Vicenza: Sollima e il Concerto perduto

Nella primavera del 1928, a Vienna, George Gershwin incontrò alcuni fra i compositori più in vista. Fra questi c’era l’adorato (dall’americano) Alban Berg, che lo invitò a suonare qualcosa di suo al pianoforte. Gershwin non seppe nascondere la preoccupazione che gli destava quella proposta, forse anche l’imbarazzo. Si può capirlo, poco prima un quartetto d’archi aveva eseguito la recentissima “Lyrische Suite” berghiana. Ci pensò l’autore del Wozzeck a sciogliere la tensione: «Herr Gershwin – gli disse – la musica è musica!».

Un motto indispensabile se si ascolta il Novecento, utile sempre. Un motto che poteva essere l’insegna dell’originale e bel concerto che la Società del Quartetto ha proposto al teatro Comunale di Vicenza, protagonisti il violoncellista e compositore Giovanni Sollima e il gruppo strumentale barocco Pomo d’oro con Federico Guglielmo violino concertatore.

Si trattava di un progetto musicale intitolato “Al Bunduqiyya” (la parola che in arabo indica Venezia), una singolare e fascinosa giustapposizione di musiche etniche anche antiche del Mediterraneo orientale (soprattutto cipriote) e musiche di Vivaldi. Fra queste, a fungere da mediazione sonora e concettuale, alcune composizioni di Sollima capaci di illustrare al meglio la vena creativa di questo originale musicista, nella quale il riferimento classico/barocco per così dire tradizionale è spesso se non sempre mediato e “contaminato” da influssi diversi, di natura popolare o colta e di provenienza culturale e stilistica multiforme.

Lo si è notato nel “Concerto perduto” per violoncello archi e basso continuo, in cui un’esile traccia vivaldiana (la parte per la viola, l’intestazione “a Teresa” che porta immediatamente all’ambiente in cui il prete rosso operava, l’ospedale della Pietà con le sue “putte”) è occasione di un’invenzione rigogliosa che suona allo stesso tempo “alla maniera” di Vivaldi e all’insegna di una libertà ritmica, timbrica e armonica di stampo prettamente “orientale”. Ne è uscita l’immagine di una Venezia “contaminata” da influssi musicali diversi e di tutti accogliente, come si sono incaricate di chiarire le pagine vivaldiane, che alla luce di questo contesto musicale sono apparse un po’ “diverse” dalla maniera, pur filologica e di raffinata eleganza interpretativa.  Una porta d’Oriente non per modo di dire insomma, seducente ed esotica ma anche familiare nei ritmi e nelle invenzioni melodiche.  Il tutto con esecuzioni di particolare ricchezza espressiva. Giovanni Sollima e Federico Guglielmo all’insegna di un virtuosismo adamantino eppure senza rigori esagerati, con una forza comunicativa immediatamente riflessa non solo nell’agilità ma soprattutto nel colore; tutti gli altri (Gianpiero Zanocco ed Elisa Citterio violini, Giulio D’Alessio viola, Francesco Galligioni violoncello, Vanni Moretto contrabbasso, Gianluca Geremia tiorba e Lorenzo Feder clavicembalo) con musicalità spigliata, sempre ben organizzata, equilibrata.

Ad ascoltarli c’era un pubblico non lontano dal riempire completamente la sala grande del Comunale, ed entusiasta. Alla fine, tra applausi e chiamate, fuori programma in serie.

Cesare Galla
(24 gennaio 2024)

La locandina

Violino e concertatore Federico Guglielmo
Violoncello Giovanni Sollima
Il Pomo d’oro
Programma:
Al-Bunduqiyya – The Lost Concerto
Trad. cipriota
I ballo Karsilama (elab. G. Sollima)
Giuseppe Tartini
“Lieto ti prendo e poi” Aria del Tasso e Gondoliera
Giovanni Sollima
Il Concerto Perduto (da frammenti dal Concerto RV787)
Antonio Vivaldi
Concerto in Si bemolle maggiore RV 547
Tradizionale Arbereshe
Moje Bokura (elab. G. Sollima)
Giovanni Sollima
Moghul
Trad. cipriota
II ballo Karsilama (elab. G. Sollima)
Trad. cipriota
III ballo Karsilama (elab. G. Sollima)
Antonio Vivaldi
Concerto in Fa maggiore RV 544 “Il Proteo ò sia il mondo al rovescio”
Antonio Vivaldi
Recitativo dal Concerto “Grosso Mogul” RV 208
Giovanni Sollima
The Family Tree

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.