Fondazione Haydn di Bolzano e Trento: otto concerti per il nuovo anno

Otto concerti per salutare il 2023 e dare il benvenuto al 2024: l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, con la direzione di Alessandro Bonato, uno dei migliori direttori d’orchestra delle ultime generazioni, suggella il passaggio di testimone tra vecchio e nuovo anno esibendosi a Rovereto (29 dicembre, Teatro Zandonai, ore 20.30), a Dobbiaco (30 dicembre, Sala Mahler, ore 20), a Trento (31 dicembre, Auditorium Santa Chiara, ore 18.30), a Merano (1° gennaio, Kursaal, ore 17), a Bolzano (2 gennaio, Auditorium, ore 20), a Cavalese (3 gennaio, Palafiemme, ore 21), a Pinzolo (4 gennaio, Paladolomiti, ore 21) e a Bressanone (5 gennaio, Forum, ore 20). A far da collante a tutti i concerti famose composizioni di Johann Strauss figlio, le cui musiche sono diventate colonna sonora ideale delle ricorrenze di fine e inizio anno, e del fratello Josef.

La celeberrima Ouverture da Die Fledermaus di Johann Strauss figlio accoglierà il pubblico: composto nel 1874, “Il pipistrello” segnò il trionfo del “re del valzer” anche sulle scene teatrali, consacrando la sua fama al punto che, nel 1890, un sondaggio lo elesse a terza personalità più famosa d’Europa, subito dopo la Regina Vittoria e Otto von Bismarck. Proprio Johann Strauss II sarà al centro del programma di questi concerti di Capodanno, come da tradizione viennese. Nonostante o forse proprio a causa della giovinezza contrastata, i lutti famigliari e i rapporti turbolenti con Johann Strauss (padre), infatti, l’omonimo figlio ebbe come motto «Passare attraverso la vita con allegria». Per questo nella sua musica si ritrova una indomita voglia di vivere, di abbandonarsi al piacere, al divertimento, alle feste più spensierate ma sempre con il portamento elegante tipico della Vienna di fine Ottocento. Valzer, ciarde, polke e quadriglie scritte da Strauss Jr non vanno però presi per musica approssimativa, di facile consumo: la sapienza di scrittura, la complessità dell’orchestrazione, la varietà di colori dello stile straussiano furono tali da valergli la stima, oltre che l’amicizia di Johannes Brahms.

Presente nel programma anche Josef Strauss, fratello minore di Johann, destinato dal padre alla carriera militare, da Josef odiatissima in quanto convinto pacifista: figura ombrosa e schiva, appassionato ingegnere, fu costretto dalla malattia di Johann a riprendere in mano il violino e gli studi musicali per mandare avanti l’industria musicale di famiglia, dimostrando di non avere nulla da invidiare al fratello maggiore. «Fra me e Pepi è lui quello con più talento, io sono solo quello più famoso», disse lo stesso Johann.

Alessandro Bonato è uno dei più promettenti giovani direttori italiani. Si è imposto all’attenzione internazionale nel 2018, a soli 23 anni, conquistando il terzo premio alla Malko International Competition di Copenhagen. È stato il Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana per il biennio 2021-2022. In Italia ha diretto anche l’Orchestra della Toscana, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo ed è regolarmente ospite de I Pomeriggi Musicali, dell’Orchestra Toscanini, e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Ha debuttato al Musikverein di Vienna con la Wiener Concert-Verein. Nell’estate 2022 ha fatto il suo debutto al Macerata Opera Festival mentre nell’autunno 2022 al Circuito Lirico Lombardo con una felice produzione di Norma. Nell’estate 2023 ha fatto il suo debutto all’Arena di Verona con Il barbiere di Siviglia e nella stagione estiva dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la Messa di Requiem di Verdi, oltre che con la South Denmark Philharmonic. Nel corso della stagione 2023/24 Alessandro Bonato porterà l’Orchestra dell’Accademia della Scala in tournée in Francia, tornerà all’Orchestra Toscanini per il Festival Respighi a Bologna, ai Pomeriggi Musicali, dove è ormai una presenza stabile e all’Orchestra Filarmonica Marchigiana; debutterà inoltre con l’orchestra dello Hyogo Performing Arts Center in Giappone, ad Atene con un programma dedicato al belcanto italiano, oltre che con l’Orchestra di Stato di Istambul.

Alessandro Bonato è inoltre impegnato nella divulgazione musicale sui social media, una pratica che ha sviluppato durante il lockdown e che è stata molto apprezzata per originalità e competenza.

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