera sull’esempio di mio padre»

Siamo con Gianmaria Aliverta, apprezzato regista lirico della nuova generazione, ma anche fondatore e creatore di una delle più strane creature del panorama operistico, VoceAllOpera una realtà che opera da 13 anni senza Fus ne contributi pubblici.

  • Gianmaria come e perché nasce VoceAllOpera?

Intanto grazie per questo spazio che ci state dando e la possibilità di far conoscere un po’ i nostri sforzi.
VoceAllOpera nasce nel 2011 a Nebbiuno, in provincia di Novara, paese dove sono cresciuto e dove mi sono sempre occupato attivamente organizzando iniziative culturali e d’intrattenimento.
All’epoca ero il più giovane presidente di Pro Loco d’Italia, oltre ad essere studente di canto lirico nonché “Artista del coro” in varie realtà, così decisi di mettere insieme tutte le nozioni imparate nei vari settori e dar vita ad una associazione di promozione sociale, senza scopo e finalità di lucro che avesse come scopo tre obbiettivi: portare l’opera dove non arriva, dove non ci sono teatri vicini (Nebbiuno è a 60 km da Milano e Novara) o dove i costi degli stessi sono troppo proibitivi. Dare veramente uno spazio alle nuove generazioni con audizioni serie, basate sul merito e portate spettacoli di valore, innovativi, a contatto con il pubblico e lontano da quel cliché dell’opera, ovvero calzamaglie e tele dipinte male.
Il tutto devo dire che poi trovò a Milano il suo vero habitat; riportai l’opera in periferia e in teatri che una volta furono importanti come il Rosetum, inaugurato da Maria Callas, che vide successivamente il debutto di Barbara Frittoli, Tiziana Fabbricini ecc.

  • Ora a distanza di 12 anni cos’è cambiato?

Ho visto in questi anni molte realtà nascere e scomparire, molte con impostazioni vecchie o con pure ambizioni personali, altre invece oggi stanno nascendo con la stessa ideologia di VAO portando riduzioni operistiche nelle case, nei musei, nelle corti.
Ecco quando vedo queste nuove realtà tirò un sospiro di sollievo perché forse abbiamo iniziato una “rivoluzione gentile”.
In questi dodici anni abbiamo scoperto e lanciato artisti che ora ricoprono ruoli prestigiosi, penso a uno per tutti Michele Spotti, che è direttore musicale a Marsiglia, ma l’elenco sarebbe lunghissimo, questo grazie anche alla stampa che ha iniziato a seguirci con occhio particolare facendo sì che di noi si parlasse nelle grandi fondazioni, dopotutto la mia carriera nasce proprio grazie a VoceAllOpera.
In molti mi dissero dopo i primi traguardi importanti, beh ora basta no cosa ti serve VoceAllOpera?
Io rimango perplesso, VAO non serve a me, VAO serve a tutte le nuove generazioni, sopratutto ora che non esistono più i teatri di provincia, o meglio esistono sono vivi e godono anche di una salute ferrea, ma non sono più i posti dove un giovane debutta, ci debuttano le grandi star internazionali, quindi manca proprio un posto che faccia da apprendistato, che possa far capire ad un giovane se può fare o meno quello nella vita, qualcuno che ti dica “io credo in te e non sei solo, questa sfida la facciamo insieme e se per caso dovessimo sbagliare avremo capito da questo che magari il tuo posto è un altro”.

  • Veniamo al Concorso lirico internazionale Giancarlo Aliverta, quando come e perchéé nasce?

Il 2020 è l’anno drammatico che tutti conosciamo, l’anno della pandemia, l’anno in cui una intera generazione di artisti che stava per fare il passo verso le realtà importanti ha avuto uno stop. Conosco tantissimi artisti che hanno interrotto il loro percorso artistico e si sono reinventati come rider o lavori affini.
È stato anche l’anno di grandi lutti nella mia famiglia, uno di questi è stato mio padre, una figura per me importantissima, un grande uomo che ha cresciuto da solo quattro figli e che mi ha trasmesso tutta la passione che ho per l’opera è per Verdi, grazie a lui ho scoperto questo mondo, e quando gli dissi che volevo studiare canto lirico, mentre tutto il mondo mi guardava come pazzo o uno da compatire perché “ma di lavoro vero cosa vuoi fare” lui mi accompagnò a fare gli esami di ammissione e a comprare un pianoforte, quando vennero i primi traguardi nella regia, stampava e incorniciava le recensioni, anche le vostre!
Allora ho deciso di prendere esempio da questo atteggiamento e di farlo mio, di far si che diventasse un concorso che mantenesse in vita questa sua attitudine e che potesse essere di sprone per quei ragazzi che magari a casa non hanno dei genitori che credono nel sogno artistico del figlio, un concorso che potesse ridare speranza dopo il periodo buio del covid a tutti quei giovani che si erano visti spazzar via il futuro, non un concorso solo per cantanti ma rivolto a tutte le figure dell’opera lirica e che possa accompagnarli al debutto.

  • Come, quando si svolgerà e a chi è rivolta la terza edizione del concorso?

