Tours: i Due Mondi della Cappella Mediterranea

È ben più di un concerto quello proposto dalla Cappella Mediterranea e dal Choeur de Chambre de Namur per il Festival Concerts d’Automne a Tours; la definizione più calzante, o forse meno restrittiva potrebbe essere quella di un viaggio alla scoperta di un mondo nuovo che corrisponde alla scoperta del Nuovo Mondo in quel 1492 che costituisce un formidabile giro di boa politico e culturale nella storia della Spagna e non solo.

I due mondi si interconnettono attraverso vie inaspettate: compositori spagnoli lasciano l’Europa per approdare in Perù, in Colombia, in Messico dove diventano maestri di cappella delle erigende cattedrali, portando il loro bagaglio culturale che fiorisce al sole di altre tradizioni musicali, lontane eppure vicinissime. Il confronto con le composizioni di coloro che erano rimasti in patria, a loro volta ispirati e influenzati dalla scuola romana e dalla fiamminga, è fonte di stimolo continuo e porta a interrogarsi sulla molteplicità delle vie che, per fare un solo esempio, può intraprendere il mottetto.

Leonardo Garcia Alarcón, argentino di nascita come altri componenti della Cappella Mediterranea, rappresenta la liaison perfetta fra le due sponde dell’Atlantico, mai così unite grazie ad un patrimonio di musica sacra e di ispirazione religiosa che si rifà alla tradizione profana popolare, fiorito nel giro di pochi anni dalla scoperta delle Americhe.

L’incipit della serata, con lo Hanacpachap (Cæli gaudium), primo canto religioso in lingua Quechua, eseguito dal Coro che percorrendo la platea arriva sul palcoscenico, crea un’atmosfera di profonda interazione tra esecutori e pubblico in un crescendo di empatia.
Il discorso si chiarisce perfettamente attraverso i due Salve Regina proposti : quello intriso di sole di Juan de Araujo, maestro di cappella a Lima e poi in Bolivia e l’altro, monumentale nella sua articolazione a otto voci Tomás Luis di de la Victoria, di solidissima scuola romana. I due mondi si specchiano, rivelando radici comuni e differenze.

Di suprema bellezza le due ninnenanne Desvelado dueño mio, di Tomás de Torrejon y Velasco, attivo anch’egli a Lima e  A Belén me llego Tio, di Juan de Araujo, in cui la componente religiosa si umanizza in morbida elegia.
La parte del leone la fanno le pagini nella quali l’elemento ritmico assume maggiore pregnanza, liberando la corporeità del canto che diviene movimento oltre che suono e parola.
Il villancico A éste Sol peregrino di Torrejon y Velasco, ma più ancora La bomba, di Mateo Flecha uniscono elementi colti a quelli della tradizione popolare dando vita, come ha sottolineato Alarcón in un momento di dialogo con il pubblico e perfettamente in linea con l’essenza del concerto, ad una sorta di affascinate ensalada di musica e parole.
Di grande effetto anche il Canto Llano de la Immaculada Concepción, seguito dal Magnificat, di Francisco Correa de Araujo.
Serata emozionante, fatta in buona parte di scoperte, resa pressoché perfetta dalla prova degli esecutori.
Leonardo Garcia Alarcón è più che un direttore; il suo è un calarsi completamente nella musica, una compenetrazione fisica oltre che mentale con il suono ed il logos. Ogni singola nota, ciascuna frase è meditata e al contempo emotivamente vissuta.
Eccezionale la prova di Mariana Flores, animata da un Duende che la infiamma e le consente di plasmare la voce e il corpo a dar vita ad interpretazioni che dall’interno si irradiano luminose all’esterno.
Davvero bravi, e magnificamente complici, il contralto Leandro Marziotte, il tenore Valerio Contaldo e il basso Matteo Bellotto.

Gli strumentisti, tutti, si rendono protagonisti di prestazioni maiuscole, così come il Coro.
Pubblico galvanizzato e tutto in piedi per una decina di minuti di applausi e dopo i bis di rito è arrivata, inattesa e struggente, Alfonsina y el Mar, di Ariel Ramirez, interpretata da Mariana Flores con sovraumana intensità, lasciando tutti con gli occhi umidi e il cuore grato.

Alessandro Cammarano
(27 ottobre 2018)

La locandina

Cappella Mediterranea
Choeur de Chambre de Namur
Direttore  Leonardo Garcia Alarcón
Soprano Mariana Flores
Contralto Leandro Marziotte
Tenore Valerio Contaldo
Basso Matteo Bellotto
Programma
Anonimo Hanacpachap
Juan de Araujo Salve Regina
Gaspar Fernandez A Belén me llego Tio
Tomás de Torrejon y Velasco Desvelado dueño mio
Juan de Araujo Vaya de gira
Francisco Correa de Araujo Canto Llano de la Immaculada Concepción, Magnificat
Matheo Romero Romerico Florido
Mateo Flecha La bomba
Tomás Luis de la Victoria Salve Regina
Tomás de Torrejon y Velasco A éste Sol peregrino
Diego José de Salaxar Salga el torillo

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