Campolongo: le seduzioni sul Brenta di Marcus Grimm
Sulle rive del Brenta che scorre a Campolongo appena più a nord di Bassano del Grappa, lo scorso 30 luglio si è tenuto il concerto di Marcus Grimm (nome d’arte di Marco Crivellaro) al pianoforte, e il suo ensemble composto dal bassista Francesco Trento, dal percussionista Riccardo Paolini e dal violoncellista e chitarrista Federico Motta. Un luogo all’aperto sorprendentemente raccolta, nonostante la vicinanza con la strada, offerta dall’organizzazione Veneto Barbaro per Opera Estate.
Il titolo della serata, By this river, descrive non solo il sito, ma anche il percorso musicale della serata. Il programma difatti consiste in una narrazione senza parole del viaggio del fiume dalla sorgente fino all’immergersi nel mare. L’ascoltatore si trova cullato, trasportato dalle dolci onde del fiume in un percorso di suoni ora luminosi e rassicuranti, ora cupi e inquietanti, interamente composti da Marcus Grimm e per alcuni in collaborazione con Motta.
I brani sembrano fluire l’uno nell’altro, la fine del precedente si unisce all’inizio del successivo. Proprio per non spezzare lo scorrere continuo dell’esibizione, sarebbe stato più apprezzato se l’introduzione ai brani fosse stata affidata ad un cappello introduttivo, senza porre interruzioni per spiegazioni dove la musica era già eloquente.
Marcus Grimm è penna intelligente e furba, nel senso che sa cosa vuole il pubblico e sa come accontentarlo con qualità: il valore artistico del sui lavori non viene meno, anche se utilizza un linguaggio fruibile per un’audience eterogenea. L’artista con il suo lavoro musicale vuole scoccare una freccia verso il futuro della musica sia oltre la chiara tonalità che oltre lo sperimentalismo atonale.
Particolarmente interessanti sono stati gli innesti di musica elettronica all’interno dell’organico strumentale, che hanno creato un tappeto di soffici onde d’acqua su cui pareva galleggiassero le note degli altri strumenti.
Si è distinto tra tutti il violoncello di Motta. Il musicista ha trasformato il proprio strumento in un essere vivente marino, ora una sirena, ora un canto dalle profondità degli abissi. Il suo suono sembrava quasi inalterato dall’amplificazione: morbido ma allo stesso tempo limpido, ha incantato l’intero pubblico poiché chiaro e brillante emergeva dall’infinito tappeto di suoni realizzato dal resto della band.
Il punto di massimo sperimentalismo è arrivato con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (A.I.). Grazie a questo nuovo strumento il compositore ha estrapolato la voce dal brano “By this river” (ecco il titolo della serata) di Brian Eno e riarrangiato creando un duetto extra temporale, oltre lo spazio-tempo. Un’esperienza concettuale multidimensionale che dimostra come la famigerata A.I., possa essere utilizzata come strumento per l’arte al servizio delle abilità e del gusto degli artisti.
La musica della serata è stata la colonna sonora senza parole del fiume, sia fisico che metafisico e ha permesso al pubblico di entrare nel sentire percettivo ed emotivo di Marcus Grimm e del suo ensemble. Da questo fluente unicum di brani del progetto “By this river”, speriamo che possano zampillare idee nuove che diano vita al prossimo progetto dell’ensemble.
Beatrice Bergamin
(30 luglio 2024)
La locandina
Pianoforte | Marcus Grimm |
Basso | Francesco Trento |
Percussioni | Riccardo Paolini |
Violoncello e chitarra | Federico Motta |
Programma: | |
Gaia | |
In viaggio | |
Hanami | |
Wild | |
Night Rush | |
Fenice | |
Everything is changing | |
Adventures | |
By this river | |
Inedito | |
Wanderlust | |
Adieu | |
Echoes | |
Clouds | |
Futureland | |
Pandora |
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