Rovereto: la prima volta di Dido and Æneas

In musica il dono della sintesi è dote non scontata e appannaggio di pochi eletti; tra questi rientra senza dubbio Henry Purcell che nella sua Dido and Æneas ne fornisce plastica rappresentazione.

Sul libretto di Nahum Tate, la cui fonte è il IV libro dell’Eneide trattata con certa qual libertà, Purcell fa fiorire una narrazione musicale capace non solo di unire drammaturgicamente le diverse scene, ma anche e soprattutto di caratterizzare caratteri e situazioni.

Se Didone canta il dolore, la sorella Belinda – Anna nell’originale virgiliano – è il suo esatto opposto nell’ esprimere ottimismo, mentre Enea, cui sono affidati esclusivamente recitativi, appare come figura di secondo piano.

Centrale è invece la Maga, che in Tate-Purcell sostituisce gli dei dell’originale latino nell’incarnare l’elemento perturbante alla quale è riservato un canto rigogliosamente articolato, così come il coro – o meglio i cori – sottolineano i momenti topici dell’azione attraverso ricche argomentazioni contrappuntistiche.

Tutto questo e anche di più è stato restituito nell’esecuzione in forma di concerto ascoltata ieri sera alla Sala Filarmonica di Rovereto nell’ambito del Festival Settenovecento.

Matteo Valbusa trova nella sua direzione calibratissima la sintesi ideale tra parola e musica dando vita ad una lettura storicamente informata tanto brillante quanto rigorosa, il tutto in piena sintonia con l’ensemble strumentale – composto dai violinisti Lorenzo Gugole e Matteo Marzaro, Davide Bravo alla viola, dal violoncellista Giordano Pegoraro, dal contrabbasso di  Riccardo Coelati Rama ed Enrico Bissolo al clavicembalo – impegnato su strumenti d’epoca.

Si distingue per omogeneità la compagnia di canto nella quale spicca la Didone finemente cesellata di Maria Giuditta Guglielmi, voce importante per timbro e volume oltre che capace di attingere ad una ricca tavolozza di colori.

Non le è da meno Alice Fraccari, che sembra uscita da un quadro di Waterhouse e conferisce a Belinda tutta la freschezza che le compete, il tutto con ammirevole resa della parola cantata.

Assai bene fa anche Mauro Cristelli, detentore di una vocalità ideale per il barocco inglese, tratteggiando ad un Enea baldanzoso come richiesto, dando poi sapidamente vita al breve intervento del Marinaio.

Bravissima Anna Bessi, Maga dalle sfaccettature caleidoscopiche che si stemperano nell’algido intervento dello Spirito e bene anche Maria Clara Maiztegui nei panni della Seconda donna e Prima strega.

Sugli scudi l’ Insieme Corale Ecclesia Nova, corposo e preciso in tutte le sezioni, sempre partecipe, intimamente calato nella musica.

Successo ecumenico e meritatissimo.

Alessandro Cammarano
(19 settembre 2024)

La locandina

Direttore Matteo Valbusa
Violini Lorenzo Gugole e Matteo Marzaro
Viola Davide Bravo
Violoncello Giordano Pegoraro
Contrabbasso Riccardo Coelati Rama
Clavicembalo Enrico Bissolo
Personaggi e interpreti:
Didone Maria Giuditta Guglielmi
Enea, Marinaio Mauro Cristelli
Belinda Alice Fraccari
Seconda donna, Prima strega Maria Clara Maiztegui
Maga, Spirito Anna Bessi

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