Malaga: le Nozze di Figaro con mucho arte

Il secondo appuntamento della 35ª stagione lirica del coliseum di Malaga, ha offerto al pubblico una versione delle Nozze di Figaro dal sapore malaghegno che non ha deluso.

Il celebre Carlos Álvarez, considerato uno dei promotori dell’opera nella città andalusa, dirige il cast di questo pezzo noto ed impegnativo. In questa seconda messa in scena, l’Opera di Malaga continua a sorprenderci sia per la qualità dei suoi interpreti, sia per l’esecuzione complessiva di uno spettacolo che ha avuto una messa in scena molto concettuale, in contrasto con un costume incorniciato nel periodo in cui tutti si svolgono. gli atti.

L’orchestra, diretta dal maestro Carlos Aragón, non delude mai, così come la regia di Ivan Stefanutti, che ha saputo catturare i sorrisi del pubblico nei momenti chiave di questo contorto libretto. Tutti gli artisti si sono dimostrati in perfetta sintonia con il loro personaggio e con la storia che ci hanno raccontato in ciascuno degli atti. E, a volte, vediamo come una regia complessa ostacoli il movimento libero e naturale dei cantanti e quindi si riflette nella loro interpretazione. Ma una nota particolare e positiva merita la proposta di Stefanutti, che ha fatto sì che l’intero pubblico (molto eterogeneo per età) si divertisse in ogni momento.

Per quanto riguarda la scenografia, è da evidenziare una proposta concettuale, forse azzardata per questo tipo di spettacoli, ma che hanno senza dubbio saputo trasformare in ogni atto per ambientare magistralmente sia la camera di Figaro e Susanna, sia quella della Contessa, passando per un soggiorno coronato da un originale lampadario, oltre al labirinto boscoso dove si intensificano gli intrecci, le gelosie e le passioni dei protagonisti.

Il primo atto è già un’anteprima dell’armonia che avrà lo spettacolo, dove Álvarez, Werba e Bonilla cii affascinano dal primo momento. Ma senza dubbio l’aria della Contessa nel secondo atto, eseguita da Rocío Ignacio, confermava che sarebbe stata una notte – come si dice in Andalusia – “con molta arte”.

Poi il terzo e il quarto atto sono la continuazione di una messa in scena arricchita dalla partecipazione del Coro dell’Opera di Malaga, che, sebbene in questo pezzo di solito abbia poca importanza, completa tutti i momenti sostenendo i suoi protagonisti.

Senza dubbio, il libretto di Mozart aiuta il pubblico a non perdere mai l’interesse per la scena e per tutto ciò che accade, con una storia che riflette che “non è tutto oro ciò che luccica”. Scoprendo le miserie dei Conti d’Almaviva, con un matrimonio impantanato nella routine, le infedeltà del Conte che liberano sia il dolore che la rabbia della Contessa. Ma anche i dettagli delle classi inferiori e la loro astuzia nel sopravvivere in una società così divisa.

Questo contrasto dei personaggi, che convivono tutti sotto il tetto del palazzo dei Conti d’Alamaviva, fa parte del fascino di un libretto sempre attuale, perché quando si tratta di intrecci e passioni, l’opera sarà sempre lì a ricordarcelo che tutto questo fa parte della natura dell’essere umano, non importa quanti secoli siano passati da quando Mozart mise il suo inchiostro su quegli spartiti.

Le Nozze di Figaro al Teatro Cervantes di Malaga è stato uno spettacolo a tutto tondo, con una perfetta esecuzione dell’intero ensemble e di tutti gli elementi che hanno dato vita a Figaro, Susanna, la Contessa e il Conte, con un accento andaluso che Ogni giorno acquista più prestigio.

Vladimir Paredes
(1º Dicembre 2023)

Versione originale spagnola

La segunda entrega de la 35ª temporada lírica del coliseo malagueño, ofreció al público una versión de Las Bodas de Fígaro con un sabor malagueño que no defraudó.

