Paolo Catenaccio: le sue composizioni nel festival italiani
Uno dei luoghi comuni più difficili da scalfire sul mondo della composizione è che sia un mestiere per musicisti affermati, un ristretto circolo in cui è difficile accedere e che spesso non basta neppure a costruire una carriera stabile. Se guardiamo ad esempio alle statistiche sui musicisti più eseguiti al mondo nelle sale da concerto, è difficile scorgere dei coevi; ma anche se restringiamo il campo ai soli compositori in attività, l’età media non è certo confortante. Ci sono state però storicamente delle eccezioni, come fu la fulminante ascesa di un giovanissimo Thomas Adés e della sua Powder her face scritta a poco meno di venticinque anni, o di John Adams alla stessa età, e che hanno permesso loro di costruirsi una posizione duratura.
La situazione in Italia non è dissimile a questo trend globale. In un paese in cui la popolazione sembra destinata inesorabilmente ad invecchiare, le professioni musicali non fanno eccezione, e al contrario le barriere all’ingresso sembrano ancora più alte. Per iniziare a far sentire la propria musica occorre avere pazienza, accettare di partire da piccoli teatri e stagioni, ma soprattutto creare un rapporto di fiducia con interpreti e organizzatori che possano poi replicare le nuove composizioni e scommettere sul futuro. Paolo Catenaccio, giovane compositore nativo di Minturno ma di scuola romana, ha scelto di percorrere questa strada.
Grazie al supporto della casa editrice Ermes404 e a una schiera di giovani interpreti appassionati, la prima metà di luglio vedrà la sua musica circolare in tutta Italia. Si comincia con il 6 luglio, quando a Bassano in Teverina il pianista Jacopo Petrucci eseguirà le 10 miniature della raccolta “Crepuscolo”. Un’altra giovane interprete, la violoncellista Margherita Succio, eseguirà Rituale, una raccolta di 5 “Incantazioni per violoncello” a Pesaro, in un programma che verrà poi ripreso al festival MiTo a settembre.
E infine, spostandosi sempre più a nord, sarà la volta di Filippo Tenisci che replicherà “Crepuscolo” ad Asolo il 13 luglio per l’associazione Musikdrama. In un crescendo di esecuzioni – e non solo di prime assolute, cosa tutt’altro che scontata in un settore che vive spesso per necessità di “one hit wonders” – il lavoro di Catenaccio e di Ermes404 va nella direzione di creare un rapporto tra autori e interpreti basato sulla fiducia reciproca ma anche nella capacità di costruire offerte musicali ricche e ben congegnate per un pubblico che non sia soltanto quello degli specialisti. «Da compositore – spiega Catenaccio – ho la necessità di comunicare. Ogni autore, credo, spera che la sua musica possa lasciare qualcosa agli altri, aprendo un canale profondo tra compositore e pubblico. Non esiste però comunicazione senza che quella musica venga portata in vita tramite le sue esecuzioni.
Il rapporto di fiducia con gli interpreti è essenziale, in un dialogo continuo in cui crescere e dare vita assieme alle nuove partiture.L’ambizione è quella di creare un microcosmo virtuoso che permetta non solo alla mia musica di circolare, ma anche di costituire un modello efficace per giovani e giovanissimi colleghi che spesso faticano a trovare spazio una volta usciti dall’ambito didattico».
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