Il CD: Alessio Bidoli alla riscoperta di Freitas Branco

A Luis de Freitas Branco si deve la rinascita – o forse meglio la nascita – della musica portoghese nella seconda metà del secolo scorso.

Musicologo, didatta e compositore Freitas Branco è conosciuto soprattutto per i suoi lavori orchestrali che in qualche maniera hanno fino ad oggi messo in ombra le composizioni cameristiche nelle quali si ravvisa un profondo attaccamento alla tradizione lusitana, tra scorci malinconici e slanci nostalgici, ma anche un’attenzione appassionata alla scena musicale europea a lui contemporanea, con uno sguardo particolare alla Francia di Ravel e Debussy ma pure – e in maniera determinate – alla vicina Spagna di Albeniz e de Falla.

Il violinista milanese Alessio Bidoli possiede la dote – non sempre così scontata, anche negli esecutori più accorti – della curiosità accompagnata dal gusto della riscoperta e della riproposizione di pagine in molti casi ingiustamente trascurate come appunto quelle di Freitas Branco.

Uscito per la Sony Classical nel 2022 l’album “Violin sonatas and Piano Trio” raccoglie, in una smagliante registrazione a 24 bit, il Trio Per violino, violoncello e pianoforte (1908), la Sonata per violino e pianoforte n. 1 (1908) e la Sonata per violino e pianoforte n. 2 (1928).

Insieme a Bidoli Bruno Canino, eterno e meraviglioso ragazzaccio del pianoforte – qui suona un croccantissimo Fazioli – e il violoncellista francese Alain Meunier, tutti insieme a rendere all’ascolto le tre pagine attraverso una lettura di luminosa intensità nella quale si rincorrono screziature cromatiche tratte da una tavolozza ricca e mutevole capace di mettere in luce un tessuto armonico mai scontato.

L’attenzione al fraseggio poi non viene mai meno, contribuendo ad esaltare la melodia.

Merita un ascolto approfondito; anzi, più di uno.

Alessandro Cammarano