Bologna: Tézier sulle orme di Ruffo
Messo in cartellone in velocità dal Teatro Comunale di Bologna che, orfano della sala storica di Largo Respighi, si divide fra i palcoscenico improvvisato del Comunale Nouveau in zona Fiera e l’Auditorium Manzoni sede dei suoi concerti, ecco la bella sala di via de Monari accogliere uno dei più grandi baritoni di oggi, il marsigliese Ludovic Tézier, per metterlo al centro di un Gala Straordinario in cui i complessi del Comunale tornavano a essere diretti da Daniel Oren con la partecipazione di un gruppo di giovani artisti della Scuola dell’Opera.
Sulle orme di Titta Ruffo, ecco Tézier interpretare alcune delle scene operistiche più appassionanti del teatro musicale fra Otto e Novecento di Giuseppe Verdi (un Rigoletto, il suo, da togliere il fiato), Umberto Giordano (il classico “Nemico della patria” da Andrea Chénier), Georges Bizet (la canzone del Toreador da Carmen), Giacomo Puccini (un “Te Deum” in cui il suo vigoroso e raffinato Scarpia dimentica Iddio al pensiero di possedere Tosca), Amilcare Ponchielli (la “Marinaresca” dalla Gioconda, appena eseguita al Teatro di San Carlo) e Ruggero Leoncavallo che ha avuto l’onore di aprire e chiudere la serata con il mirabile Prologo dei Pagliacci e l’aria di Zazà, cavallo di battaglia di Titta Ruffo, “Zazà, piccola zingara”. “Opera in concerto”, in programma per la Stagione Sinfonica 2024 del Comunale di Bologna, sul podio un energico e concentratissimo Daniel Oren, in odore di direzione stabile in terra felsinea dicono i bene informati, ha visto dunque Tézier debutterà dal vivo con l’Orchestra del Comunale, dopo aver inciso con la stessa compagine per Sony Classical un disco verdiano uscito nel 2021. Nei brani in cui il grande baritono, accolto da un uragano di applausi da un pubblico folto e appassionato, non era impegnato, Oren con l’Orchestra e il Coro del Comunale, quest’ultimo magnificamente preparato da Gea Garatti Ansini, ha inanellato a fare da prezioso contorno l’Ouverture di Nabucco e il coro “Patria oppressa” da Macbeth, l’Ouverture da Carmen e l’Intermezzo da Cavalleria rusticana, la grande scena corale dallo stesso capolavoro mascagnano “Regina Coeli” e il coro a bocca chiusa da Madama Butterfly, per chiudere con l’Intermezzo da Manon Lescaut. Una celta di brani che rendeva omaggio al centesimo anniversario della morte di Puccini anche attraverso chi lo precedette nei favori del pubblico, il buon Padre Verdi, e i suoi colleghi di gioventù, Mascagni e Leoncavallo, che lo precedettero sulla via del successo, ma poi furono superati nel favore del pubblico.
Come dire un programma popolare, ma scelto con acume e intelligenza, che Oren ha condotto da par suo e che Tézier, con la sua calda musicalità, il fraseggio nobile, la magnifica restituzione dei testi, ha impreziosito. Un bis soltanto, da Hamlet di Ambroise Thomas la celebre “O vin dissipe ma tristesse”, che con gesto di grande signorilità Monsieur Tézier ha iniziato nella versione originale francese, ultimandola nella traduzione italiana in uso ai tempi di Titta Ruffo. Successo incandescente e meritato.
Rino Alessi
(20 aprile 2024)
La locandina
Baritono | Ludovic Tézier |
Direttore | Daniel Oren |
Orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna | |
Maestro del coro | Gea Garatti Ansini |
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