Aquileia: Muti e Ottensamer accendono la Basilica
«Sono fiero dei miei ragazzi. Loro sono bravi, io muovo solo il braccio». Così Riccardo Muti al termine di un grandioso concerto nella millenaria Basilica di Aquileia, venerdì scorso 14 aprile, con la “sua” Orchestra Giovanile Cherubini che quest’anno festeggia i vent’anni dalla fondazione, e la partecipazione straordinaria del primo clarinetto dei Wiener Philharmoniker Daniel Ottensamer, classe 1986, talento puro.
Applausi scroscianti per tutti. La navata centrale della basilica ed il transetto al pieno delle disponibilità dei posti disponibili, e fuori le due piazze, Capitolo e Patriarcato, duemila persone inchiodate ai megaschermi per seguire la produzione televisiva d’effetto immersivo realizzata in diretta dietro la regia di Marco Marin. Pubblico variegato, giovani, adulti ed anziani a confermare quanto il neo nominato maestro “Benemerito della lingua italiana” sia in grado di attrarre alla musica colta, come non altri, generazioni diverse.
La prima sua dichiarazione detta a fine concerto, sembra il sequel di quanto disse al galà della lirica il 7 giugno scorso all’Arena di Verona quando, in un discorso che non voleva venisse strumentalizzato, disse: «C’è un impedimento alla musica ed è il direttore d’orchestra», tenendo poi ad evidenziare che si trattava di una riflessione generale, da non azzardarsi a politicizzare.
Molto altro ha detto Muti posata la bacchetta dopo l’esecuzione di un programma che ha visto autori austriaci – Schubert in apertura e chiusura con l’Ouverture nello stile italiano” e la celebre Incompiuta, ovvero l’Ottava sinfonia in si minore, e Mozart con il radioso Concerto per clarinetto ed orchestra in la minore -, a dialogo con un italiano, misconosciuto ai più, ovvero il lucchese Alfredo Catalani, a render noto un certo sinfonismo italico di fine Ottocento con il preludio per orchestra “Contemplazione”.
«Si parla tanto di Europa», ha detto il Maestro. «Chi veramente ha dato segnali di Europa unita sono stato gli italiani. Spontini era il re della musica a Berlino, prima di Weber, Cherubini a Parigi, Cimarosa e Paisiello amati e coccolati a San Pietroburgo, Mercadante a Madrid, Salieri a Vienna…Musicisti che hanno portato il nostro mondo in giro per l’Europa. Non dimentichiamo che la musica è colonna portante di una grande cultura plurisecolare, è stata elemento di coesione»
La storia della Decima Regio romana, che nel monumento sacro aquileiese trova emblema, è la porta di una “Roma Caput Mundi” che da lì incontrava l’oriente: «Non solo luogo di pace, ma di bellezza e armonia. È emozione parlare a tanta bellezza».
Il repertorio, in un’acustica che se è ideale per una certa coralità non può dirsi lo stesso per quella sinfonica, ha visto prima l’esecuzione dell’omaggio all’italianità del viennese Schubert, incantato da Rossini, che in un solo tempo, a partire da un Adagio di attraenti tematismi fino alla stretta dell’Allegro vivace, ha dato merito all’esuberanza poetica del gusto italiano.
È stato poi Daniel Ottensamer a dialogare con l’orchestra giovanile ed il padre concertatore nel trittico mozartiano raccolto nel notorio, e ad ogni ascolto incantevole, “Concerto per clarinetto”, suo testamento in tre tempi in fatto di concertismo. Il giovane interprete, primo violino di un’istituzione eccellente come i Wiener Philharmoniker, è stato l’Anton Stadler cui il salisburghese dedicò il capolavoro. Trasporto, coerenza interpretativa, intonazione, intesa con tutta l’arena orchestrale.
Seconda parte di concerto con la misconosciuta Contemplazione di Alfredo Catalani, opera riscoperta nel 1982, di frequente diretta da Muti che l’ha anche incisa con la Filarmonica della Scala nel 1997, dove si coglie, in una vena scapigliata influenzata da Wagner, che l’allievo di Magi, Bazzini, anticipatore di Puccini e purtroppo morto prematuramente a 39 anni, aveva una certa attrazione per la forma a sviluppo continuo che seppe rendere personale attraverso una propria cantabilità di scuola italiana. Finale “Incompiuto” con i primi due tempi, l’Allegro moderato e l’Andante con Moto, evitando l’esecuzione dello Scherzo, fermo alla centoventottesima battuta, nel nome di Schubert.
Un concerto riuscitissimo, certamente l’appuntamento di punta di quest’anno per la musica colta in Regione Friuli Venezia Giulia.
Alessio Screm
(14 giugno 2024)
La locandina
Direttore | Riccardo Muti |
Clarinetto | Daniel Ottensamer |
Orchestra giovanile Luigi Cherubini | |
Programma: | |
Franz Schubert | |
Ouverture “im Italienischen Still” D-591 | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Concerto per clarinetto e orchestra KV 622 | |
Alfredo Catalani | |
Contemplazione. Preludio per orchestra op. 26 | |
Franz Schubert | |
Sinfonia in Si minore D 759 (Incompiuta) | |
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