Trieste: La stagione sinfonica del Verdi si inaugura nel segno di Beethoven

Liquidata la direzione stabile residente di Ezio Bosso, la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha ripreso l’attività dopo la pausa estiva inaugurando nel nome di Beethoven la sua stagione sinfonica 2018. Il cartellone prevede sei concerti, fra settembre e ottobre, che riportano sul podio triestino personalità musicali collaudate in programmi per lo più altrettanto collaudati. Sull’eventualità di ripristinare una figura direttoriale di riferimento per l’orchestra, tutto tace ma, di là dall’atteggiamento trionfale con cui è stata annunciato, il concerto beethoveniano diretto da Pinchas Steinberg è stato molto bene accolto dal folto pubblico che gremiva la sala di Riva 3 Novembre.

Il programma, bipartito, comprendeva due pezzi forti del catalogo beethoveniano, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61 in cui si è fatto ammirare Sergej Krylov e, nella seconda parte, la Quinta Sinfonia in do minore op. 67.

Due personalità, Steinberg e Krylov, i cui nomi spiccano nel panorama internazionale della grande musica. Steinberg, poi, a Trieste è di casa dall’ormai lontano 1980 e al suo nome è legato uno dei più grandi successi in loco di Carlo Cossutta, il tenore venuto dal Carso: quel Samson et Dalila di Saint-Saëns che ottenne il Premio Abbiati della critica italiana.

Come dire, affidarsi a due professionisti sicuri, non può essere che viatico di qualità. E la qualità dell’esecuzione è stata indiscutibile, anche se, negli anni si sono ascoltati in Beethoven virtuosi più comunicativi di Krylov che, festeggiatissimo, ha regalato al pubblico due bis bachiani, e direttori che della Quinta Sinfonia beethoveniana sanno restituire meglio del compassato Pinchas Steinberg e con maggiore sagacia l’ossessivo ricorrere della cellula fondamentale.

Detto questo, l’inaugurazione è stata festosissima e fa ben sperare per il seguito delle manifestazioni. Anche perché, la riapertura del Teatro Verdi di Trieste è coincisa con la chiusura della campagna abbonamenti, che ha registrato un 10% in più rispetto alla stagione sinfonica precedente e un eccellente risultato della vendita dei biglietti durante le prime due rappresentazioni, oltre 1700 rispetto ai quasi 1400 dello scorso anno. «Un segnale – afferma il Sovrintendente Stefano Pace – che premia le scelte artistiche della Stagione 2018, unitamente al grande lavoro fatto per la promozione e per l’avvicinamento al Teatro di nuovi pubblici.».

Archiviata la serata Beethoven, l’Orchestra stabile della Fondazione si appresta a tornare sul palcoscenico del Teatro Verdi nel Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, un altro grande classico della letteratura per violino e orchestra e, insieme al Coro, in Daphnis et Chloé di Ravel, direttore il maestro croato Nikša  Bareza, violino solista il russo Kirill Troussov che suonerà lo Stradivari “Brodsky” del 1702, con il quale Adolph Brosky eseguì, il 4 dicembre 1881, la prima assoluta del Concerto per violino di Čajkovskij.

Particolarità di questo secondo concerto è che Daphnis et Chloé sarà eseguito nella stesura originale di Symphonie Choréographique in tre quadri, con la presenza del Coro diretto da Francesca Tosi, come voluta dall’autore.

Rino Alessi
(14 settembre 2018)

La locandina

Direttore Pinchas Steinberg
Violino Sergej Krylov
Programma
Ludwig van Beethoven Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 61
Sinfonia n°5 in do min. op. 67
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

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