Dobbiaco: Dixieland in Wien (complice l’Arpeggione)

Che si fa se la protagonista del concerto si ammala – il Covid è vivo e lotta contro di noi – e tutto rischia di saltare?

Semplice: ci si reinventa in corsa un programma alternativo che si rivela non solo vincente, ma anche e soprattutto divertentissimo.

E quello che è successo alle Settimane Musicali Gustav Mahler di Dobbiaco: la cantante Agnes Palmisano, regina del Wienerlied che avrebbe dovuto essere la protagonista di un impaginato interamente concepito intorno a lei , è stata bloccata a Vienna dal “Korona”  e dunque le canzoni viennesi previste sono giunte al pubblico in forma diversa ma egualmente intrigante.

L’atmosfera si è rivelata quella di una sapida mistura di Schubertiade e Euriger, ovvero tra una riunione privata di amici per fare musica e la tipica osteria viennese nella quale si beve vino e si canta.

Il terzetto formato da Peter Hudler, Andreas Teufel e Daniel Fuchsberger ha condotto il pubblico non solo alla scoperta di un repertorio che non ha nulla da invidiare alla chanson francese, ma anche e soprattutto di strumenti pressoché sconosciuti ad un pubblico che non risieda entro i confini del Wienerwald.

Hudler, violoncellista e virtuoso di arpeggione – fantastico incrocio tra un violoncello e una chitarra del quale ricorrono i duecento anni dalla sua invenzione da parte del viennese Johann Staufer – apre il concerto con la pagina regina composta per il meraviglioso ibrido, ovvero la Sonata D 821 di Franz Schubert, anch’essa in zona bicentenario, ma con la fisarmonica cromatica Schrammler e la controchitarra – entrambi strumenti viennesi doc – al posto del pianoforte: nemmeno a dirlo, tutto funziona parecchio bene.

Teufel, fisarmonicista, e Fuchsberger, chitarrista che suona anche la cetra-violino, si prestano al delizioso florilegio di Ländler e Wienerlieder insieme ad alcuni Lieder schubertiani tra i quali “Im Frhüling”.

Ci si diverte parecchio, anche  perché i tre musicisti raccontano aneddoti, descrivono gli strumenti che suonano collocandoli nel loro contesto storico e culturale: insomma, un concerto-lezione sulle ali di una leggerezza mai banale.

Non basta: se la prima parte del concerto si è svolta al chiuso della Sala degli Specchi del Culture Center Mahler, la seconda ha visto interpreti e pubblico trasferirsi all’aperto, davanti all’Alma Café, dove la viennesità è sfociata in ulteriori canzoni condite da risate e vino, il tutto in piena atmosfera Euriger.

Grande successo, con le Tre Cime di Lavaredo a fare da madrine, e molti bis hanno posto il sigillo su un pomeriggio di musica capace di divertire ed insegnare.

Alessandro Cammarano
(14 luglio 2024)

La locandina

Violoncello, arpeggione e canto Peter Hudler
Fisarmonica Schrammel Andreas Teufel
Chitarra viennese e Cetra-violino Daniel Fuchsberger
Programma:
Wienerlieder e Ländler viennesi

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