Bayreuth: il circo di Tannhäuser
Questo Tannhäuser è un cult ed è ormai leggendario! Restando fedele al concetto di officina di Richard Wagner, i fan del toccante colpo di scena registico di Tobias Kratzer sono stati trattati con delle novità nella prima esecuzione del 2019: un omaggio all’eccezionale tenore eroico Stephen Gould!
È stata una serata memorabile. C’era elettricità nell’aria, tensione e gioiosa attesa al Festspielhaus di Bayreuth. Il famoso volo filmato sopra la Wartburg e le foreste verdi circostanti si è aperto sulle note dell’overture dell’opera fatale di Tannhäuser. Una nuova svolta, la sequenza di apertura, era chiara: si proiettava fuori dalla fossa mistica verso toni cautamente solenni. Come in una cerimonia, Oskar (Manni Laudenbach) estrae una foto del primo Tannhäuser clown, il tenore di Bayreuth Stephen Gould. Nel 2019, ha conferito alla parte la sua dignitosa grandezza! Manni è sopraffatto dalla tristezza e una lacrima gli scende sulla guancia, poiché Stephen Gould, l’eroe fedele, è morto l’autunno scorso (2023). Scoppia un applauso fragoroso! A mio avviso, questo non è mai accaduto prima durante un evento di prima. Un momento emozionante, pieno di significato e bellezza!
La festa allo stagno del festival nel primo intervallo è stata mantenuta, durante la quale Irene Roberts (Venere) e Le Gateau Chocolat hanno affascinato il pubblico con le loro capacità interattive in abiti super colorati. Un nuovo poster della casa delle streghe è anche attaccato alla casa di Frau Holle e testimonia la presenza di spirito e la senza tempo di questa produzione. Tobias Kratzer annuncia il canto di fiabe: “Lo spettacolo dei burattini del Dr. Claudia. Hansel e Gretel”. Un malizioso che pensa male di ciò! Una dichiarazione chiara contro l’idea di Roth di eseguire l’opera fiabesca di Humperdinck sulla collina. La direttrice francese Nathalie Stutzmann ha una sensibilità eccezionale per gli ampi, musicalmente stravaganti archi del cosmo di Tannhäuser di Wagner. La trascendenza e i momenti più intimi e rapiti sono evidenti nella coloritura e nella deliberata, sussurrata rarefazione della partitura, le cui lingue romantiche la Stutzmann non ignora mai.
Profondità e verità.
Klaus Florian Vogt come Tannhäusersfodera una “voce del secolo” per questo ruolo. Vogt comprende gli insormontabili tratti caratteriali di Tannhäuser, quelli di un peccatore, un cantante e un penitente che non trova mai pace in questo mondo. L’amarezza, il sarcasmo e l’ironia insiti nel suo arioso “Romerzählung” nel terzo atto sono commoventi. Le interpretazioni sensibili di Vogt risuonano di tristezza schubertiana e di un “essere-lontano-dal-mondo”. Vogt è la scelta ideale per il Tannhäuser, ispirato dalla chiarezza e dalla contemplazione! In Elisabeth Teige, l’ascoltatore incontra un’Elisabeth ben fraseggiata e dolcemente radiosa. Lei conferisce al personaggio sofferente il rapimento angelico che è inerente a questa figura. La Venere ribelle, libera e selvaggia è interpretata da Irene Roberts con forte assertività e una gioia recitativa pazzesca. Il suo mezzosoprano brillante è affascinante. Il Wolfram di Markus Eiche, con la sua intonazione sorprendentemente lirica e morbida, cattura con un timbro bellissimo e delicato nel “Lied an den Abendstern”. Günther Groissböck interpreta il langravio Hermann con il suo versatile e dignitoso basso. È una meravigliosa scelta ideale per questo ruolo. Siyabonga Maqungo (Walther von der Vogelweide), il vigoroso e coraggioso Ólafur Sigurdarson (Biterolf), così come Martin Koch (Heinrich der Schreiber) e Jens-Erik Aasbø (Reinmar von Zweter) cantano brillantemente e con un’estrema gioia di interpretare. Va elogiato il fantastico Coro del Festival di Bayreuth sotto la direzione di Eberhard Friedrich.
Il Tannhäuser di Bayreuth è uno di noi. Il meraviglioso, sottile, pazzo mondo alla rovescia, in cui tutti lavorano insieme a modo loro: liberi di agire, fare o essere nonostante tutti gli ostacoli. Abbiamo bisogno di queste introspezioni del mondo che ci mettono in discussione. Si trasformano, si dispiegano e ci deliziano.
Tobias Kratzer è riuscito a riconoscere Tannhäuser alla luce del suo tempo e a decifrare l’opera come un’opera d’arte contemporanea e mute.
Barbara Röder
La locandina
Direttrice | Nathalie Stutzmann |
Regia | Tobias Kratzer |
Scene | Rainer Sellmaier |
Costumi | Rainer Sellmaier |
Luci | Reinhard Traub |
Video | Manuel Braun |
Drammaturgia | Konrad Kuhn |
Personaggi e interpreti: | |
Landgraf Hermann | Günther Groissböck |
Tannhäuser | Klaus Florian Vogt |
Wolfram von Eschenbach | Markus Eiche |
Walther von der Vogelweide | Siyabonga Maqungo |
Biterolf | Olafur Sigurdarson |
Heinrich der Schreiber | Martin Koch |
Reinmar von Zweter | Jens-Erik Aasbø |
Elisabeth | Elisabeth Teige |
Venus | Irene Roberts |
Ein junger Hirt | Flurina Stucki |
Le Gateau Chocolat | Le Gateau Chocolat |
Oskar | Manni Laudenbach |
Orchestra e coro dei Bayreuther Festspiele | |
Maestro del Coro | Eberhard Friedrich |
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