Lugano: da Šostakovič a Bob Marley

La stagione classica del LAC riprende con un’orchestra ospite elvetica: la celebre Tonhalle Orchester di Zurigo con il suo Direttore Musicale Paavo Järvi. Il programma proposto per il pubblico della sala luganese prevede nella prima parte il Primo concerto per violoncello e orchestra di Dmitri Šostakovič in mi bemolle maggiore op.107 con solista il britannico Sheku Kanneh-Mason. La seconda parte invece vede sui leggii dell’orchestra la Prima Sinfonia di Gustav Mahler.

Fin dalle prime note di Mason capiamo che ci troveremo di fronte ad un’esecuzione addomesticata, fatta di bel suono, ma del tutto priva di quell’aggressività e quell’ambientazione che è un misto tra tragicità e desolazione. Il venticinquenne violoncellista britannico è dotato di grande precisione anche nel delicato registro acuto che gli consente un’intonazione a dir poco perfetta tuttavia musicalmente non è particolarmente interessante. Gli fa da contraltare l’estone Paavo Järvi che mostra vicinanza e affinità con la musica di Šostakovič: teso e limpido nella concertazione, non lesina in energia e delinea con precisione piani sonori e colori. Peccato che quando sia il momento di suggerire qualcosa a Mason il violoncellista britannico non colga l’idea, la direzione del fraseggio o un momento estemporaneo.

Fin dalla tagliente cellula ritmica iniziale affidata al violoncello solo si comprende quanto il grande talento di Mason non sia affatto affine al tono grottesco di questa pagina. Il secondo movimento, dove il violoncellista inglese dimostra la sua mirabile intonazione e un bellissimo suono anche nelle difficili zone acute del violoncello, conferma la sensazione di star ascoltando un musicista che non ha colto lo spirito del brano. Anche l’assenza dell’affilato sarcasmo, di cui invece è prodigo Järvi, non fa che confermare la nostra impressione.

Il pubblico luganese tuttavia apprezza l’esecuzione con prolungati e convinti applausi. Segue un’insolita e ben eseguita trascrizione di un brano di Bob Marley “She used to call me Dada” per violoncello solo facendo unicamente uso della tecnica del pizzicato.

Dopo l’intervallo la Sinfonia n.1 di Gustav Mahler ha tutto un altro passo e un altro sapore. Paavo Järvi ha notevole dimestichezza con il compositore di origine boema. Le idee sono molto chiare, la concertazione ordinata e trasparente. La conduzione della frase è sempre scevra da artifici retorici e trovate estemporanee privilegiandone l’aspetto discorsivo.

Questa scorrevolezza sfocia in alcuni momenti dove i tempi sono affrettati e vorticosi senza però inficiare in alcun modo l’intellegibilità della partitura ai quali, si pensi al “Sehr gesangvoll” del quarto movimento, fanno da contraltare pagine di distensione e abbandono e dove forse si vede maggiormente la mano del direttore estone che cura un piccolo frammento di scala dei violini primi come la grande architettura di questa sinfonia. Il suo gesto fluido e il suo muoversi in modo quasi ondeggiante donano alla musica e all’orchestra grande flessibilità sui tempi e flessuosità nel fraseggio.

Ovazione generale per Järvi e l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo che non si fa molto pregare a accommiatarsi con un malinconico fuori programma: il magnifico Valse Triste di Jean Sibelius.

La locandina

Direttore Paavo Järvi
Violoncello Sheku Kanneh-Mason
Tonhalle Orchester
Programma:
Dmitri Šostakovič
Concerto per violoncello e orchestra n.1 in Mi bemolle maggiore op.107
Gustav Mahler
Sinfonia n. 1 “Titano”
Bis:
Bob Marley
“She used to call me Dada”

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