Piacenza: Mother consacra Tramontano al grande pubblico

La Fondazione Teatri di Piacenza chiude il sipario prima della pausa estiva con Mother, opera del contemporaneo Davide Tramontano. Si tratta di una prima assoluta commissionata dal Teatro Municipale in collaborazione col Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza. Un’operazione interessante, nonché importante, che non solo pone l’attenzione sulle giovani eccellenze del panorama musicale italiano ma apre uno spiraglio su un repertorio che esula dai titoli di tradizione.

L’opera contemporanea, infatti, pur essendo un genere poco frequentato nel nostro paese, è decisamente più seguita ed eseguita all’estero, in particolare nei paesi nordici e negli Stati Uniti dove sono attivi una serie di autori regolarmente rappresentati e apprezzati anche da un pubblico molto giovane.

Se Tramontano, classe 2000, può essere un nome sconosciuto ai più, in realtà ha già al suo attivo una serie di lavori e premi importanti, frutto di una formazione e determinazione seria e ben strutturata che guarda sicuramente al presente ma che contempla e rispetta il passato.

Mother è il titolo del suo atto unico il cui libretto, adattato dal compositore stesso, è tratto dalla piece Riders to the sea di John Millington Synge, drammaturgo irlandese tardoromantico.

La vicenda, ambientata su un’isola irlandese, è livida e carica di quella drammaticità che solo una madre può provare quando perde i propri figli. Lo scenario è lugubre come le gelide atmosfere nordiche che si specchiano nel mare che si infrange selvaggiamente sulle rocce.

La perdita dei propri affetti, la solitudine e l’impotenza di una donna davanti a una perdita sono al centro del dramma che incombe su Maurya, una donna che ha visto annegare tutti gli uomini della sua famiglia.

Questo scenario luttuoso è ben descritto dalla penna di Tramontano tramite un’orchestrazione solida le cui scelte timbriche sono dovute a una riflessione approfondita fra suono e azione.

Non bisogna però aspettarsi un particolare dinamismo scenico in quanto l’essenza drammaturgica è tutta interiore e appartiene agli stati emotivi di Maurya, tanto che la linea del canto è spesso subordinata all’ensemble strumentale che svolge la duplice funzione di sonorizzazione del paesaggio e panorama psico-emotivo della protagonista.

A indossare le vesti di Maurya è Caterina Meldolesi, dotata di una vocalità ampia e ben timbrata in tutti i registri, affronta per la prima volta un’opera contemporanea con ottima predisposizione, prediligendo il nitore vocale a scapito di un maggior mordente testuale.

Al suo fianco i giovani allievi del conservatorio di Piacenza: Corina Baranovschi (Cathleen), Liu Ziyu (Nora), Jing Mingyu (Bartley) e Yin Yanhang (Colum).

Di particolare interesse è la parte orchestrale, dall’organico particolarmente nutrito di percussioni, alla quele sono affidanti numerosi momenti di silenzio dei personaggi, rivelandone lo stato interiore.

A ben gestire questi livelli sonori è stata la bacchetta del maestro Daniele Balleello che da una compagine cameristica -l’Ensemble Contemporaneo Conservatorio Nicolini- ha saputo trarre il meglio ottenendo compattezza esecutiva ed effetti di pregio.

Scenicamente la regia è stata affidata a Roberto Recchia che con mezzi minimalisti ha saputo delineare con nitidezza le diverse relazioni che intercorrono fra i personaggi e l’ordito orchestrale, favorendo sempre un apparente immobilismo che ha reso ancora più potente il dramma di Maurya.

A completamento i ben funzionali costumi di Michele Giannini, la componente elettronica di Francesco Altilio e le luci di Michele Cremona.

Al termine lunghi applausi con particolari tributi al compositore Davide Tramontano.

Auspichiamo, a fronte di tali operazioni, una maggior riflessione sul presente, azzardando temi ancor più attuali. È ciò che auguriamo a Davide Tramontano e alla sua generazione, con la speranza che il pubblico si incuriosisca ed esca dalla zona di conforto dei titoli di tradizione e apra le sue conoscenze anche all’ignoto.

Gian Francesco Amoroso
(21 giugno 2024)

La locandina

Direttore Daniele Balleello
Regia Roberto Recchia
Costumi Michele Giannini
Electronic Francesco Altilio
Luci Michele Cremona
Maurya Caterina Meldolesi
Cathleen Corina Baranovschi
Nora Liu Ziyu
Bartley Jin Mingyu
Colum Yin Yanhang
Ensemble Contemporaneo del Conservatorio Nicolini

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