La terza edizione si rivolge a tre categorie o gruppi di categorie ed è finalizzata per creare produzioni. La prima sezione è rivolta ai cantanti di ambo i sessi e di tutte le nazionalità fino ai 35 anni per creare i cast de Le nozze di Figaro di Mozart che verrà allestita nel 2024 allo SresaFestival, l’importante festival internazionale diretto da Mario Brunello, nella rassegna estiva di VAO alla cascina Paú e in autunno allo SpazioTeatro89 di Milano con la mia regia. Mentre L’elisir d’amore di Donizetti lo allestiremo sempre allo SpazioTetro89 a febbraio con la regia del vincitore della sezione B. Le audizioni saranno a Milano dal 2 al 5 dicembre con finale aperta gratuitamente al pubblico alle ore 20:00, le iscrizioni sono aperte fino al 24 novembre.
La seconda sezione B è rivolta a Registi, Scenografi, Costumisti e disegnatori luci di ambo i sessi e tutte le nazionalità sotto i 35 anni per allestire a febbraio nella nostra stagione sempre allo SpazioTeatro89 l’opera di Donizetti L’elisir d’amore, con i cantanti della sezione A. Le iscrizioni sono aperte fino al 24 di novembre e prevedono per i finalisti un colloquio e una prova pratica il giorno 5 dicembre a Milano durante la finale aperta al pubblico allo SpazioTeatro89 alle ore 20:00.
La terza sezione C è rivolta a compositori e librettisti di ambo i sessi e tutte le nazionalità sotto i 40 anni, per realizzare una nuova opera buffa, che rappresenteremo nel 2025 su un mio soggetto alla “commedia all’italiana”, le iscrizioni si chiuderanno per loro il 20 novembre e la proclamazione avverrà sempre nella serata conclusiva il 5 dicembre.
Inoltre ci saranno per i vincitori delle borse di studio il cui valore è ancora in fase di definizione o meglio, essendo frutto di una raccolta fondi, che abbiamo denominato #adottaunartista che si concluderà il 15 novembre dobbiamo aspettare quella data per comunicarlo,seppur posso dirvi che ad oggi abbiamo già superato i 5.000€.
Preciso che i cantanti di Le nozze di Figaro, essendo impegnati in altre piazze avranno ovviamente un integrazione alla borsa di studio per le piazze di Stresa e Paù, la cifra raccolta é destinata solo alla stagione di VoceAllOpera, dove non vi sono altri contributi, oltre alle donazioni e biglietteria.

  • Può anticiparci qualcosa sulla giuria?

Certamente, la mia idea come direttore artistico è che la mia generazione deve dare un segnale forte di cambiamento, noi siamo quella generazione che ancora sta soffrendo della spregiudicatezza di chi ci ha preceduto, di chi non vuole lasciare neppure una briciola alle nuove generazioni, di quelli che si ancorano nei ruoli di potere e si autoscritturano ben oltre all’età pensionabile.
Noi abbiamo il dovere etico e morale di creare un futuro migliore, partendo da subito, dobbiamo già ora far capire che non c’è futuro migliore se non si crea un presente migliore, dobbiamo prendere insegnamento da chi ci ha preceduto su cosa non si deve fare, non dobbiamo imitare il loro operato, è per questo che ho chiamato alcuni dei migliori quarantenni in carriera per diventare dei “fratelli maggiori” delle nuove generazioni, dare il segnale che quello che abbiamo vissuto noi, loro non dovranno più subirlo, è quella che chiamo “una rivoluzione gentile”.
A presiedere la categoria canto ci sarà il soprano Carmela Remigio, accompagnata dai cantanti Sonia Prina, Leonardo Cortellazzi e Roberto Abbondanza, quest’ultimo in doppia veste anche come presidente di Assolirica, per poi passare al sovrintendete del teatro comunale di Bologna e presidente Anfols Fulvio Macciardi, Cristina Ferrari che da sempre partecipa alle nostre iniziative, arrivando al più giovane direttore artistico d’Italia.
La giuria per la sezione canto é ancora in fase di composizione ma sarà come ogni anno formata da cantati, direttori d’orchestra, direttori artistici e critici.
Mentre le altre due sono formate per i registi dalla nuova generazione di registi, tutti colleghi che stimo e che hanno quasi tutti una carriera di una decina d’anni alle spalle. Su questo punto ci tengo particolarmente; dobbiamo essere noi giovani a dare dei segnali di cambiamento, anche perché i veterani ci mandano altri segnali, che non sono certo ne quelli di dare spazio alle altre generazioni, ritengo pertanto che siamo noi a dare un segnale forte di rottura con il passato, abbracciando le nuove generazioni non come padri nobili, perché non abbiamo l’età e la saggezza per farlo, ma come fratelli maggiori che ti accolgono in una casa che deve essere di tutti e non solo nostra.
Pertanto tra i colleghi che siedono nella giuria con me ci saranno Roberto Catalano, Fabio Ceresa, Silvia Paoli e Alessandro Talevi, per passare agli scenografi, Massimo Checchetto e Paolo Fantin, la costumista Sara Marcucci e al direttore artistico più giovane d’Italia Edoardo Bottacin.

  • Cosa spera per la quarta stagione del concorso?

Mi piacerebbe avere dei grandi sponsor che decidano di investire sui giovani e che si possano creare delle borse di studio di qualche migliaio di euro ad artista vincitore del concorso. Noi ce la mettiamo tutta, i nostri donatori sono fantastici, ma capisco che non è ancora abbastanza e dobbiamo essere in grado di fare più rete e attirare più risorse. Per questo mi batto da anni, ma ancora non ho raggiunto l’obbiettivo. Vorrei trovare più sognatori che guardino il mondo dalla nostra stessa prospettiva. Per il resto le istituzioni stanno tutte riconoscendo l’alto valore dell’iniziativa dandoci il patrocinio, e per il 2024 vedremo di applicarci anche con la comunità europea.

Alessandro Cammarano

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