Fondazione Haydn: Il mito di Dioniso come non si è mai visto e sentito

Dopo l’esordio a Bolzano con l’originale dittico La Voix Humaine/Cavalleria rusticana, la quarta edizione di OPER.A 20.21, stagione regionale organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la direzione artistica di Matthias Lošek, fa tappa a Trento per presentare in prima assoluta Dionysos Rising di Roberto David Rusconi. Un’opera che promette un’esperienza visuale e sonora unica.

OPER.A 20.21, dopo il successo al Teatro Comunale di Bolzano del dittico de La Voix Humaine e Cavalleria rusticana, con la comune regia di Emma Dante, OPER.A 20.21, stagione regionale organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la direzione artistica di Matthias Lošek, prosegue al Teatro SanbàPolis di Trento, dove sabato 19 (ore 20) e domenica 20 (ore 17) gennaio 2019 andrà in scena la prima assoluta di Dionysos Rising del compositore italiano, ma inglese di adozione, Roberto David Rusconi, autore sia del libretto, insieme a Michael Scheidl, che delle musiche. Direzione musicale: Timothy Redmond. Regia Michael Scheidl.

Dionysos Rising è un’azione lirica raccontata da quattro personaggi rappresentati non nelle loro consuete vesti storico-mitologiche ma come persone normali, travolte dalla malattia di vivere, dalle loro angosce. Li interpretano: Zachary Wilson (Dioniso), Ray Chenez (Ampelos), Cho Da Yung (Telete) e Anna Quadratova (Semele). In scena anche cinque danzatori: Luan De Lima, Britt Kamper-Nielsen, Hugo Le Brigand, Evandro Pedroni, Juliette Rahon. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Scene e costumi Nora Scheidl. Lighting Design Michael Grundner. Sounddesign Florian Bach. Coreografia Claire Lefèvre. Maestra del coro Ingrun Fussenegger. Voci registrate: Johanna Porcheddu (Atropos), Noemi Grasso (Ate), Sebastiano Kiniger (Zeus), Giovanni Battaglia (Eon). Coproduzione: netzzeit di Vienna, Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

Con Dionysos Rising il mito di Dioniso diventa un’opera scritta oggi che è specchio di emozioni filtrate da oggetti di uso quotidiano, come lo sono i monitor dei nostri tablet e pc. Un’opera che è anche movimento inconsulto, un guizzo, un serpentino snodarsi; uno sguardo che coglie l’imprevisto, un’occhiata veloce ed intensa che appartiene al battere fugace delle palpebre. Protagonisti principali di Dionysos Rising sono una madre che ha perso il proprio figlio, una figlia non voluta ed abbandonata, un giovane con manie di grandezza e un figlio-padre-amante costantemente dissociato. Ognuno di loro combatte contro i propri fantasmi, le proprie sindromi mentali cercando di superarle attraverso l’uso di droghe e farmaci. In Dionysos Rising la mitologia, dunque, si fonde e confonde con il reale. E come in tutto il lavoro di Roberto David Rusconi, anche questa sua nuova opera nasce dalla personalissima unione del suono acustico con quello elettronico: il pubblico vivrà, quindi, un’esperienza acustica avvolgente, un’immersione sonora totale, grazie all’utilizzo di sofisticate strumentazioni di riproduzione in surround sound. E alla fine, accadrà qualcosa di inaspettato. Un rave o qualcosa che gli assomiglia molto.

Le rappresentazioni di Dionysos Rising saranno precedute dai consueti appuntamenti introduttivi: Oper.a Backstage, uno sguardo al “dietro le quinte” (mercoledì 16 gennaio, ore 18), e Oper.a Intro, un’ora prima dei due spettacoli. Sarà inoltre attivo un servizio navetta da Bolzano a Trento, e ritorno, su prenotazione da effettuare al momento dell’acquisto del biglietto.

