Beomseok Yi: innamorato di Zandonai
A dirigere l’Orchestra Filarmonica Settenovecento nei due concerti in cui è impegnata quest’anno durante il festival roveretano è stato chiamato il coreano Beomseok Yi, al quale abbiamo rivolto qualche domanda.
- Com’è la sua esperienza con un’orchestra giovanile come la Settenovecento?
Lavorare con i ragazzi della Settenovecento è un’esperienza meravigliosa. Sono tutti così freschi, ricettivi e pieni di entusiasmo. Preparare con loro sia Zandonai che Stravinskij è stato davvero magnifico.
- E il suo incontro con la musica di Zandonai?
Non avevo mai diretto nessuna delle sue composizioni, ma posso dire che me ne sono innamorato. La Sinfonietta è un omaggio alla musica italiana del Settecento e ci ritrovo molto Cimarosa e poi Spleen, così introspettiva e nella quale ho avuto modo di collaborare, come nella Serenata Medievale, con il violoncellista Stefano Guarino.
- E riguardo al Sogno di una notte di mezz’estate?
Ho deciso di prescindere dal testo recitato, concentrandomi sulla musica, che tratterò come se fosse di una suite sinfonica. Mendelssohn ha la capacità di dipingere la musica.
- Restando su Mendelssohn, perché secondo lei è un compositore non così amato?
Probabilmente perché vive ed opera in un periodo in cui è ancora vivissima la fama di Beethoven e altri astri, Schumann prima e poi Brahms, stanno nascendo all’orizzonte.
Poi era di famiglia ricca, componeva per il puro gusto di farlo e spesso il pubblico percepisce questo come un limite, preferendo gli artisti “tormentati”.
- Domanda un po’ banale, me ne scuso, ma quali sono gli autori che preferisce?
Sono principalmente un direttore d’opera e la mia predilezione va soprattutto a Puccini e subito dopo a Mozart e Wagner. Nel sinfonico prediligo Bruckner, ma devo dire che solitamente mi innamoro del compositore che affronto in quel momento.
Alessandro Cammarano
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