Salisburgo: una Folle journée celebra Mozart all’aeroporto

“Aeroporto: gente che viene, gente che va”. Parafrasando la celebre frase di Grand Hotel – cult-movie del 1932 in cui Edmund Goulding dirigeva un cast stellare che comprendeva Greta Garbo e Joan Crawford, Lionel e John Barrymore, Lewis Stone e Wallace Beary, solo per citarne alcuni – si può sintetizzate, per analogia, la Folle journée che Davide Livermore ha messo in scena, con esito ben più che felice, a coronamento di un Festival di Pentecoste “Tutto Mozart” da ricordare a lungo.

Livermore sceglie la forma del pastiche, particolarmente amata all’epoca del Genio di Salisburgo ma proveniente dal Barocco, creando una storia – non solo musicale – nuova utilizzando materiali esistenti.

La scelta, e già il titolo era rivelatore, è caduta sulla trilogia Mozart – Da Ponte che si intrecciano raccontando le vicende di un gruppo di viaggiatori parecchio eterogeneo che si ritrovano in una sala d’aspetto di un aeroporto chiuso per il maltempo, costretti ad attendere e nel frattempo ad interagire tra di loro e col personale.

L’efficace e suggestivo impianto scenico realizzato da Giò Forma (Cristina Picco, Gianmaria Farina e Valentina Vago) è arricchito dai video geniali creati da D-WOK – il gruppo creativo fondato e diretto da Paolo Gep Cucco che collabora da più di un decennio con Livermore – nei quali trovano spazio ironia e surrealismo, senza trascurare citazioni cinematografiche.

Su questo si innesta la regia di Livermore – coadiuvato dalla drammaturga Aida Bousselma, dalla sempre perfetta “maestra di luci” Fiammetta Baldiserri e da Mariana Fracasso artefice dei bei costumi – che a sua volta si rifà alla Decima Musa, richiamando le atmosfere del primo Airport (1970) ma anche le gag dell’Aereo più pazzo del mondo e quelle di quel capolavoro che è Hollywood PartyRolando Villazón ricorda qui il cameriere che progressivamente si sbronza provocando disastri.

Tutto scorre con voluta leggerezza sostenuto da una parte musicale di livello davvero eccezionale.

Gianluca Capuano – e con lui Les Musiciens du Prince – Monaco – tiene saldamente le fila restituendo all’ascolto un narrato che non perde mai di intensità pur mantenendo quella joye-de vivre alla quale lo spettacolo è improntato.

Cantano e recitano tutti benissimo, a cominciare da Mattia Olivieri – giunto “di rincorsa” a sostituire l’indisposto Ildebrando D’Arcangelo e al suo debutto salisburghese – che è Figaro alle prese con le istruzioni di montaggio di un letto Ikea e poi ancora Don Giovanni incantevole.

Alessandro Corbelli è ancora una volta una lezione di canto vivente e il suo “Madamina, il catalogo è questo” ne è la summa.

Poi Lea Desandre – Cherubino e poi Despina-influencer, e ancora Daniel Behle come Don Ottavio e Ferrando, Anna Tetruashvili nei panni di Dorabella, Melissa Petit che canta una Contessa deliziosa, e in fine c’è lei: Cecilia Bartoli.

La Bartoli si dimostra ancora una volta – ove ce ne fosse bisogno – artista di caratura superiore passando con la disinvoltura leggera ma mai superficiale da un personaggio all’altro abbracciandolo completamente.

Strepitosa la Despina-medico con uno spinello gigante al posto della “pietra mesmerica”, incantevole Zerlina con Olivieri e ancora Fiordiligi suadente ma soprattutto intensa e commovente quando canta “Ch’io mi scordi di te? – “Non temer, amato bene” con Daniil Trifonov al fortepiano dando vita al momento più alto della serata.

Magnifici anche gli interventi del Canto di Orfeo e del Bachchor Salzburg e calibrate al millimetro le prove degli attori Robert Abotsie Ediogu, Lisa Chirol, Ivan Miglioli, e Mirabela Vian protagonisti di controscene sapide.

Alla fine il tempo migliora e la partenza, sulle note di un corale “Soave sia il vento”, è salutata dallo stesso Livermore che in un annuncio ai passeggeri – Bartoli e Olivieri in mongolfiera – ricorda l’importanza della musica nella vita di ciascuno.

Successo travolgente e tutta la Grosses Festspielhaus in piedi ad applaudire.

Alessandro Cammarano
(18 maggio 2024)

La locandina

Direttore Gianluca Capuano
Ideazione e regia Davide Livermore
Scene Giò Forma
Costumi Mariana Fracasso
Luci Fiammetta Baldiserri
Video D-WOK
Assistente alla regia e drammaturga Aida Bousselma
Interpreti:
Soprano Mélissa Petit Soprano
Mezzosoprani Cecilia Bartoli, Lea Desandre, Anna Tetruashvili
Tenori Daniel Behle, Rolando Villazón
Baritoni Alessandro Corbelli, Ruben Drole, Mattia Olivieri
Pianoforte Daniil Trifonov
Attori Robert Abotsie Ediogu, Lisa Chirol, Ivan Miglioli, Mirabela Vian
Les Musiciens du Prince — Monaco
Il Canto di Orfeo
Mestro del Coro Jacopo Facchini
Salzburg Bach Choir
Maestro del Coro Michael Schneider

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