Cividale del Friuli: al Mittelfest l’arte indaga il disordine contemporaneo
«L’arte non può non ascoltare quello che avviene nella contemporaneità». Con queste parole lo scultore Mimmo Paladino accompagnava il posizionamento dei suoi Testimoni, arcaiche sculture in tufo, nel Cilento lo scorso 26 luglio scorso. E queste stesse parole sono risuonate come un richiamo vibrante a ciò che il giorno seguente – 27 luglio – un festival musicale distante 800 chilometri proponeva al pubblico. Parliamo del Mittelfest a Cividale del Friuli, manifestazione dalla storia trentennale, luogo di incontro tra le diverse lingue e culture dell’area centro europea e balcanica.
Se oggi più che mai il mondo in cui viviamo risulta difficile da decifrare, il tema dell’anno non poteva che essere “Disordini”. «Lo stato di sconvolgimento di questi anni è altissimo – ha spiegato il direttore artistico Giacomo Pedini – e l’Europa occidentale e centrale teme di non riconoscersi, di sapersi peggiore, ma talvolta, per fortuna, spera ancora di trovarsi migliore. Eppure, l’intricato e velocissimo mutare degli eventi è la condizione stessa e della storia e della natura, che mai si ripetono esattamente uguali: in questa nostra civiltà algoritmica, che trova riparo nella rigidità della macchina e nell’implacabilità della tecnica utile al controllo, lo spettacolo dal vivo, sfuggente di per sé, penso sia l’occasione per abbracciare il caos come generatore vivificante di possibilità».
Eventi di punta nella penultima giornata di festival sono stati il concerto con il Quartetto per la fine del tempo di Messiaen nella Chiesa di San Francesco nel tardo pomeriggio e VOCI VICINE 2.0 di Fabio Cifariello Ciardi nello spettacolo serale al Teatro “Adelaide Ristori”.
Il primo appuntamento ha visto protagonisti Aylen Pritchin al violino, Nicola Bulfone al clarinetto, Justus Grimm al violoncello e Andrea Rucli al pianoforte, tutti artisti di altissimo livello nonché docenti dei Corsi internazionali di perfezionamento musicale che si tengono ad inizio agosto sempre a Cividale e che grazie al pensiero illuminato di Pedini entrano, per il terzo anno consecutivo, tra le collaborazioni del Mittelfest. Le indiscusse qualità strumentali dei protagonisti si univano ad una lettura interpretativa che ha emozionato profondamente, senza mai percorrere la facile deriva del vibrato dovizioso, riportandoci invece a quel suono puro che ben si addice al pensiero religioso di Messiaen. Il pubblico, numeroso ed eroico, considerate le temperature roventi della giornata, ha seguito con grande attenzione la successione ordinata dei movimenti, rapito da quelli in cui il clarinetto, poi il violoncello e per ultimo il violino si presentano in lunghi passaggi solistici. Il pianoforte fungeva da pagina che raccoglie ed accoglie la voce di tutti, ora in un incedere ipnotico, ora in un ritmo concitato, ma per la maggior parte dell’opera in un susseguirsi di accordi ribattuti che via via sgretolavano il tempo fino ad accompagnarci in un disordine che non era buio nero, bensì celeste eternità.
Di uguale spessore artistico e affine spunto creativo – l’intollerabilità umana di un campo di concentramento per Messiaen, l’impotenza delle vittime di fronte a un disastro naturale per Cifariello Ciardi – era VOCI VICINE 2.0, passione in quattro quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica. L’autore presentava in prima assoluta un nuovo adattamento della sua opera a distanza di dieci anni, restituendone una versione attualizzata che metteva in dialogo le crisi del passato con quelle che accadono ancora oggi. Una partitura complessa, dove le voci e i volti che denunciano, raccontano, urlano le tragedie nei video proiettati su uno schermo, si fondono con la voce degli strumenti sul palco e quelli creati con l’elettronica. Suoni che amplificano le emozioni, che accompagnano la narrazione, che doppiano l’evoluzione melodica delle parole, fino a sostituirsi ad esse in una nuova verità straniante. Il rapporto tra l’immagine proiettata e il suono prodotto è un’evoluzione continua che apre a nuove significazioni, coinvolgendo il pubblico attraverso due diverse azioni: da un lato catturandone l’attenzione per ciò che accade davanti a lui, dall’altro lato spingendolo a ragionare sui messaggi che vengono veicolati, sullo Stato e la Natura in cui viviamo. Uno stile compositivo, quello di Cifariello Ciardi, di cui abbiamo già apprezzato altre produzioni per quell’indagare le inflessioni e i ritmi della voce parlata attraverso la trascrizione strumentale. Un lavoro creativo complesso ed estremamente lungo, i cui risultati regalano la certezza di infinite vie di significazione per l’arte musicale.
Nella transizione da un quadro all’altro di VOCI VICINE 2.0, quale forte e di conseguenza imprescindibile collante, prendeva la parola Luciana Coluccello, giornalista e reporter televisiva. Nel mese di marzo 2022 aveva raccontato l’assedio della città ucraina di Kharkiv, al confine con la Russia, dal bunker sotterraneo dove viveva insieme a dei volontari locali. Figura coerente ed utile alla narrazione generale, con un commentare serio e competente Coluccello accompagnava il pubblico a entrare nella notizia e comprendere i disordini in cui viviamo. Fastidio? Compianto? Empatia? Cosa proviamo noi difronte alla disperazione scomposta degli italiani? Quella di cui tutti i giorni siamo testimoni poiché la vediamo in televisione, mezzo che sfrutta con furbizia la parola semplice ed urlata.
L’opera merita di essere conosciuta. «Ciò che interessa – diceva lo sculture Mimmo Paladino dell’arte – è l’incrocio con lo sguardo del pubblico». Vi consigliamo, dunque, di assistere ad una delle repliche che seguiranno al Mittelfest, ed esattamente a Zagabria (9 dicembre 2024, Vatroslav Lisinski Concert Hall, con il giornalista Branimir Pofuk), Reggio Emilia (16 dicembre, con il giornalista Guido Barbieri), Roma (18 dicembre, Auditorium Parco della Musica, 61° Festival di Nuova Consonanza, con il giornalista Riccardo Iacona).
Monique Cìola
(27 luglio 2024)
La locandina
Chiesa di San Francesco | |
Violino | Aylen Pritchin |
Clarinetto | Nicola Bulfone |
Violoncello | Justus Grimm |
Pianoforte | Andrea Rucli |
Programma: | |
Olivier Messiaen | |
Quartetto per la fine del tempo | |
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Teatro Ristori | |
Direttore | Berislav Šipuš |
Giornalista-narrante | Luciana Coluccello |
Icarus Ensemble | |
Flauto | Lavinia Guillari flauto |
Clrarinetto | Alberto Delasa |
Pianoforte | Diego Petrella |
Precussioni | Gabriele Petrucci |
Cantus Ansambl | |
Viola | Tvrtko Pavlin viola, |
Violoncello | Jasen Chelfi |
Trombone | Mario Šincek |
Programma: | |
VOCI VICINE 2.0 (prima assoluta) | |
passione in 4 quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica | |
Ideazione e MusicaFabio Cifariello Ciardi |
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