Incontri di Musica Sacra Contemporanea 2024
Il nuovo anno si apre con una nuova edizione degli Incontri di Musica Sacra Contemporanea.
Dalla sua fondazione, nel 1988, al 2005, la manifestazione ha previsto prime esecuzioni assolute di compositori del panorama nazionale e internazionale come Ennio Morricone, Roman Vlad, Ada Gentile, Henry Pousseur, Fabrizio De Rossi Re, Lucia Ronchetti, Hugo Weisgall, Boris Porena, Marco Frisina, soltanto per citarne alcuni.
L’idea originaria del fondatore, Sandro Gindro, era quella di coinvolgere i compositori in una riflessione sul tema del sacro in tutte le sue possibili declinazioni. Per Gindro, che è stato psicoanalista oltre che compositore e commediografo, sacro è il pensiero che riesce a conservare una dimensione simbolica e pregna di significato all’interno del mondo contemporaneo, che oggi vediamo stordito dal consumismo e lacerato dalle guerre.
È possibile, quindi, pensare a un sacro la cui funzione civile è quella di aspirare a una comunità pacifica tra gli uomini, inteso quindi in senso laico, insieme a quel sacro religioso che è stata la linfa vitale che ha percorso l’opera di alcuni tra i più grandi compositori della storia della musica occidentale.
Quando, nel 2018, è stata riesumata l’attività degli Incontri di Musica Sacra Contemporanea, interrottasi una decina di anni prima per la scomparsa del direttore artistico, non si è tuttavia limitata alla grande tradizione musicale europea. Il programma dell’anno successivo, infatti, inserito all’interno di un progetto promosso dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020, comprendeva musica araba medievale, musica senegalese, musica classica turca, musica cattolica cinese, musica tradizionale ebraica.
È evidente che la parola “incontri” è più appropriata della parola “concerti”: intorno al sacro, nel senso più ampio, senza confini geografici e storici, musiche diverse tra loro si incontrano.
Questa la linea ideale che caratterizza anche l’edizione del 2024, che prevede sei brani in prima esecuzione assoluta, in cui il tema del sacro viene interpretato in maniera differente da ciascun compositore invitato per l’occasione.
Incontri di Musica Sacra Contemporanea, 2019, San Marco in Campidoglio, Roma
Gli Incontri si svolgeranno durante la settimana dedicata al Giorno della Memoria, tra Lecce (il 25 gennaio, nella Basilica di San Giovanni Battista al Rosario, alle ore 20), Bari (il 26 gennaio nella Chiesa di San Ferdinando, alle ore 20) e Roma (il 28 gennaio, nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, alle ore 18), a ingresso libero.
Al tema della memoria, in particolare al ricordo di Gindro, è dedicato il primo brano del programma, Un ricordo, per orchestra, di Ada Gentile, compositrice eseguita in tutto il mondo (la Carnagie Hall di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Mozarteum di Salisburgo, il Teatro Real di Madrid sono soltanto alcuni esempi).
Dall’interpretazione del sacro come memoria, si passa alla traduzione in musica dei testi legati alla tradizione religiosa. Tra questi il brano Di furia e di quiete, per soprano e orchestra, basato sui Salmi VI e VIII, di Federico Bonetti Amendola. Il compositore, di cui ricordiamo le esecuzioni presso importanti istituzioni di spettacolo italiane e internazionali e le collaborazioni con registi del calibro di Franco Zeffirelli, si è già dedicato ampiamente alla vocalità, tanto da essere autore di cinque opere liriche.
All’interno di questa edizione degli Incontri, tuttavia, non è soltanto la voce ad essere solista: la Preghiera op.54 è una composizione per clarinetto e orchestra d’archi dell’eccelso pianista e compositore Marco Sollini, direttore artistico della premiata rassegna Armonie della sera.
Anche il brano Dona Nobis Pacem, per orchestra, del Maestro Paolo Lepore (presente in questa occasione nella duplice veste di direttore d’orchestra e di compositore), è una preghiera, un’implorazione per la pace, per la fine delle drammatiche guerre attualmente in atto in Ucraina e nella Striscia di Gaza.
Il testo del brano successivo, liberamente tratto dalla seconda lettera di Paolo ai Filippesi, contiene anch’esso un invito alla costituzione di una vita comunitaria senza prevaricazione: si tratta della composizione Kénosis, per soprano e orchestra, di Martina Cavazza Preta, giovane compositrice e vicepresidente dell’Associazione Musica del Vivo.
Ultima prima esecuzione assoluta prevista nel programma è quella del compositore Lamberto Lugli, Profondo, per orchestra da camera e voce recitante, ispirata a una parte della trilogia Dialogo I (Canto della Vita), Dialogo II (Canto della Morte), Dialogo III (Canto della Speranza), dedicata al poliedrico Mauro Crocetta.
Proprio alla Speranza è dedicato il brano di Sandro Gindro selezionato per questa edizione della manifestazione da lui fondata. Si tratta di una composizione per orchestra, scritta nella drammatica atmosfera della guerra serbo-bosniaca, nel 1993, ma in prima esecuzione assoluta nel nuovo millennio.
A chiudere il concerto, poiché il Giorno della Memoria coincide con il compleanno di Mozart, il Laudate Dominum dai Vesperae solemnes de confessore (K 339) del grande compositore di Salisburgo, oltretutto prediletto da Gindro.
L’esecuzione è affidata all’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento (OLES), diretta dal Maestro Paolo Lepore. La voce è Marta Vulpi, la cui carriera si è svolta soprattutto in ambito operistico. Vincitrice del Premio Musicale Internazionale Giuseppe Verdi nel 2003, della soprano ricordiamo, tra le altre, le collaborazioni con l’Orchestra di Stato di Istanbul e con i Solisti Aquilani.
Le voci recitanti, invece, sono quella di Leo Lestingi, negli appuntamenti di Lecce e di Bari, e di Roberto Murra, a Roma.
Il clarinetto solista è Roberto D’Urbano, primo clarinetto, oltre che nella OLES, nell’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, nell’Orchestra Filarmonica del Teatro Bellini di Catania, nell’Orchestra Sinfonica siciliana e l’Orchestra del Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Gli Incontri di Musica Sacra Contemporanea sono organizzati dall’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali – IPRS, in collaborazione con l’Associazione Chorus JSO e vogliono essere un invito, tramite la musica, all’inclusione, alla riflessione, al ricordo. Se, come ha scritto Gindro in uno dei suoi testi che contengono riflessioni sulla musica, “lo spirito è la mia voglia di comunicare”, questo sembra essere lo spirito giusto.
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