Roberto David Rusconi _ composizione e libretto

Veneziano di nascita, residente a Londra, dove opera artisticamente da anni, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Attivo anche come sound-designer, Rusconi si definisce “un visionario produttore di musica full immersive surround per l’opera, la danza, il teatro musicale e il piccolo e grande schermo”. Ha completato gli studi in composizione, pianoforte, direzione d’orchestra, specializzandosi in musica elettroacustica. Ha conseguito un PhD al King’s College di Londra con una tesi sulla relazione tra musica, memoria e materia sonora sotto la supervisione di George Benjamin. Ha da tempo intrapreso una carriera come produttore indipendente e project manager, con una profonda esperienza della scena underground internazionale commerciale e sperimentale, rimanendo sempre particolarmente interessato alla produzione del suono in ambienti specifici e in condizioni di immersione percettiva totale. Durante gli ultimi anni è stato attivo collaboratore del marchio leader mondiale L-Acoustics e del loro nuovo processore L-ISA. I suoi lavori sono pubblicati da Verlag Neue Musik Berlin.

Dopo l’austriaco Johannes Maria Staud, Roberto David Rusconi è l’artist in residence 2019 al quale la Fondazione Haydn offre la possibilità di proporre vari aspetti del proprio lavoro. Oltre all’opera Dionysos rising, presenterà a Bolzano e Trento, Bletterbach, composizione per voce recitante e orchestra eseguita nell’ambito della Stagione Sinfonica 2018/19 dell’Orchestra Haydn sotto la direzione di Darrell Ang.  Il compositore italiano sarà inoltre protagonista di un incontro al Conservatorio di Bolzano nel corso del quale affronterà il tema della fruizione sonora della musica contemporanea con l’ausilio delle nuove tecnologie di riproduzione e diffusione audio.


Timothy Redmond: direzione musicale

Ha studiato al Royal Northern College of Music, all’Università di Manchester e all’Accademia Musicale Chigiana di Siena, proseguendo poi gli studi frequentando masterclass con George Hurst, Ilya Musin, Yan Pascal Tortelier e Pierre Boulez, lavorando inoltre come assistente di Elgar Howarth, Valery Gergiev e Sir Colin Davis. Attualmente è docente di direzione alla Guildhall School of Music and Drama di Londra, direttore musicale della Cambridge Philharmonic e direttore ospite fisso della London Symphony e Royal Philharmonic Orchestra. Ha diretto numerose orchestre, tra cui la BBC Symphony Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la London Philharmonic Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra e l’Ulster Orchestra. Ha fama di direttore di musica contemporanea, e ha una particolare associazione con le composizioni di Thomas Adès: ha diretto varie produzioni di Powder Her Face, ha dato l’anteprima ungherese di Totentanz, la prima irlandese di Living Toys e ha assistito Adès per la première del film The Tempest al Metropolitan Opera di New York. In campo operistico ha diretto, tra le altre, Don Giovanni (Mozart), la prima mondiale di Damned and Divine (Will Todd), La figlia del reggimento (Donizetti), Il flauto magico (Mozart), Carmen (Bizet), l’anteprima mondiale di The Golden Ticket (Peter Ash) e le anteprime inglesi di Biedermann (Šimon Vosček) e di Simplicious Simplicissimus (Karl Amadeus Hartmann).

Michael Scheidl: regia

Nato a Vienna nel 1954, ha studiato come attore all’università Max Reinhard di Vienna. Dal 1983 lavora come attore e regista a Vienna e in tutta Europa. Dal 2008, con la messa in scena di Kehraus um St. Stephan di Michael Scheidl, si è fatto conoscere presso un pubblico più ampio. Nel 1985, assieme alla moglie Nora Scheidl, ha fondato netzzeit, un’istituzione che promuove da trent’anni la messa in scena del teatro musicale contemporaneo. La direzione artistica di netzzeit è ancora oggi dei coniugi. Dal 2000 l’istituzione produce lavori di artisti contemporanei che trattino argomenti importanti per la nostra cultura e per la nostra contemporaneità. Dal 2004 netzzeit produce ogni due anni OUT OF CONTROL, l’unico festival per il nuovo teatro musicale di Vienna.

Info

Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
Tel. 0471 053800
info@haydn.it
www.haydn.it

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