El Reconocido Carlos Álvarez, considerado uno de los propulsores de la ópera en esta ciudad andaluza, encabeza el elenco de esta pieza tan conocida como exigente. En este segundo montaje, la Ópera de Málaga continúa sorprendiéndonos tanto en la calidad de sus intérpretes, como en el conjunto de un espectáculo que contó con una puesta en escena muy conceptual, contrastando con un vestuario enmarcado en la época en la que se desarrollan todos los actos.

La orquesta, dirigida por el maestro Carlos Aragón, nunca defrauda, además de una dirección de escena a cargo de Ivan Stefanutti, que ha sabido cautivar las sonrisas del público en los momentos claves de este enrevesado libreto. Todos los intérpretes estaban en perfecta armonía con su personaje y con la historia que nos contaban en cada uno de los actos. Y es que, en ocasiones, vemos como una dirección compleja entorpece el movimiento libre y natural de los cantantes y por ende, se refleja en su interpretación. Pero la propuesta de Stefanutti merece un apunte tanto especial como positivo, pues ha conseguido que todo el público (muy variopinto en edades), disfrutara en todo momento.

Sobre la escenografía, cabe destacar una propuesta conceptual, tal vez arriesgada para este tipo de espectáculos, pero que sin duda han sabido transformar en cada acto para ambientar de forma magistral tanto la cámara de Fígaro y Susana, como la cámara de la Condesa, pasando por un salón coronado por una original lámpara de araña, además del laberinto boscoso donde los enredos, celos y pasiones de los protagonistas se intensifican.

El primer acto ya es un anticipo de la armonía que tendrá el espectáculo, donde Álvarez, Werba y Bonilla; nos cautivan desde el primer momento. Pero sin duda alguna, el aria de la Condesa del segundo acto interpretado por R. Ignacio, era la confirmación de que sería una noche -como se dice en Andalucía- “con mucho arte”.

Seguidamente el tercer y cuarto acto, son una continuación de una puesta en escena que se enriquece con la participación de el Coro de Ópera de Málaga, que, aunque en esta pieza suele tener poco protagonismo, complementa todos los momentos arropando a sus protagonistas.

Sin duda, el libreto de Mozart contribuye a que el público nunca pierda el interés en el escenario y en todo lo que está ocurriendo,  con una historia donde se refleja que “no todo lo que brilla es oro”. Destapando las miserias de los Condes de Almaviva, con un matrimonio sumido en la rutina, las infidelidades del Conde que desprenden tanto el dolor como la ira de la Condesa. Pero también, los entresijos de la clase baja y su astucia para sobrevivir en una sociedad tan dividida.

Ese contraste de los personajes, todos conviviendo bajo el techo del palacio de los Condes de Alamaviva, es parte del encanto de un libreto siempre actual, porque cuando se trata de enredos y pasiones, allí estará siempre la ópera para recordarnos que todo ello forma parte de la naturaleza del ser humano, sin importar cuántos siglos hayan pasado desde que Mozart plasmó su tinta en aquellas partituras.

Las Bodas de Fígaro del Teatro Cervantes de Málaga ha sido un espectáculo redondo, con una ejecución perfecta de todo el conjunto y de todos los elementos que han dado vida a Fígaro, a Susana, a la Condesa y al Conde, con un acento andaluz que cada día cobra más prestigio.

Vladimir Paredes
(1º dicembre 2023)

La locandina

Direttore Carlos Aragón
Regia, scene e costumi Ivan Stefanutti
Personaggi e interpreti:
Figaro  Markus Werba
Susanna  Leonor Bonilla
Il Conte d’Almaviva Carlos Álvarez
La Contessa d’Almaviva Rocío Ignacio
Cherubino Anna-Doris Capitelli
Don Bartolo Ricardo Seguel
Marcellina Leticia Rodríguez
Don Basilio / Don Curzio Gerardo López
Barbarina Paula Ramírez
Antonio Pablo López
Orquesta Filarmónica de Málaga
Coro de Ópera de Málaga
Maestro del coro María del Mar Muñoz Varo

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