Intervista alla strana coppia: Vittorio Prato e Anna Caterina Antonacci
Approda al Teatro Regio di Torino in questo scorcio di stagione primaverile 2017-2018 (dal 16 e fino al 27 maggio), il dittico costituito da “La Voix humaine” di Francis Poulenc – rappresentato per la prima volta nel 1959 al Théâtre National de l’Opéra-Comique di Parigi, dramma della solitudine su testo teatrale di Jean Cocteau del 1930 – abbinato per l’occasione al “Il segreto di Susanna” – intermezzo in un atto di Ermanno Wolf-Ferrari su libretto di Enrico Golisciani, messo in scena nel 1909. Si tratta di due atti unici, distanti tra loro per periodo di composizione e genere: la composizione di Poulenc è una tragedia lirica in un atto con protagonista una donna travolta dalla solitudine e dall’abbandono dell’amato; quella di Wolf-Ferrari è un intermezzo comico di vizi e virtù di una coppia di marito e moglie. Filo conduttore di questo particolare connubio di stili e di soggetti, è la protagonista femminile: Anna Caterina Antonacci, artista di classe che da qualche anno dà voce alla contessa Susanna di Wolf Ferrari e alla “donna” protagonista del monologo di Poulenc, in un consolidato allestimento del 2013 creato dall’Opéra Comique di Parigi in coproduzione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg e Opéra Royal de Wallonie. Compagno di avventura, per quanto riguarda “Il Segreto di Susanna”, fin dal 2013, è il giovane baritono Vittorio Prato nel ruolo del Conte Gil, il marito geloso e sospettoso di Susanna. Abbiamo coinvolto i due protagonisti Anna Caterina Antonacci e Vittorio Prato in una intervista a due sulle loro impressioni di questo viaggio intrapreso nel mondo dell’opera.
La locandina
“Il segreto di Susanna” |
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Musica di Ermanno Wolf Ferrari, Libretto di Enrico Golisciani | |
Teatro Regio di Torino | |
dal 16 al 27 maggio 2018. | |
Direttore | Diego Matheuz |
Regia | Ludovic Lagarde |
Scene | Antoine Vasseur |
Costumi | Fanny Brouste |
Video | Lidwine Prolonge |
Luci | Sébastien Michaud |
- Presentatevi al nostro pubblico, NOME e COGNOME.
ACA – Anna Caterina Antonacci.
VP – Vittorio Prato.
- LUOGO DI RESIDENZA
ACA – Ginevra.
VP – Bologna. Ma Lecce è la città natale.
- PROFESSIONE
ACA – Uffa, cantante.
VP – Cantattore d’opera.
- CON CHE VOCE, SOPRANO, MEZZO O FALCON?
- CON CHE VOCE?
ACA – Tutto indegnamente.
VP – Baritono, orgoglioso.
- HAI INIZIATO LA PROFESSIONE CON…
ACA – Primo primo? Contessa di Ceprano.
VP – Con passione e coraggio, debuttando nel ruolo titolo di “Orfeo” di Monteverdi all’Opéra National de Lyon.
- ANTICO O MODERNO?
- BRILLANTE O SERIO?
ACA – Antico quand’ero giovane, moderno adesso che sono vecchia.
VP – Rigorosamente entrambi.
- FILOLOGICO O CREATIVO?
ACA – Diciamo disciplina nell’immaginazione.
VP – Uno non esclude l’altro. Sul palco si crea ogni momento, con un gesto, con una pausa rubata, con un accento sul testo, con qualche variazione quando occorre, pur sempre fedeli a ciò che vuole l’autore.
- ALLA RICERCA DI OPERE PERDUTE. QUALI SCOPERTE…
ACA -L’ultima, “Gloriana” di Britten.
VP -Tante: “Ezio” e “Imeneo” di Haendel, “Demofoonte” di Gluck, “La Salustia” di Pergolesi, “I due Figaro” di Carafa e “I Briganti” di Mercadante…
- OPERA È…
ACA – Passione e dedizione.
VP – Svago, riflessione, magia e “opera d’arte totale”, come disse qualcuno d’oltralpe.
- LAVORARE PER IL TEATRO D’OPERA È…
ACA – È …vario, ogni teatro ha la sua atmosfera e i suoi usi, ad ogni produzione cambia tutto e noi quindi siamo sempre diversi. Questo continuo evolvere ci tempra ci plasma e ci rende inetti a vivere normalmente.
VP – Una grande soddisfazione perché puoi conoscere il mondo, facendo vibrare le corde vocali e quelle dell’anima. Questo è il lato romantico, il resto nol dico.
- COSA VORRESTI FARE DA “GRANDE” ?
ACA – Cioè quando andrò in pensione? Vorrei non mettere più piede in un aeroporto. Chissà se ci riuscirò.
VP – Tante cose…per adesso mi godo qualche debutto in nuovi ruoli e in nuovi teatri, poi si vedrà.
- COME STAI NEI PANNI DEL CONTE GIL?
VP – È un ruolo divertente, vocalmente non semplice. Con una collega come Anna Caterina, però, non si può far che bene!
- SEI GELOSO/A?
ACA – Di quello che non ho. Ma allora forse si tratta di invidia?
VP -Poco, quanto basta, la gelosia esagerata è una mancanza di autostima.
- IN TEATRO È VIETATO FUMARE. NEL SEGRETO DI SUSANNA DI WOLF-FERRARI SI FUMA. LEI FUMA?
ACA – Ovviamente no.
VP – No. Piuttosto un cioccolatino fondente.
- MA CHE BELLO, UN’OPERA DOVE SI SORRIDE.
ACA – In effetti è un bel sollievo.
VP – Certo, si sorride alle spalle del Conte Gil che crede una cosa per l’altra fino alla fine dell’opera.
- DOPO LIEGI FINALMENTE A TORINO.
ACA – Dopo Liegi, Paris e Luxembourg, ritrovarsi ancora con Vittorio, Ludovic, Bruno e Céline è una vera gioia.
VP -Con il dittico “Segreto di Susanna/La Voix Humaine” siamo stati a Parigi, Lussemburgo e Liegi. Adesso sono felice di cantare a Torino, così debutto anche al Teatro Regio!
- LO SAPEVATE CHE LA PRIMA DEL 1909 ERA STATA DATA IN TEDESCO?
ACA – No.
VP -Anche se la gelosia non parla lingua migliore di quella italiana!
Buon lavoro!
Federica Fanizza
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