Genova: la musica dà luce al Werther del Carlo Felice

È Dante Ferretti il nome di punta della nuova produzione del Werther di Jules Massenet, andato in scena al Teatro Carlo Felice di Genova con due giorni di ritardo a causa dello sciopero di venerdì 17 novembre, che ha costretto ad annullare la prima (le repliche proseguono fino a domenica 26).

Scenografo e costumista, Ferretti è attivo ai massimi livelli sia nel cinema – ha vinto tre Oscar – sia nel teatro d’opera, e in quest’ultimo ambito da una quindicina d’anni si dedica anche alla regia. Tutto a sua firma, quindi, l’allestimento del capolavoro di fine Ottocento che Massenet, con i librettisti Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann, trasse abbastanza liberamente dal romanzo I dolori del giovane Werther di Goethe.

Senza fronzoli e senza guizzi, a Genova Ferretti si è mosso con eleganza e con intento didascalico, ottimamente coadiuvato da Daniele Nannuzzi per le luci. Ha collocato l’opera negli anni Trenta del Novecento: scene nitide, con qualche tocco déco e qualche suggestione à la Hopper, fino al quart’atto ambientato in un garage da fumetto pulp; costumi raffinati e una regia fedele al libretto, a parte lo spostamento cronologico dal 1780 al secolo scorso. Una regia, la sua, abbastanza efficace nel far agire gli interpreti e con qualche ben studiata controscena; ma con momenti poco risolti come, per fare un solo esempio, la troppo prolungata immobilità del protagonista quando entra in casa di Charlotte e Albert, nella terza scena del terz’atto; e qualche curioso scollamento tra scena e testo come quando, nel prim’atto, Werther rimane estasiato dalla natura entrando nella dimora del Borgomastro, ma si trova in effetti in un piccolo spiazzo spoglio, con un gazebo posto tra una casa e un fabbricato agricolo, in fondo un muretto; o quando, nel second’atto, Johann si compiace dello «joyeux soleil» e Sophie canta il «gai soleil plein de flamme dans l’azur resplendissant», mentre in scena il cielo è cupo. A ben altri stravolgimenti siamo abituati; tuttavia, in una regia rigorosa come questa, le piccole libertà non passano inosservate.

A dare una luce speciale a questo Werther è stata la musica, a partire dalla direzione di Donato Renzetti. Forte del suo rodato rapporto con l’Orchestra del Carlo Felice, che l’ha brillantemente seguito, Renzetti ha offerto un’interpretazione calorosa ma non enfatica della partitura, con sensibilità coloristica, puntuale calibratura dei piani sonori e opportune sottolineature: momenti di grande rilievo sono stati in particolare quelli sinfonici, Prélude e entr’acte tra terzo e quart’atto, così come emozionante è stata la resa del finale, la morte di Werther con l’agghiacciante alternarsi dei bambini che inneggiano al Natale.

Via via rinvigorendosi nel corso dello spettacolo, il protagonista Jean-François Borras, già esperto del ruolo, si è confermato un Werther di prim’ordine, sia per doti vocali sia per finezza d’interpretazione; il suo ispirato «Pourquoi me réveiller» ha suscitato il primo grande applauso spontaneo del pubblico. Caterina Piva ha voce potente e ben timbrata e ha reso in modo convincente l’evoluzione di Charlotte fino alla passione disperata del finale. Albert, il personaggio tra tutti meno convenzionale per la sua comprensione degli accadimenti e la sua spietatezza, era Jérôme Boutillier che, sigaretta alla mano, si è ben condotto in scena come nel canto.

Perfettibile la Sophie di Hélène Carpentier per qualche irregolarità della linea vocale, tra gli altri da citare il Bailli di Armando Gabba e lo Schmidt di Roberto Covatta.

Felice la prova dei Solisti del Coro di voci bianche preparati dal loro Maestro Gino Tanasini. Lunghi e fervidi applausi del pubblico alla fine.

Patrizia Luppi

(19 novembre 2023)

La locandina

Direttore Donato Renzetti
Regia, scene e costumi Dante Ferretti
Luci Daniele Nannuzzi
   Personaggi e interpreti
Werther Jean-François Borras
Charlotte Caterina Piva
Albert Jérôme Boutillier
Sophie Hélène Carpentier
Le Bailli Armando Gabba
Schmidt Roberto Covatta
Johann Marco Camastra
Brühlmann Emilio Cesar Leonelli
Kätchen Daniela Aloisi
Solisti del Coro di voci bianche
Orchestra Opera Carlo Felice Genova
Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini

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