Rovereto: la lirica da camera si tinge di Cobalto

La lirica italiana da camera è una pianta che andrebbe coltivata con cura e dedizione, mentre invece i suoi frutti, assai spesso polposi, non godono della considerazione che meriterebbero: snobbate dagli addetti ai lavori e misconosciute dal pubblico le composizioni vocali da camera della prima metà del secolo scorso – complice la non infrequente e impossibile da tacere contiguità ideologica degli autori con il regime fascista – non meritano comunque il destino che il tempo ha loro riservato, essendo di contro degne di un recupero pieno.

Il Festival Settenovecento 2024 ha scelto di programmare due concerti, il 21 e 22 settembre scorsi, interamente dedicati alla piccola liederistica italiana, permettendo al pubblico di venire a contatto con un genere per molti pressoché sconosciuto.

A dar voce, nel vero senso della parola, il Cobalto Ensemble – formato dal pianista Andrea Rocchi e dal soprano Cinzia Prampolini – da anni impegnato nella riscoperta e nell’esecuzione di questo repertorio.

L’intesa perfetta fra strumento e voce risulta immediatamente palpabile, sviluppandosi in un racconto in musica nel quale la parola, pur mantenendo la sua natura più profonda, si fa suono dialogando con la musica.

Rocchi, padrone di un pianismo cesellato, e Prampolini, voce raffinatissima e sensibile nel fraseggio hanno dato vita a due concerti intensi nei contenuti e delicatamente intessuti per quanto attiene alla forma.

Se nell’impaginato del 21, intitolato “Sotto il ciel”, le romanze erano incentrate sulla contemplazione della natura, nel programma del giorno seguente il filo conduttore era la “Poesia” nella sua forma più essenziale.

Ascoltare le armonie rarefatte di Riccardo Zandonai e del suo maestro Vincenzo Gianferrari, la luminosità di Mascagni e l’allure cosmopolita di Pietro Cimara – il tutto su testi poetici di Pascoli, Stecchetti e della incredibilmente raffinata Aganoor Pompilj – ha il sapore di un viaggio in battello compiuto su un fiume che scorre lento e terso.

Più astratte le quartine di Omar Kayam messe in musica da Elsa Olivieri Sangiacomo – allieva e poi moglie di Ottorino Respighi, ma soprattutto compositrice di assoluto talento – che si contrappongono alla ricerca dell’“antico” di Respighi.

Due concerti densi, applauditi da un pubblico via via sempre più coinvolto.

Alessandro Cammarano
(21 e 22 settembre 2024)

La locandina

Cobalto Ensemble
Pianoforte Andrea Rocchi
Soprano Cinzia Prampolini
“Sotto il ciel” (21 settembre)
Programma:
Vincenzo Gianferrari
O fiorellin…
Pietro Mascagni
Serenata
Riccardo Zandonai
Sotto il ciel
Pietro  Cimara
O dolce notte
Riccardo Zandonai
Notte di neve
Pietro Cimara
Fiocca la neve | Presso una fontana
Riccardo Zandonai
L’assiuolo | Mistero | Ultima Rosa
“Poesia” (22 settembre 2024)
Programma:
Ottorino Respighi
5 Canti all’antica
Elsa Olivieri Sangiacomo
4 Liriche su testi di Omar Kayam (dai “Rubaiyat”)
Ottorino Respighi
Il Giardino | Nebbie | Notte | O falce di luna – dalle 6 Liriche (II serie)

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